Le banche italiane scontano una
riduzione complessiva del 43% dell'utile contabile nel primo
trimestre rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente,
attestandosi a 1,8 miliardi di euro a causa delle svalutazioni
delle filiali Intesa e Unicredit in Russia e ora devono avere
"una visione di lungo periodo per favorire i criteri Esg". E'
quanto afferma la Uilca presentando l'analisi del Centro Studi
Orietta Guerra.
Ad aggravare il quadro "vi è la pandemia da Covid-19 che non
è ancora stata debellata" mentre "ni prossimi mesi, imprese e
cittadini dovranno affrontare gli ulteriori costi originati
dall'inflazione, che impoverisce i salari; una crescita degli
Npl (non performig loans) sui mutui e la scarsità di materie
prime alimentari". Secondo il segretario generale Fulvio Furlan
"non possiamo integrare i criteri di Environmental, Social and
Governance (Esg) nella valutazione delle imprese pensando che si
possano raggiungere gli obiettivi in un trimestre. Il profitto a
breve non deve pregiudicare la sopravvivenza di un settore e
questo deve essere ricordato anche ai regolatori. È per questo
che, come Uilca, quando parliamo di aggregazioni bancarie
sosteniamo quelle coerenti col sistema del credito, in grado di
svolgere un ruolo sociale, oltre che economico. Il sistema
economico finanziario deve avere una visione di sviluppo
sostenibile e fondarsi su un progetto industriale concreto alla
base".
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