Nel 2020 furono 465 gli atti di
intimidazione e minaccia censiti da Avviso
Pubblico nel corso dell'anno. I dati che emergono dal Rapporto
2021
raccontano, ancora una volta, uno scenario non degno di un paese
civile, con
sindaci, consiglieri e dipendenti pubblici quotidianamente
minacciati, aggrediti e
denigrati. Giovedì 7 luglio, alle ore 12.30, in diretta
streaming sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Avviso
Pubblico, è in programma la presentazione dell'XI Rapporto
annuale "Amministratori sotto tiro", riferito agli atti
intimidatori e di minaccia censiti dall'Associazione nel corso
del 2021 nei confronti degli amministratori locali e del
personale della Pubblica Amministrazione in Italia.
Durante la videoconferenza interverrà il ministro dell'Interno,
Luciana
Lamorgese.
"Gli amministratori locali continuano ad essere sotto tiro in
tutte le regioni d'Italia
- dice Roberto Montà, Presidente di Avviso Pubblico - Fare
l'amministratore pubblico, oltre che difficile, sta diventando
sempre più pericoloso. Le distanze tra Centro-Nord e Sud si
stanno progressivamente assottigliando. Si minacciano sia gli
amministratori in carica, in particolar modo i Sindaci, sia chi
si candida a ricoprire un incarico pubblico. E questo non è un
bel segnale per la qualità della nostra democrazia, che già
registra un tasso preoccupante di astensionismo oltre che una
crescente difficoltà a dare vita a liste di candidati in vista
delle elezioni amministrative".
Emerge dai casi censiti nel 2021 un notevole aumento delle
intimidazioni nei
territori con una chiara presenza mafiosa: il 20% degli Enti
locali censiti da
Avviso Pubblico nel 2021 come teatro di minacce agli
amministratori locali hanno
subito uno più scioglimenti in passato. Ma non ci sono solo le
mafie. La distanza
che separa cittadini e Istituzioni locali finisce, sempre più
spesso, per alimentare un dissenso - legittimo - che esonda però
nell'intimidazione.
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