"Prima interverremo sugli uffici
pubblici, sui mercati, servizi rivolti agli adulti. La scuola è
all'ultimo posto". Così la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli
ha tranquillizzato su un ipotetico taglio al riscaldamento e
luce nelle scuole pubbliche che ricadono sotto la proprietà del
Comune che ne paga anche le bollette (gas e energia elettrica).
Ancora l'ente non ha deciso una linea da seguire per gli
istituti scolastici su un tema che sta tenendo banco in tutta
Italia in previsione dei rincari dell'energia sulle utenze
principali. "Lo vedremo più avanti - ha detto la sindaca a
margine di una conferenza stampa sull'avvio del nuovo anno
scolastico - ci stiamo confrontando con i vari uffici. Parliamo
del prossimo inverno, c'è tempo. Da qui a due mesi valuteremo le
misure per contenere la spesa energetica ma prima interverremo
su uffici e mercati, non sulla scuola". Mancinelli attende anche
"linee guida nazionali". Per domani intanto è in programma un
incontro relativo agli impianti sportivi. "La fornitura del
riscaldamento e dei servizi accessori è di competenza degli enti
locali Provincia e Comune, sono loro che pagano le bollette, i
costi incidono sui loro bilanci, quindi loro dovranno decidere"
ha osservato il direttore dell'ufficio scolastico regionale
Marco Ugo Filisetti. "L'organizzazione della didattica su cinque
giorni invece rientra nella autonomia scolastica delle scuole -
ha sottolineato - . È rimesoa alle scuole come organizzarla. Ma
non c'è una norma che impone la riduzione da sei a cinque
giorni".
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