"Con questa conferenza abbiamo voluto
invertire una tendenza: i nostri ambasciatori devono poter
ritornare nelle loro sedi con delle idee molto chiare, avendo
delle indicazioni politiche che il governo politico, dopo anni,
dà ai suoi più alti funzionari". Lo sottolinea il ministro degli
Esteri Antonio Tajani, parlando con l'ANSA a margine della
Conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina. "Credo che per far
contare l'Italia nel mondo serva un'azione corale", ha
proseguito il responsabile della Farnesina spiegando che "il
governo prende le decisioni anche dopo aver ascoltato le idee
degli ambasciatori, alcune scelte le stiamo prendendo anche
grazie alle loro proposte e suggerimenti".
Gli ambasciatori avranno quindi "indicazioni sul da farsi. Le
priorità le abbiamo dette: Mediterraneo, Africa, Balcani,
Sudamerica. Naturalmente la nostra stella polare è l'Unione
europea da un lato e dall'altro la relazione transatlantica e
quindi il rapporto con gli Usa". E anche una presenza più forte
dell'Italia sul fronte dell'export. "Io vedo la politica estera
come un tutt'uno, lavorando anche con i miei colleghi: la
politica estera e la presenza dell'Italia nel mondo non è una
riserva di caccia esclusiva, la facciamo tutti insieme", ha
ribadito il ministro ricordando anche l'importanza della
diplomazia parlamentare "per rafforzare il ruolo del governo e
della diplomazia. Questa due giorni è una svolta, tanti
ministri, tanti ospiti che possono arricchire il nostro bagaglio
e permettere ai nostri ambasciatori di lavorare meglio", ha
concluso Tajani parlando all'inizio della seconda e ultima
giornata dell'evento al ministero degli Esteri.
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