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Terracciano, l'Italia ha meno fondi ma vince col suo patrimonio

Terracciano, l'Italia ha meno fondi ma vince col suo patrimonio

'Nella competizione sulla diplomazia culturale'

ROMA, 28 luglio 2022, 13:47

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sul fronte della diplomazia culturale c'è una "competizione benefica" con i nostri principali partner europei ed extraeuropei, ed anche se alcuni di loro destinano più risorse su questo fronte, l'Italia può rispondere con i "forti contenuti" della sua offerta culturale. Lo ha detto all'ANSA l'ambasciatore Pasquale Quito Terracciano, Direttore generale della Farnesina per la Diplomazia Pubblica e Culturale.
    L'ambasciatore ha ricordato ad esempio che "noi abbiamo un rapporto di uno a dieci rispetto alle risorse che la Germania utilizza per promozione culturale". Allo stesso tempo, "noi abbiamo contenuti così forti che ci consentono di giocare la partita con buone possibilità".
    Uno dei progetti più rilevanti in questo senso è quello di "diffondere ancora di più il modello educativo italiano, che è di altissima qualità dal punto di vista della didattica, ma anche per i valori che trasmette, e quindi è un modello particolarmente inclusivo". Per l'ambasciatore, "la via più logica e più sostenibile è aumentare il numero di scuole paritarie (gli istituti privati riconosciuti dal nostro ministero dell'Istruzione). In quest'ottica "abbiamo rinnovato l'accordo con la società Dante Alighieri, che potrà aiutare a portare altre scuole sul percorso del riconoscimento. E poi realizzeremo un evento in autunno dedicato al modello formativo italiano all'estero", ha spiegato Terracciano.
    L'ambasciatore, che oggi ha aperto la Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura, ha poi sottolineato che la scelta di ospitare l'evento Napoli è stata fatta con l'ambizione di "creare un contatto tra gli istituti di cultura e le realtà culturali territoriali". Per valorizzare "espressioni culturali che nascono nei territori italiani e che sono diversi per vocazione". Inoltre, "l'idea di uscire dal centro per arrivare alla periferia ha anche l'obiettivo di allargare il pubblico" dei fruitori del patrimonio culturale italiano.
   

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