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Ken Scott, il 'giardiniere' della moda precursore delle sfilate happening

Ken Scott, il 'giardiniere' della moda precursore delle sfilate happening

Archivio custodito presso Mantero Seta, una monografia lo rivela

MILANO, 29 ottobre 2022, 21:52

Redazione ANSA

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Abito corto in pizzo con disegno Azma (1971) - photo credits ©Guido Taroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Abito corto in pizzo con disegno Azma (1971) - photo credits ©Guido Taroni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Abito corto in pizzo con disegno Azma (1971) - photo credits ©Guido Taroni - RIPRODUZIONE RISERVATA

I suoi motivi a fiori grandi, ripetuti e dai colori accesi, con girasoli, peonie, rose, papaveri e ogni tipo di fantasia floreale, lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Oggi l'arte e la creatività di Ken Scott sono racchiusi in un volume fotografico, edito da Rizzoli Illustrati per Mondadori Electa, che è la prima monografia esaustiva sullo stilista, nata in collaborazione con la Fondazione Ken Scott, e con il supporto di Mantero Seta e di Gucci. Precursore dell'unisex e delle sfilate happening, Scott ha vestito con i suoi abiti l'aristocrazia e i jet set internazionali, da Jacqueline Kennedy a Marisa Berenson e Monica Vitti. Personaggio eclettico, pittore scoperto da Peggy Guggenheim, creatore di tessuti, designer, il 'giardiniere della moda' ha portato nell'abbigliamento la sua passione per l'arte, per i fiori, per il colore.
    Nato a Fort Wayne, in Indiana, nel 1918, dopo gli studi a New York, dal 1946 si è trasferito in Europa, prima a Parigi e in Costa Azzurra per poi approdare in modo definitivo a Milano nel 1955. È proprio nella Milano del boom economico che fonda il marchio Falconetto e rivoluziona il mondo dei tessuti e l'uso delle stampe. Recentemente l'archivio Ken Scott, ora custodito presso Mantero Seta, è stato riportato sotto i riflettori attraverso la collaborazione con Gucci per la collezione Epilogue di Alessandro Michele, intervistato anche nel libro, che presenta oltre 600 immagini d'archivio. La Fondazione Ken Scott è stata creata nel 1988 da Ken Scott stesso, morto nel 1991,  e dal 2020 l'archivio si trova presso l'azienda tessile Mantero Seta che, dal 2019, è titolare del marchio e licenziataria del suo patrimonio artistico. Qui sono raccolti oltre 8000 disegni originali oltre 500 quadri ed elementi in cornice, e più di 1000 capi d'abbigliamento. 
“One day I started designing fabrics; that was the end of my painting career“ : Ken Scott scelse come base Milano - capitale della Moda Italiana - anche per la vicinanza al distretto tessile di Como . Famoso come disegnatore di tessuti, dotato di un talento speciale per i colori e capace di creare una vera rivoluzione del gusto, alla creatività univa grandi competenze tecniche. Per primo osò stampare i suoi disegni su tessuti artificiali e inediti inventando una moda “facile da usare” che si lavava a mano, asciugava in fretta, non doveva essere stirata e si compattava in valigia. Versione chic del flower power, Scott prediligerà linee molto semplici e dritte per i suoi capi, in modo da esaltare ed equilibrare l’esuberanza della stampa.
Ken Scott fashion designer rivela in modo eclatante il suo carattere di anticipatore. Le sue sfilate sono veri e propri show; negli anni ’70 le sue modelle si muoveranno sotto una tenda da circo in abiti da zebra, da leopardo o da giraffa. Sono anni incandescenti e Ken Scott cura ogni aspetto dei suoi eventi: mood, allestimenti, coreografia, accessori, inviti. Dalla Sala Bianca di Palazzo Pitti dedicata alle “coppie di amanti storici”, al Palazzetto dello Sport di Roma, dal Circo Medini sull’Appia Antica - dove Ken si improvvisa presentatore in veste di domatore - al Piper di Roma, dove sviluppa il tema food in collaborazione con Findus: da ogni evento emergono, indimenticabili, un temperamento istrionico e uno spirito creativo straordinario.
Eats & Drinks è il ristorante che Ken Scott apre nel ’69, a Milano e dove tutto - dalle piastrelle alle forchette, dai bicchieri agli sgabelli, dai piatti alle lampade - è disegnato da lui, dimostrazione concreta e stupefacente del suo non avere limitazioni nell’ambito dell’arte applicata. Capace di anticipare inconsapevolmente l’esplosione del food mood dei decenni successivi, Ken Scott crea un vero e proprio monumento all’eleganza del palato. Una passione, quella del cibo, celebrata anche con la collezione “gastronomica” PE 70 con abiti cocomero e stampe di rigatoni giganti, formaggi a buchi, uova al tegamino e polli ruspanti in uno stile tra il Dada e il Pop.

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