Si annuncia battaglia alla
commissione Industria dell'Europarlamento in vista di quello che
sarà comunque solo il primo voto sulla nuova direttiva per
l'efficienza energetica degli edifici, in programma
probabilmente il 24 gennaio.
Il rapporto presentato dal relatore irlandese Ciarán Cuffe
(Verdi europei) modifica in 289 punti il progetto di revisione
presentato dalla Commissione europea a fine 2021.
Gli eurodeputati, dal canto loro, hanno già depositato altri
1.279 emendamenti, in buona parte per sottolineare che
l'impianto proposto dall'Esecutivo Ue non tiene conto della
nuova realtà economica dopo l'invasione russa dell'Ucraina.
In tutto quindi le modifiche proposte sono al momento ben 1.568
che i gruppi politici del Pe cercheranno di ridurre nei prossimi
giorni attraverso compromessi e limature del testo.
Nel suo rapporto, Cuffe introduce tra l'altro obblighi di
ristrutturazione più stringenti a fronte di maggiori tutele
sociali per i proprietari, con l'utilizzo del Fondo sociale per
il clima e dei finanziamenti del Recovery come garanzia per un
quadro di sostegno specifico tramite strumenti finanziari. Il
relatore vorrebbe anche inserire nella direttiva ambiziosi
target per le pompe di calore e incoraggiare i Paesi Ue a
promuovere "ristrutturazioni di comunità" a livello di
quartiere.
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