Sono positivi i dati sulla qualità
dell'aria in Abruzzo che emergono dalla relazione preliminare
diffusa dall'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente
(Arta). I valori mostrano concentrazioni medie al di sotto dei
limiti di legge per quasi tutti gli inquinanti. Più alti,
invece, in alcune zone della provincia di Pescara e Chieti, i
valori di ozono, componente gassoso che si forma in atmosfera a
seguito di reazioni chimiche in presenza di forte irraggiamento
solare. Per questo inquinante non si sono avuti superamenti del
valore di 180 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), individuato
come valore soglia di informazione, ovvero livello oltre il
quale sussiste un rischio per la salute umana. Nel contempo,
però, sono stati frequenti i superamenti nel periodo estivo del
valore di 120 μg/m3 (indicato come "valore obiettivo" e
calcolato sulla media dei tre anni), analogamente a quanto
accaduto in buona parte del territorio nazionale.
"Lo stato della qualità dell'aria in Abruzzo - commenta il
vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all'Ambiente,
Emanuele Imprudente - non desta
preoccupazione tanto nelle zone a maggiore pressione antropica
quanto
nell'agglomerato Chieti-Pescara che conta oltre 280.000
abitanti. Tramite l'Agenzia per la tutela dell'Ambiente, la
Regione si impegnerà a disporre monitoraggi sempre più accurati
su questa specifica matrice ambientale rendendo sempre più
capillare il controllo della qualità dell'aria che respiriamo".
I livelli delle polveri sottili (PM10), per tutto l'arco del
2022, non hanno mai raggiunto il valore di 40 μg/m3, limite
imposto dalla norma. Stesso trend positivo per quanto concerne
il numero massimo di superamenti annui previsti dalla legge: in
nessuna delle 16 stazioni di misurazione gestite da Arta
Abruzzo, infatti, è stato superato il valore limite giornaliero
di PM10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni. Dato, dunque, in linea
con i valori dell'anno precedente e in lieve miglioramento in
alcune province abruzzesi.
Dalla lettura del dato emerge che i valori più elevati,
comunque al di sotto dei limiti consentiti, sono stati raggiunti
nelle centraline dell'agglomerato urbano che include i sei
Comuni di Chieti, Pescara, Montesilvano, Spoltore, San Giovanni
Teatino e Francavilla al Mare. Valori più bassi sono stati
invece registrati nella province di Teramo e L'Aquila.
"Le politiche ambientali adottate sin qui dalla Regione
Abruzzo, d'intesa con tutti gli enti competenti in materia -
spiega Nicola Campitelli, assessore regionale che detiene
l'altra parte della delega all'Ambiente - si stanno rivelando
estremamente efficaci. Puntiamo a ridurre ulteriormente le
emissioni nell'agglomerato Pescara-Chieti e a mantenere sotto
controllo la qualità dell'aria dell'intera regione, proseguendo
sulla via dello sviluppo sostenibile attraverso una concreta
pianificazione integrata energeticoambientale".
Dalla relazione Arta emerge, inoltre, che i livelli annuali di
PM 2,5, ovvero del
cosiddetto particolato fine, sono risultati inferiori al valore
obiettivo di 25 μg/m3 su tutto il territorio regionale; anche
per questo inquinante, le centraline ubicate
nell'agglomerato Chieti-Pescara evidenziano valori più alti
rispetto alla zona
caratterizzata "a maggiore pressione antropica" che ricomprende
anche i comuni di L'Aquila e Teramo.
Entro i limiti anche le concentrazioni medie di Biossido di
Azoto (40 μg/m3),
inquinante legato al traffico veicolare, i cui valori sono
risultati ovviamente più elevati nei centri abitati delle
principali città e in particolare a Teramo.
Non destano alcuna preoccupazione, infine, i valori di
benzene, monossido di
carbonio e anidride solforosa, che sono estremamente bassi su
tutto il territorio
nazionale.
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