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Malaria: 30% punture avviene di giorno, rivedere prevenzione

Malaria: 30% punture avviene di giorno, rivedere prevenzione

Strategie per evitare malattia focalizzate su punture notturne

ROMA, 17 maggio 2022, 11:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le zanzare responsabili della trasmissione della malaria non pungono solo di notte: quasi un terzo delle loro punture negli ambienti chiusi avviene nelle ore diurne. La scoperta, fatta da un team di ricercatori internazionali coordinati dall'Institut de recherche pour le développement di Montpellier, potrebbe dare un contributo importante alla lotta alla malaria.
    "Si ritiene che la trasmissione di parassiti del genere Plasmodium avvenga principalmente dal tramonto all'alba, quando i loro vettori, le zanzare del genere Anopheles, si nutrono di ospiti umani che sono a riposo o addormentati", spiegano gli autori dello studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas). "Le attuali tattiche di controllo dei vettori sfruttano questi comportamenti al fine di ridurre la trasmissione usando due interventi: proteggere l'uomo con zanzariere impregnate con insetticida e usare insetticidi nelle case".
    Queste strategie, tuttavia, sembrano aver raggiunto il massimo delle loro potenzialità senza essere in grado di prevenire una quota importante di infezioni. Lo studio potrebbe aver spiegato il perché: dal monitoraggio del comportamento di diverse specie di zanzare appartenenti alla famiglia Anopheles effettuato a Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana, i ricercatori hanno scoperto che tra il 20 e il 30% dell'alimentazione degli insetti si concentrava nelle ore diurne.
    Ciò significa che se anche le misure di prevenzione oggi in uso fossero efficaci al 100% rimarrebbe una quota residua di trasmissione della malattia: "si teme, pertanto, che l'obiettivo di eliminazione della malaria basato sugli attuali interventi di controllo possa essere compromesso dalla trasmissione residua della malaria", scrivono i ricercatori, secondo cui "il contrasto di questo fenomeno dovrebbe basarsi su una migliore conoscenza della biologia e del comportamento dei vettori, con l'obiettivo di sviluppare interventi più adeguati".
   

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