"Dopo l'inizio della pandemia Covid è
migliorata la copertura vaccinale contro l'influenza tra gli
over 65 in Italia, ed è migliorata anche nella Regione Campania,
dove ha raggiunto il 66% a fronte del 65% registrato in media in
Italia. Ma è comunque ben lontana dal 75% raccomandato". A
spiegarlo è Sabrina Nardi, consigliere di SaluteEquità,
intervenuta a "Vaccinare è proteggere" l'incontro virtuale
realizzato nell'ambito del progetto di prevenzione per le
persone anziane promosso da Sanofi, che ha fatto oggi tappa in
Sicilia, Campania e Puglia.
In particolare, secondo una rielaborazione realizzata da
SalutEquità su dati del ministro della Salute, in Campania il
tasso di popolazione anziana vaccinata era il 62,1% nel
2019-2020 ed è salito al 66,1% nell'inverno 2020-2021, con una
crescita del 4% tra pre e post pandemia. Di contro, in Italia,
il tasso di popolazione anziana vaccinata era il 54,6%, nel
2019-2020, salito al 65,3% nell'inverno 2020-2021, con una
crescita del 10,7%.
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale è scaduto ed è
fermo al 2019. La versione più recente è stata approvata in
Conferenza stato-regioni nel 2017 e prevede il raggiungimento
del 75% di anziani vaccinati contro l'influenza. Questo è anche
l'obiettivo indicato anche dall'Organizzazione mondiale della
sanità (Oms), perché ha precisato Nardi, "l'influenza è una
malattia respiratoria apparentemente innocua ma può avere
conseguenze gravi nelle persone anziane, portando complicanze,
ricoveri e decessi".
L'esitazione vaccinale, ha concluso, "dipende una serie di
fattori su cui bisogna agire" e che includono "problemi di
fiducia ma anche noncuranza, mancata percezione del rischio o
del valore dei vaccini, difficoltà di accesso. In più negli
anziani ci sono ulteriori fattori ostacolanti, come la presenza
di più malattie concomitanti".
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