I calciatori del Napoli prima
dell'inizio della partita contro l'Atalanta si sono
inginocchiati sul prato del Maradona, adottando la "Taking the
knee", di origine Usa, per protestare contro il razzismo. In
campo non c'erano solo gli 11 titolari ma anche tutta la
panchina del Napoli.
Questo tipo di protesta è nato nel 2016 prima di una partita
di Football Usa in cui i giocatori si inginocchiarono durante
l'inno Usa per richiamare l'attenzione del pubblico sui problemi
di razzismo.
"Urliamo tutti No al razzismo!". Così è iniziata la giornata
allo stadio Maradona di Napoli prima del match contro
l'Atalanta, per una protesta dello stadio e del club contro
l'assoluzione di Acerbi. Il microfono allo stadio lo ha preso
l'attore e regista Marco D'Amore che ha detto: "Troppo hanno
visto i nostri occhi, troppo hanno sentito le nostre orecchie,
ma non è più questo tempo indifferenza e noncuranza, Napoli fai
sentire la tua voce senza vergogna, paura, diciamo uniti insieme
no al razzismo". Vicino a D'Amore c'era Mohamed Seick Mane, uno
dei calciatori delle giovanile del Napoli. Durante questo
momento le pubblicità sul bordocampo sono state sostituite dal
fondo nero con la scritta "No al razzismo - No to racism".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA