"Siamo alla delinquenza politica e
dobbiamo combattere, lo dico ai ragazzi". Lo ha detto il
presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del
suo intervento a un convegno sull'istruzione tecnologica
superiore, a Napoli. Per De Luca "le manganellate agli studenti
sono un fatto grave che ha occupato le prime pagine dei
giornali, ma la settimana prima c'è stata una cosa più grave, il
cordone di polizia a bloccare e buttare per aria 500 sindaci",
riferimento alle tensioni durante la manifestazione a Roma dei
primi cittadini campani, capeggiata dal governatore.
"Abbiamo avviato una battaglia frontale - ha detto a una
platea di studenti - contro il Governo Meloni e i loro tentativi
di prevaricazione rispetto alla Campania e al Sud. Combattiamo
per motivi di identità e dignità, per dimostrare a chi vive a
Roma in modo parassitario che la Campania non si vende, che
Napoli non si vende e che De Luca non si vende. Da un anno e
mezzo chi pensa di ricattare Napoli e la Campania bloccando i
flussi finanziari ha sbagliato indirizzo, combatteremo fino alla
fine per i nostri diritti".
De Luca ha ricordato che "sul Fondo sviluppo e coesione sei
miliardi restano bloccati per l'incapacità del Governo Meloni e
del minsitro Fitto, che ci ricattano dicendo o fate come diciamo
noi o non arrivano i fondi. Hanno sbagliato indirizzo, la testa
non la piegheremo mai. Sono dei delinquenti politici anche nelle
accuse nei nostri confronti sui fondi dei vecchi programmi che
in realtà sono impegnati per quasi il 90%. Il nuovo programma
prevede delle nuove opere, è del tutto diverso. Loro mentono
perché ci accusano di ritardi su una rendicontazione che va
fatta entro dicembre 2025".
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