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'La diplomazia culturale è sempre più social'

'La diplomazia culturale è sempre più social'

Brandi: 'Strumenti per comunicazione diretta con pubblico ampio'

NAPOLI, 28 luglio 2022, 18:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Coniugare la competenze della diplomazia culturale con quelle della comunicazione della Farnesina per promuovere il soft power dell'Italia. E' questo uno degli obiettivi della riforma da cui è nata la Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale, che ha assorbito il servizio stampa e informazione del ministero degli Esteri. Lo ha ricordato Dante Brandi, capo unità per il coordinamento della comunicazione della Dgdp, intervenendo alla Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura in corso a Napoli.
    L'obiettivo della riforma è anche "rispondere ad una ampliata domanda di comunicazione" da parte dei cittadini nei confronti delle istituzioni, che si è sviluppata soprattutto dopo la pandemia, ha aggiunto Brandi. In questo quadro, oltre al tradizionale rapporto con la stampa (ma con una "rinnovata attenzione per i media locali e quelli digitali"), è diventato imprescindibile per l'amministrazione pubblica anche l'utilizzo delle piattaforme social. Brandi a questo proposito ha parlato della rinnovata social media policy della Farnesina. Per utilizzare al meglio strumenti, i social appunto, "che sono diretti e che costruiscono reti con comunità ampie ed articolate", di cui ormai "è impossibile fare a meno". I social, tra l'altro sono uno strumento importante per "informarvi su ciò che accade intorno a voi", ha detto Brandi rivolgendosi ai direttori degli Istituti Italiani di cultura. Sottolineando che anche in questi canali la priorità andrà ai "contenuti, che dovranno essere curati al massimo, mostrandoli in modo chiaro ed attraente, anche condividendo quelli degli utenti se saranno strumentali alla nostra comunicazione".
   

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