Il 38,5% dei calabresi spenderà,
per la stagione dei saldi, una somma pro capite inferiore a 100
euro mentre il 16,1% si posizionerà tra i 200 e i 250 euro. E'
quanto stima il Centro Studi di Confcommercio Calabria che,
anche quest'anno, ha lanciato un sondaggio per conoscere le
previsioni di spesa e la propensione agli acquisti dei calabresi
in vista dei saldi estivi in partenza il 2 luglio.
"Il 50% delle famiglie - sempre secondo questa stima spenderà
invece in media 200 euro privilegiando i capi di abbigliamento e
le calzature. A dichiararlo è stato il 51,6%. Anche in
riferimento all'acquisto medio a famiglia, il dato registrato
nella nostra regione si uniforma a quello nazionale, dove si
stima una spesa a famiglia pari a 202 euro. Il 90% degli
intervistati ha dichiarato che ritiene i saldi ancora molto
utili, sintomo che nonostante le varie attività promozionali
fatte nel corso dell'anno, i saldi continuano a rivestire un
ruolo particolare nelle occasioni di acquisto dei calabresi. In
particolare, in particolare il 35,5% ritiene che i saldi siano
molto utili e solo il 3,1% ritiene che siano poco utili. Per
quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati,
l'abbigliamento si conferma oggetto di interesse delle famiglie
calabresi (93,5%) seguito dalle calzature (83,9%), dagli
articoli per la casa (22,6%), dalla pelletteria (9,7%) e dagli
articoli di elettronica (9,7%). Con riferimento al tasso di
sconto applicato - secondo Confcommercio - si prevede che oltre
il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli
articoli che va dal 30% ad oltre il 50% per poi crescere nella
seconda metà di luglio (arrivando fino al 70%)"
"I dati forniti dal nostro centro studi - afferma Maria
Santagada, direttrice di Confcommercio Calabria - mostrano in
modo inequivocabile la difficoltà della fase economica che
stiamo attraversando con un continuo aumento dei prezzi al quale
però non si accompagna un aumento della domanda di beni. Un
sintomo di questo è anche la percezione di difficoltà che le
persone hanno, infatti alla domanda sulla situazione economica
della nostra regione il 77,4 % ha risposto che è peggiorata. Le
persone, quindi, percependo negativamente il momento tendono a
risparmiare e a fare acquisti oculati. Il dato
dell'abbigliamento e delle calzature come principali beni
oggetti di acquisto, sta ad indicare che ci si limita ad
acquistare l'essenziale. Questo è confermato dalla spesa media
pro-capite che anche quest'anno si attesta al di sotto dei 100
euro a persona".
Come di consueto Confcommercio ricorda le regole di base per
saldi chiari e trasparenti.
Cambi
La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente
lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il
prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs.
6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive
modificazioni) scatta l'obbligo per il negoziante di:
riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e,
nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore
dovrebbe sostenere siano sproporzionati: riduzione del prezzo
pagato restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a
denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della
scoperta del difetto (entro due anni).
Prova dei capi
Non c'è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante
(non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei
prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle
mascherine, anche nei camerini).
Pagamenti
Le carte di credito devono essere accettate da parte del
negoziante. Dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con
bancomat e carta di credito scatteranno le sanzioni (pari ad una
quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del
valore della transazione rifiutata).
Prodotti in vendita
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere
stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole
deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Indicazione del prezzo
Obbligo del negoziante di indicare: prezzo normale di vendita,
sconto, prezzo finale (in quasi tutte le regioni.
Riparazioni
In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze
della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico
del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva
informazione al cliente.
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