(ANSA) - PESCARA, 02 FEB - Dati dolenti per Chieti e Pescara
per quanto riguarda la natimortalità delle imprese. Lo segnala
la Camera di Commercio Chieti Pescara, che analizza i dati
pubblicati da Istat e Infocamere. Le due province, insieme,
presentano una percentuale di crescita pari allo 0,3% contro lo
0,8% italiano e il 3,9% del mezzogiorno. Al 31 dicembre 2022, le
imprese registrate presso la Camera di commercio Chieti Pescara
sono 81.354, in diminuzione dell'1,8% rispetto allo stock
registrato alla fine del 2021, quando erano 82.875.
Questa riduzione del saldo positivo - rileva l'ente camerale
- è dovuta a un fenomeno totalmente nuovo rispetto al passato
quando, pur di fronte a un aumento costante delle cessazioni, si
manteneva alto il livello delle nuove iscrizioni. Stavolta, le
nuove iscrizioni registrano un saldo negativo del -10,6%
passando da 4.106 a 3.672. La diminuzione delle iscrizioni è
maggiore nella provincia di Chieti (-12,4%) rispetto a quella
registrata nella provincia di Pescara (-8,6%). Le cessazioni
d'ufficio aumentano in misura maggiore nella provincia di
Pescara (+11,1%) rispetto all'aumento in quella di Chieti
(+2,4%).
A livello settoriale, il commercio (18.965, il 23,3% del
totale), l'agricoltura (16.242 imprese, pari al 20,0% dello
stock complessivo) e le costruzioni (9.390, pari all'11,5% delle
imprese) sono i settori in cui si concentra la maggior parte
delle imprese attive presso la Camera di commercio di Chieti
Pescara. Rispetto al 2021, le attività economiche con maggiore
crescita sono quelle professionali, scientifiche e tecniche che
registrano un +4,6%, seguite dalle attività immobiliari (+4,2%).
Al contrario, si riduce il numero delle imprese estrattive
(-4,9%), quelli del trasporto e magazzinaggio (-4,5%), quelle
del settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio (-4,1%),
le manifatturiere (6.675 imprese, -2,5%) e quelle del settore
agricolo (16.242, -2,4%). (ANSA).
Imprese: Cciaa Chieti Pescara su natimortalità, dati dolenti
Nelle due province percentuale crescita a 0,3%
