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Scuola: Gissi (Cisl), rischio non è assumere troppi prof

Scuola

Scuola: Gissi (Cisl), rischio non è assumere troppi prof

'Semmai è assumerne pochi'

ROMA, 25 maggio 2021, 18:29

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Si ripetono in queste ore prese di posizione in cui si paventa il rischio di un eccessivo numero di assunzioni nella scuola, giudicato incoerente con la prospettiva di un decremento demografico che farebbe diminuire il fabbisogno di insegnanti e aprirebbe la strada a possibili situazioni di esubero. Sono considerazioni che lasciano stupefatti, perché bastano poche cifre a dimostrare che le preoccupazioni manifestate sono del tutto prive di fondamento". Lo dice la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi la quale ricorda che già l scorso anno si è visto come su oltre 80.000 assunzioni autorizzate (pari al numero di posti vacanti) sia stato possibile farne solo 20.000 circa, per mancanza di aspiranti nelle graduatorie da cui si poteva attingere. "Clamoroso poi il flop nelle assunzioni su posti di sostegno, per la mancanza di personale in possesso del prescritto titolo di specializzazione, conseguibile solo con percorsi universitari inopinatamente attivati in misura nettamente inferiore al reale fabbisogno e con forti disomogeneità sul territorio nazionale. In prospettiva, sono i dati anagrafici riscontrabili fra il persona docente a dirci come il rischio di esuberi sia del tutto improbabile, se si tiene conto che sono più di 300.000 gli insegnanti con oltre 54 anni di età, il che fa pensare a un esodo per pensionamenti che si manterrà piuttosto consistente nei prossimi anni. Ma anche altri dati ci offrono indicazioni interessanti, smentendo ulteriormente che si vada incontro a un eccesso di assunzioni: il rischio è invece che avvenga il contrario, ossia che i criteri individuati nel decreto sostegni bis per l'accesso alle modalità di reclutamento restringano di molto il numero di quelle che sarà possibile effettuare. Se avrà diritto a essere nominato, oltre agli aspiranti in GAE e GM, solo chi è in prima fascia GPS con tre anni di servizio, degli attuali 100.000 posti vacanti se ne potranno coprire molti meno dei 70.000 di cui in questi giorni si parla. Da qui la necessità di modificare quei criteri, se non si vuole ripetere il flop dell'anno scorso e ritrovarsi ancora con una massa enorme di precariato. Il ragionamento da fare in prospettiva, in ogni caso, non può essere quello di una meccanica correlazione tra numero di alunni e numero di docenti, a meno che non vengano smentiti tutti i ragionamenti, e i conseguenti impegni, sulla necessità di un rinnovato assetto del sistema di istruzione che tenga conto di alcuni obiettivi indicati precisamente nel Patto per la Scuola", conclude Gissi.
   

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