Una bocciatura piena per le città
campane capoluoghi di provincia sul fronte ambientale. Città
immobili, poco green, senza una visione di futuro. E' il
giudizio di Legambiente in Ecosistema Urbano 2022, il report
realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24
ORE, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo che
tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche:
aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. La
classifica finale che ne esce fuori, con dati relativi al 2021,
ne rappresenta la sintesi
In Campania rispetto allo scorso anno quasi tutte peggiorano le
proprie performance e solo Avellino registra un lieve scatto
posizionandosi al 69.mo posto scalando di 5 posizioni. Caserta
perde una sola posizione attestandosi al 67.mo posto. Crolla
Benevento che perde ben 19 posizioni e si assesta alla 76esima
posizione. Napoli si conferma in piena zona salvezza al numero
92 ( era 91ma scorso anno). Male Salerno, tra le ultime in
graduatoria con la sua 99 posizione (era 94.ma lo scorso anno).
"Una bocciatura - commenta Francesca Ferro, direttrice
Legambiente Campania- per i capoluoghi campani a leggere questa
edizione di Ecosistema Urbano. Chi sperava in un cambio di rotta
dopo la Pandemia è rimasto deluso come è ben visibile nelle
città, dove è tornata l'immobilità sulle strade intasate dalle
auto, la presenza di mini-discariche intorno ai cassonetti, la
coltre grigia di smog che ostacola la vista del cielo azzurro,
trasporti pubblici inefficienti e la colorazione di alcuni fiumi
inquinati da scarichi civili e industriali non depurati. La
transizione ecologica non passa per i capoluoghi campani".
Per quanto riguarda le concentrazioni di Pm10 i valori medi
rientrano nel limite previsto dalla direttiva comunitaria per la
protezione della salute umana di 40 μg/mc, mentre sforano tutte,
tranne Salerno, l'obiettivo medio annuo dei 20 μg/mc indicato
dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per la salute. I
valori medi vedono in testa Avellino con 29,83 μg/mc Napoli con
27 μg/mc; poi Benevento con 25, Caserta con 24 e Salerno con
19,5. Se consideriamo i superamenti annui del limite dei 50
μg/mc, nel 2021 in due città, Avellino e Torino, si misurano
oltre il doppio dei giorni di superamento della soglia. A fine
ottobre di quest'anno a Napoli sono 24 i giorni di superamento
del limite dei 50 μg/mc consentiti dalla normativa, seguita da
Caserta 17 e Avellino 16.
In nessun capoluogo campano nel 2021 il valore medio delle
concentrazioni misurate per il biossido di azoto (NO2) dalle
centraline in ambito urbano è superiore al limite di legge di 40
μg/mc. La situazione peggiore a Salerno, dove si è registrata
una media 38,4 μg/mc; segue Napoli con 24,3;Caserta con 18,3;
Benevento con 17,5 e Avellino 17,3.
Salerno con 210 litri al giorno pro capite di consumi idrici
domestici di acqua potabile supera abbondantemente la media
nazionale di 155 litri al giorno mentre Benevento con 150 litri
al giorno si avvicina di molto. Per stimare le probabili
dispersioni si calcola che la quota di acqua potabile immessa in
rete e non consumata: il dato medio sulla dispersione dell'acqua
nei capoluoghi conferma una situazione critica e l'assenza di
forti segnali di discontinuità col passato. La situazione
peggiore si registra a Salerno con 61% di perdite, seguita da
Caserta con 60,6%, Benevento con il 54,9% e Napoli con il 27%.
Gli ultimi dati Istat relativi alla percentuale di popolazione
servita da rete fognaria delle acque reflue urbane relativi al
2018 presenta una situazione molto critica a Benevento dove
appena il 17% di abitanti sono allacciati alla rete; mentre gli
altri capoluoghi hanno percentuali buone con eccellenza per
Salerno e Avellino che raggiungono il 100% della popolazione.
Solo Benevento supera l'obiettivo di legge del 65% di raccolta
differenziata fissato per il 2012 con una percentuale del 66,4%,
si avvicina Avellino con 62,1%. Segue Salerno con il 58,9%.
Chiudono Caserta con il 52,6% e Napoli con il misero 37,5%La
produzione di rifiuti rappresenta una delle pressioni ambientali
maggiori delle nostre città e non solo laddove si sono
verificate delle emergenze legate a raccolta e smaltimento. Per
questo motivo la riduzione della produzione dei rifiuti è un
obiettivo importante individuato dalle politiche europee e
nazionali. Nel 2022 Napoli con 549,8 kg supera la media
nazionale di 525,5 kg/abitante all'anno. Gli indicatori del
trasporto pubblico sono costruiti suddividendo le città in base
al numero di abitanti. Ciò perché c'è una evidente incidenza del
bacino di utenza (quindi il numero di abitanti, ma anche
l'estensione geografica del capoluogo) sul dato finale. Il
servizio di trasporto pubblico, direttamente proporzionale alla
popolazione per quanto riguarda i valori assoluti vede andamenti
in crescita per tutte le tipologie di città. Napoli con appena
44,73 viaggi per abitanti è molto lontana dalle altre grandi
metropoli e città turistiche come Venezia 471 viaggi/ab, Roma
341 viaggi/ab e Milano 302 viaggi/ab. L'offerta di trasporto
pubblico viene calcolata in chilometri percorsi annualmente
dalle vetture per ogni abitante residente, scegliendo il numero
di abitanti in maniera analoga a quanto fatto per il precedente
indicatore di uso del trasporto pubblico. Tra le grandi città,
Milano si conferma nuovamente al primo posto con 102
vetture-km/ab, segue Trieste con 56 vetture-km/ab. Lontana
Napoli con 13 vetture-km/abitante. Guardando alle piste
ciclabili, nel 2021 buona performance di Benevento con 19,78 m
equivalenti ogni 100 abitanti che supera abbondantemente il
valore medio nazionale delle piste ciclabili equivalenti che
sfiora i 10 m. Dietro Napoli e Salerno rispettivamente con
appena 0,35 e 0,25 m equivalenti ogni 100 abitanti.
Tutte le città campane presentano dotazione inferiore alla media
nazionale di 43 mq/ abitante di verde urbano fruibile. Si passa
dai 22,2 mq di Benevento ai quasi 13 mq di Napoli e Avellino.
Salerno si assesta intorno al 19 mq.
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