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Ue blinda intesa con Berlino su auto, sì solo a e-fuels

Per ora esclusi biocarburanti. Governo rilancia, 'aperta strada'

Motori Norme e Istituzioni
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L'Unione europea blinda il compromesso con la Germania e si prepara, dopo un prolungato stallo, a mettere in cassaforte il regolamento per lo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. Il passo avanti ha avuto come scenografia la riunione dei Rappresentanti Permanenti Aggiunti dei 27 in Ue (Coreper I) dove l'intesa con Berlino sul possibile utilizzo degli e-fuels anche dopo il 2035 è finita sul tavolo e ha ottenuto il sostanziale via libera. La richiesta dell'Italia di inserire nel compromesso anche i biocarburanti è rimasta, almeno per ora, inascoltata. Ma il governo vede comunque il bicchiere mezzo pieno: "si è aperta la strada per salvare il motore termico", ha sottolineato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. A Bruxelles, in realtà, i toni dell'Italia sono stati diversi. Alla riunione del Coreper chiamata a dare un assenso informale al compromesso tra la Commissione e Berlino per permettere l'adozione finale del testo sulle auto al Consiglio Affari Energia di martedì, Roma si è fatta sentire. Chiedendo, innanzitutto, più tempo per la decisione del Consiglio Ue sulla dichiarazione per il sì agli e-fuels. Si tratta, è strato il ragionamento posto sul tavolo da Roma, di una novità che cambia sostanzialmente le condizioni per interpretazione ed attuazione del regolamento. Per questo, il testo sulle auto non andava inserito tra i cosiddetti punti A dell'agenda prevista al Consiglio Affari Energia, dove non è richiesta discussione. In realtà, fonti della presidenza svedese dell'Ue avevano già assicurato la libertà di intervento sul dossier alla riunione dei ministri Ue ma per l'Italia era più corretto prevedere i 14 giorni, che proceduralmente, sono assegnati per ulteriori approfondimenti quando su un testo emerge una novità. La linea dell'Italia non è passata. Assieme a Roma, anche Varsavia si è detta contraria mentre Bulgaria e Romania hanno preannunciato l'astensione. In ogni caso il sì della Germania ha spazzato via ogni dubbio sull'ipotesi di una nuova minoranza di blocco. Che poi al Consiglio Affari Energia il voto formale dei 4 Paesi 'scettici' o 'contrari' rifletta le posizioni espresse al Coreper I resta tutto da vedere. E il governo nel frattempo, sembra dare una interpretazione più flessibile all'esclusioni dei biocarburanti. "Al momento possiamo dire che è acquisito il motore endotermico. Era uno dei punti del tavolo automotive. Sui biocarburanti vedremo", ha sottolineato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, prima di partire per Bruxelles. "Molti guardavano il dito, cioè il combustibile, noi vediamo la luna, cioè il motore endotermico che deve e può sopravvivere", gli ha fatto eco Urso. Che ci sia uno spazio sulla trattativa, in realtà, non è totalmente escluso neppure dalla Commissione che ha detto di rispettare le tappe del processo legislativo prima di "fare speculazioni". Il punto, per Bruxelles, resta blindare il regolamento sulle auto e spostare, eventualmente, qualsiasi interlocuzione su altri tavoli, come la direttive sulle energia rinnovabili. Inoltre, se è vero che il compromesso tra la Commissione e Berlino si basa solo sugli e-fuels è vero anche, come ha sottolineato l'eurodeputato del Ppe e di Fi Massimiliano Salini, che nel 'considerando 11', nel preambolo al regolamento sulle auto, si fa riferimento ad un generico "combustibili neutri in termini di emissioni di C02". Al Consiglio Affari Energia se ne parlerà. Del resto il quadro sulle fonti green è ben più complesso e investe, certamente, anche il dossier nucleare. "Sarebbe paradossale accettare il principio di neutralità tecnologica per gli e-fuel, e non accettarlo per il nucleare che è già nel mix energetico europeo e non emette C02", ha avvertito la Francia. Se l'accordo sullo stop alle auto inquinanti sembra ormai blindato, sul fronte più generale delle energie pulite l'Ue, naviga ancora a vista.

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Studio Usa, negli occhi i primi segni dell'Alzheimer

Salute & Benessere Medicina
Chiudi Oculista Aou Cagliari (ANSA) Oculista Aou Cagliari

 L'Alzheimer si puo' 'intravedere' dagli occhi sia prima che si manifesti, sia in fase conclamata.
    Uno studio americano, il primo ad aver analizzato tessuti della retina e cerebrali donati da una novantina di pazienti colpiti dalla patologia o da altre forme di demenza, ha identificato alterazioni nella retina e la netta diminuzione di alcune cellule nelle persone con declino cognitivo. Condotta all'ospedale Cedars-Sinai di Los Angeles, la ricerca - ha spiegato l'autrice, Koronoyo-Hamaoui - "e' la prima ad aver analizzato l'impatto della malattia sul profilo molecolare, cellulare e strutturale della retina. Ed il suo rapporto con le demenze".
    I campioni prelevati dai malati sono stati confrontati con altri ottenuti da donatori sani. Pubblicata sulla rivista 'Acta Neuropathologica', la ricerca ha osservato un netto aumento della proteina beta-amiloide (segnale classico dell'Alzheimer) ed un declino pari all'80% rispetto al normale delle cellule 'microgliali'. Queste ultime sono responsabili della 'riparazione' di tessuti e cellule danneggiate, in particolare 'ripuliscono' gli accumuli della proteina beta-amiloide nel cervello e negli occhi. Inoltre markers di infiammazione sono stati individuati nella retina negli individui con l'Alzheimer, ma anche con lievi forme di declino cognitivo.
   

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Monopattini e bici elettriche ad Arzachena, arriva il bando

Sarà creata una rete di sharing per la mobilità sostenibile

Motori Eco Mobilità
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(ANSA) - ARZACHENA, 27 MAR - Incentivare la mobilità dei cittadini grazie a monopattini e bici elettriche da utilizzare nel centro urbano e nei principali borghi: questo il nuovo progetto che Arzachena punta a realizzare attraverso una rete di trasporti comunale sostenibile di sharing. L'iniziativa, promossa dalla delegata ai Trasporti locali e Attività produttive, Stefania Fresu, vedrà l'utilizzo di mezzi gestiti in modalità "point to point". Per raggiungere l'obiettivo l'amministrazione ha pubblicato un bando che andrà ad integrare il servizio di bus Lu Pustali già attivo nella cittadina.
    L'avviso prevede che la società appaltatrice fornisca i mezzi e i punti di ricarica e ne curi la gestione. È richiesta la formulazione di un piano tariffario che includa anche possibilità di abbonamento. I mezzi saranno individuabili con il sistema di localizzazione Gps e riconducibili al conduttore tramite i dati della carta di credito. L'utilizzo e il pagamento del servizio saranno interamente gestiti su piattaforma digitale accessibile da smartphone, tablet e pc.
    "Entro giugno, circa 140 monopattini e 60 bici ad alimentazione elettrica verranno dislocati in 24 aree di sosta allestite su aree standard comunali nel centro urbano e nei borghi di Cannigione, Baja Sardinia, Porto Cervo, Porto Cervo Marina, Abbiadori e nei siti archeologici. Attiveremo anche convenzioni con gli operatori del settore ricettivo per promuovere e diffondere il più possibile l'utilizzo di questi mezzi che, oltre a garantire maggiore flessibilità negli spostamenti sul territorio, contribuiscono alla riduzione delle emissioni di Co2", ha spiegato Stefania Fresu. (ANSA).
   

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Dolce e Gabbana porta l'alta moda in Val d'Itria

Dal 7 all'11 luglio tappa del Grand Tour d'Italia

Lifestyle Moda
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La maison Dolce&Gabbana ha scelto la Val d'Itria per presentare la sua alta moda. Dal 7 all'11 luglio alcuni luoghi dell'altopiano murgese faranno da sfondo alle creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana in dialogo con il prezioso patrimonio manifatturiero e artistico locale e la più autentica tradizione popolare.
    Gli eventi di luglio saranno la nuova tappa dell'ideale Grand Tour d'Italia che Dolce&Gabbana ha intrapreso dal 2012, anno della presentazione della prima Collezione Alta Moda a Taormina.
    (ANSA).
   

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The Sweet Sixties, moda anni '60 a Castel Sant'Angelo

Mostra a cura di Dominella e Mariotto dal 31 marzo al 21 maggio

Lifestyle Moda
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La Swinging London, la minigonna di Mary Quant, le visioni da indossare di Ossie Clark, le vetrine di Carnaby Street e lo sbarco sulla Luna: l'eredità dell'immaginario estetico degli anni Sessanta, età rivoluzionaria anche dal punto di vista della moda, sbarca a Castel San'Angelo con una mostra a cura di Stefano Dominella e Guillermo Mariotto, intitolata "The Sweet Sixties: narrazioni di moda", in programma nella sede museale diretta da Mariastella Margozzi, dal 27 marzo al 21 maggio. La mostra. Il percorso parte da Carnaby Street, con due look creati da Mariotto, co-curatore della mostra. Vicine, le passanti, le cui mise riproducono il look di giovani donne alle prese con lo shopping nelle boutique cult di Londra. Il santuario era quello di Mary Quant con le sue minigonne da 40 cm. Nella seconda sala troviamo le stampe naturalistiche e il plumage colorato di Ken Scott, Il Giardinere della moda, ma anche il denim e gli angioletti pop di Fiorucci. Nella terza sala ecco le atmosfere lunari e metalliche di Courrèges, Pierre Cardin, Paco Rabanne, Valentino Garavani. Un presagio stilistico, quello della Space Age, che di lì a poco vedrà un uomo solcare il suolo lunare. Poi è la volta dei colori e dei ricami con cui l'alta moda vestiva i borghesi per le grandi occasioni, le tinte audaci, le paillettes iridescenti rivivono grazie ad una selezione di abiti d'archivio della sartoria Battilocchi, di Jole Veneziani, Gattinoni, Lancetti, Mila Schön e Carosa. Infine, nella sala Optical, il ritmo degli Sweet Sixties in bianco e nero, finisce con il celebrare l'arte di Giuseppe Capogrossi e l'operato dei Pittori Maledetti di Roma.

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Domenica al museo, il 2 aprile ingresso gratuito

Musei e parchi archeologici statali

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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il 2 aprile si rinnova l'appuntamento con #domenicalmuseo, l'iniziativa del Ministero della cultura che consente l'ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali. Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto. A marzo l'affluenza registrata è stata di 298.961 persone. Per informazioni e per consultare l'elenco completo: https://cultura.gov.it/domenicalmuseo. (ANSA).
   

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Non c’è atmosfera sul pianeta sosia della Terra, Trappist-1b

La conferma dal telescopio spaziale James Webb

Scienza & Tecnica Spazio & Astronomia
Chiudi Rappresentazione artistica del pianeta Trappist-1b, finora considerato un possibile sosia della Terra (fonte: ESA) (ANSA) Rappresentazione artistica del pianeta Trappist-1b, finora considerato un possibile sosia della Terra (fonte: ESA)

Non c’è atmosfera su Trappist-1b, un pianeta finora considerato un possibile sosia della Terra che fa parte del sistema planetario più simile al nostro mai scoperto. A spegnere definitivamente le speranze, già abbastanza scarse vista l’estrema vicinanza del pianeta alla sua stella, ci ha pensato il telescopio spaziale James Webb (Jwst), di Nasa, Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Canadese (Csa), che ha misurato la sua temperatura sotto forma di luce infrarossa: si tratta del primo rilevamento di questo tipo per un esopianeta così piccolo e lo studio, pubblicato sulla rivista Nature e guidato dall’Ames Research Center della Nasa, è una prima dimostrazione delle capacità del Jwst nell'osservare sosia di dimensioni simili a quelle della Terra.

Trappist-1 è una nana rossa, una stella piccola e fredda distante 39,5 anni luce dal nostro Sistema Solare, diventata famosa per i sette pianeti che le orbitano intorno. Trappist-1b, in particolare, è il più interno dei sette, con un’orbita che dura solo 1,51 giorni, e riceve dalla sua stella quattro volte l’irraggiamento che la Terra riceve dal Sole. È proprio grazie alla grande quantità di calore ricevuta che i ricercatori guidati da Thomas Greene hanno potuto misurare la temperatura del pianeta roccioso, che per la parte esposta alla luce della stella arriva a circa 230 gradi.

I dati del telescopio Webb, inoltre, indicano che il pianeta è privo del tutto, o quasi, di atmosfera, confermando modelli teorici messi a punto in precedenza. Trappist-1b ha però tre ‘fratelli’ molto più promettenti di lui, che ricadono nella zona abitabile della stella: sono quelli contrassegnati dalle lettere e, f e g, che hanno orbite che variano dai 6 ai 12 giorni circa. Secondo alcuni studi, questi tre pianeti sono i migliori candidati per ospitare oceani di acqua allo stato liquido e Trappist-1e, in particolare, potrebbe avere le condizioni giuste per essere abitabile.

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Pichetto, 'motore endotermico salvo, vediamo i biocarburanti

'Stasera vado a Bruxelles per cercare un'apertura'

Motori Attualità
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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Sul regolamento Ue sulle auto "al momento possiamo dire che è acquisito il motore endotermico. Era uno dei punti del tavolo automotive. Sui biocarburanti vedremo".
    Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, a margine di un convegno di Unioncamere a Roma. "Il regolamento è chiuso, e prevede i motori endotermici con gli e-fuel - ha aggiunto -. Stiamo tentando di discutere per avere un'apertura sul Preambolo, che significa mettere i punti per i nuovi sviluppi. Gli e-fuel li avremo fra 10 anni, i biocarburanti li abbiamo adesso. La partita è aperta, stasera vado a Bruxelles per questo". (ANSA).
   

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Giovani inventori premiati per i loro progetti

Per il concorso europeo 'I giovani e le scienze'.

Scienza & Tecnica News Ragazzi
Chiudi I vincitori del concorso europeo 'I giovani e le scienze' (fonte: FAST) (ANSA) I vincitori del concorso europeo 'I giovani e le scienze' (fonte: FAST)

Settantadue studenti provenienti da diverse regioni italiane hanno partecipato alla 34/a edizione della selezione italiana del concorso europeo “I giovani e le scienze 2023” della Direzione generale Ricerca della Commissione europea. “Quest’anno abbiamo invitato 33 progetti alla mostra aperta al pubblico. Gli stand sono stati realizzati da studenti (14-20 anni) sia italiani che stranieri per presentare le loro invenzioni, progetti, studi e ricerche.

La presenza femminile è aumentata negli anni, quest’anno ci sono tra i genietti ben 33 studentesse presenti”, osserva Rinaldo Psaro, presidente della Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche (Fast), che organizza dal 1989 la selezione nazionale italiana per “EUCYS-European Union Contest for Young Scientists” della Direzione generale Ricerca, Commissione europea.

Il prestigio del concorso per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori dipende anche dal fondamento giuridico: è voluto dalle istituzioni europee (Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio) e condiviso dai Governi degli Stati membri dell’Unione europea; in Italia il Ministero dell’Istruzione e del merito considera “I giovani e le scienze” come parte del Programma per la valorizzazione delle eccellenze ‘Io merito’ e quest’anno era presente alla premiazione il Ministro Giuseppe Valditara. I ragazzi e le ragazze hanno vinto borse di studio e la possibilità di rappresentare l’Italia e gareggiare in altri contest internazionali scientifici in giro per il mondo.

Gli articoli relativi ai 33 progetti  vincitori, scritti dagli stessi ragazzi che li hanno ideati, saranno pubblicati nella sezione Ragazzi di ANSA Scienza e tecnica

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L'arte di Guido Reni si prende la scena al Prado

La mostra sul pittore bolognese aperta a Madrid fino al 9 luglio

ViaggiArt Nel Mondo
Chiudi Al Prado inaugurata la mostra di Guido Reni. (ANSA) Al Prado inaugurata la mostra di Guido Reni.

Dalle fiamme di Notre-Dame a una delle principali sale espositive del museo del Prado. È l'inatteso percorso di 'Il trionfo di Giobbe', importante dipinto di Guido Reni (1575-1642) che, dopo aver rischiato grosso per il rogo del 2019 nella cattedrale parigina, fa ora parte di una nuova grande mostra temporanea sull'artista bolognese in apertura a Madrid. Da domani e fino al 9 luglio, i visitatori potranno contemplare in tutto 73 opere attribuite al pittore classicista, diverse delle quali prestate da musei italiani. "È un'esposizione magnifica e irripetibile", ha commentato Miguel Falomir, direttore del Prado. Secondo David García Cueto, curatore della mostra, 'Il trionfo di Giobbe' è appunto uno dei suoi motivi d'attrazione più seducenti. "Possiamo dire che è la sintesi perfetta dell'opera di Guido Reni", ha detto all'ANSA rispetto a questo quadro dipinto nel 1636. Inizialmente realizzato in favore della corporazione degli orefici di Bologna, l'opera è stata poi portata in Francia ai tempi di Napoleone, venendo poi esposta in una delle cappelle interne alla cattedrale di Notre-Dame. "Per fortuna, il terribile incendio che ha colpito la cattedrale alcuni anni fa non ha distrutto il quadro, ma l'ha solo annerito superficialmente, condizione reversibile grazie alla restaurazione messa in atto dal governo francese", ha spiegato García Cueto. Con il prestito del dipinto concesso dal ministero della Cultura transalpino, ha aggiunto, 'Il trionfo di Giobbe' torna quindi a disposizione del pubblico proprio in occasione della mostra di Madrid. Ma le opere del Reni particolarmente degne di nota tra quelle fatte confluire per questo atteso progetto espositivo — che riserva spazio anche ad alcune sculture del suo tempo — sono in realtà ben di più: c'è ad esempio 'l'Immacolata concezione' prestata dal Metropolitan di New York, un'opera considerata "imprescindibile" da García Cueto; oppure la 'Strage degli innocenti', celebre quadro custodito alla Pinacoteca Nazionale di Bologna e considerato un simbolo artistico della città felsinea. Il fatto che diverse delle opere esposte provengano da musei nostrani è uno degli aspetti messi in risalto dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, recatosi a Madrid per assistere all'inaugurazione ufficiale dell'esposizione. "La mostra di Guido Reni al Prado è motivo di orgoglio per tutti gli italiani", ha commentato, "è un'esposizione che celebra giustamente il grande pittore bolognese, tra le massime espressioni del classicismo del Seicento, grazie anche ai prestiti di opere da diversi musei italiani". In aggiunta, il ministro ha definito "la collaborazione fra il sistema museale italiano e il museo Prado" come "un esempio virtuoso di circolazione europea delle opere". L'esposizione è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Bbva. Uno dei punti salienti è quello in cui sono state esposte, fianco a fianco, le due versioni conosciute del quadro di Reni 'Atalanta e Ippolito': da un lato, c'è quella arrivata a Madrid dal Museo di Capodimonte di Napoli, dall'altra, quella già abitualmente esposta al Prado e recentemente restaurata.

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Brabus nominato Best Brand 2023 nella categoria Tuner

Da lettori Auto Motor und Sport ha ottenuto 57,9% dei voti

Motori Attualità
Chiudi Brabus nominato Best Brand 2023 nella categoria Tuner (ANSA) Brabus nominato Best Brand 2023 nella categoria Tuner

Per i lettori dell'autorevole periodico tedesco Auto Motor und Sport il premio Best Brand 2023 nella categoria Tuner è andato per la diciassettesima volta al marchio di mobilità di lusso Brabus.
Con il 57,9% dei voti è stato riconosciuto ancora una volta il valore dell'azienda di Bottrop che nella sua storia aziendale di oltre 45 anni ha costruito una serie di leggendarie supercar basate su Mercedes-Benz con potenze fino a 900 Cv.
Nel 2022, la gamma di prodotti è stata ampliata con la prima supercar progettata da zero, il modello Brabus 900 Crawler.
Nell'ultimo anno il fascino di Brabus può essere applicato non solo ai tre marchi Mercedes-Benz, Maybach e Smart, ma anche a modelli selezionati di Porsche e Rolls-Royce Oltre a costruire auto ad alte prestazioni, l'azienda offre ai suoi clienti e partner commerciali in più di 100 Paesi in tutto il mondo un'ampia gamma di servizi e prodotti esclusivi per il tuning.
Ciò include un'ampia varietà di aggiornamenti delle prestazioni per le automobili Mercedes-Benz, nonché kit di miglioramento aerodinamico del Brabus Design Studio, molti dei quali realizzati nell'atelier interno di produzione del carbonio.
Fanno parte della gamma anche cerchi in lega e cerchi forgiati hi-tech con vari disegni che misurano fino a 24 pollici di diametro, oltre a componenti di sospensione.
Anche gli interni Brabus Masterpiece - creati con maestria nel reparto di tappezzeria dell'azienda - sono conosciuti in tutto il mondo e disponibili in qualsiasi colore immaginabile, combinando la migliore pelle e l'Alcantara con finiture in legno pregiato o elementi in carbonio.

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Dai bermuda al piercing, dress code per 1 studente su 4

Sondaggio Skuola.net; tra i divieti anche le unghie finte

Legalità & Scuola Dalle scuole
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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Vietato indossare unghie finte a scuola, in quanto "dannose per la salute e possono anche ferire i compagni". La recente circolare di un istituto del torinese è solo l'ennesimo caso di una prassi abbastanza diffusa: normare in ambito scolastico comportamenti, atteggiamenti e abbigliamento in modo che siano consoni al contesto. In mancanza di una normativa nazionale, sono infatti numerose le scuole che non si affidano solo al buon senso ma decidono di formalizzare il tutto con indicazioni pratiche. A confermarlo sono le indagini che periodicamente conduce il sito specializzato Skuola.net, per monitorare cosa succede nelle nostre scuole.
    Una di queste, realizzata qualche tempo fa, sembra proprio sgomberare il campo dall'idea che l'iniziativa della preside piemontese sia un episodio isolato. In quell'occasione, tra i 1.300 studenti di scuole secondarie intervistati, oltre 1 su 3 (più precisamente il 37%) raccontava di aver a che fare, all'interno del proprio istituto, con regole comportamentali giudicate dai diretti interessati "strane" se non addirittura "assurde". Si va dal non poter andare in bagno in determinati momenti della giornata all'impossibilità di indossare piercing al naso, passando per l'obbligo di lasciare la classe durante la ricreazione e per il divieto di scattare foto in classe se si indossa una maschera. Insomma la fantasia, a detta degli studenti, non manca.
    Anche se i campi dove si concentrano i regolamenti di istituto sembrano indirizzarsi soprattutto su due ambiti precisi: il vestiario e lo smartphone. La stessa ricerca, infatti, segnala come meno di 2 alunni su 5 (ovvero il 38%) dicono di essere liberi di indossare in classe quello che ritenevano più opportuno. Tutti gli altri invece, seppur con varie sfumature, riportano di un "dress code" scolastico: per il 26% è messo nero su bianco su una circolare, al 33% viene solo "suggerito" di vestirsi in modo sobrio, al 3% è imposta una sorta di divisa scolastica. Un altro sondaggio di Skuola.net ha mostrato come con i primi caldi i divieti sull'abbigliamento diventano ancora più pressanti: circa 6 studenti su 10 devono fare attenzione a come e quanto scoprono le gambe (con shorts, bermuda o gonne) e oltre 1 su 2 badare anche alla parte superiore del corpo (limitando l'uso di top, magliette corte o canottiere).
    Infine, parlando di divieti, non si può non ricordare la battaglia che il ministero dell'Istruzione e del Merito sta combattendo contro la presenza degli smartphone a scuola. Un tema su cui, però, molti istituti si sono mossi in autonomia già da tempo. A quanto evidenzia un terzo sondaggio di Skuola.net realizzato qualche settimana fa - con protagonisti 1.800 studenti (ancora una volta di medie e superiori) - oggi quasi 6 alunni su 10 hanno regole scritte anche sull'uso dei dispositivi personali in ambiente scolastico. A cui va aggiunto un 21% che per ora non ha ricevuto indicazioni ufficiali. (ANSA).
   

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Cinese Great Wall Motor integra le marche Ora e Sar

I due brand ora guidati da Wen Fei, ceo del marchio Sar

Motori Industria
Chiudi Cinese Great Wall Motor integra le marche Ora e Sar (ANSA) Cinese Great Wall Motor integra le marche Ora e Sar

Great Wall Motor (Gwm), uno dei più grandi costruttori automobilistici cinesi, ha annunciato l'integrazione ufficiale dei suoi due marchi di veicoli a basso impatto energetico Ora e Sar ed ha unito i loro team di gestione dei marchi Ora e Sar, nonché quelli dei marchi Wey e Tank.
In particolare il modello Mecha Dragon, prima auto elettrica premium sotto il brand Sar, è ora entrato a far parte del portfollo Ora e verrà visualizzato sulla App di questa marca con una sezione dedicata in arrivo online.
Dopo l'adeguamento della struttura, Wen Fei che in precedenza era solo ceo del marchio Sar, ha assunto il ruolo di ceo sia per Sar che per Ora. Great Wall Motor prevede di rafforzare la sua efficienza operativa complessiva e la sua competitività globale nel campo dei Bev attraverso l'effetto sinergico dell'operazione dual-brand.
Prima della ristrutturazione GWM operava attraverso sei marchi organizzati separatamente - vale a dire Haval, Gwm Pickup, Wey, Tank, Ora e Sar - di cui gli ultimi due sono dedicati ai modelli elettrici.

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Punta Cana, dove il sole si tuffa a ritmo di salsa

Tra spiagge, mare, relax al cioccolato. E anche un po' d'arte

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ROMA - C'è un luogo al mondo dove l'azzurro delle onde mare si infrange al ritmo di salsa e merengue. Dove anche il nome delle palme racconta una storia. E dove prendere il sole su un'isola che al tramonto torna "deserta". È Punta Cana, l'estremità più orientale della Repubblica Dominicana, lì dove l'Atlantico incontra il Mar dei Caraibi. Dall'Italia, una dozzina di ore di volo per sentirsi subito in vacanza (si atterra al Punta Cana International Airport).
    "La differenza tra questo posto e il resto del mondo? La gente", racconta Antonio Parrado Rodriguez, direttore generale del TRS Turquesa Hotel y Grand Palladium Hotels & Resorts a Punta Cana, insieme a Jose Luis Mejia Guerrero, direttore del TRS Turquesa Hotel.
    Il gruppo alberghiero spagnolo a Punta Cana gestisce quell'oasi di lusso, relax e divertimento composta dal Grand Palladium Palace Resort Spa & Casino, Grand Palladium Punta Cana Resort & Spa, Grand Palladium Bávaro Suites Resort & Spa e TRS Turquesa Hotel, sulla Bávaro Beach (più il TRS Cap Cana Hotel, all'interno di una delle zone più esclusive del paese dominicano).
    Il tutto in un rincorrersi di verde, piscine da sogno, bar a tema e ristoranti per ogni palato e un fronte mare lungo un chilometro di sabbia bianchissima, dove camminare all'infinito o ammirare il tramonto accoccolati su una panchina che si autocelebra come "The best seat in the world". Ovvero il miglior posto al mondo dove possiate venire ad accomodarvi.
    "Le persone qui - spiega Antonio Parrado Rodriguez - sono sempre naturalmente felici. E la sensazione è contagiosa. Per questo chi viene in vacanza da noi torna con il ricordo di un'esperienza unica" Quando venire? Punta Cana è la meta perfetta per fuggire dal freddo, con l'alta stagione tra dicembre ed aprile, ma caldo e sole non mancano tutto l'anno.
    Cosa fare? Sole e bagni, certo. Ma non solo. Ecco qualche consiglio.
    LE PALME - Se è la vostra prima volta in questa parte del mondo partite ammirando le palme. Non solo per gli esemplari alti fino a 30 metri che sfidano i margini delle inquadrature su Instagram. E non solo perché i locali, la chiamano "la Costa del cocco". Ma perché è dalla palma, risorsa preziosissima, che deriva il nome Punta Cana: "cana" come le foglie usate fin dai tempi dei Taino, la popolazione autoctona precolombiana, per costruire i tetti di capanne e abitazioni.
    ISOLA DI SAONA - Come dire, il "must" del viaggio che vale la gita di una giornata. Si parte in catamarano o motoscafo dal villaggio dei pescatori di Bayahibe (dove concedersi anche un po' di shopping tra Rhum e souvenir). La prima tappa d'obbligo è sulla spiaggia di Laguna Blu, il film con Brooke Shields e Christopher Atkins, che nella realtà è Play Palmilla nel mezzo del Parque Nacional Cotubanamà, dove l'acqua è uno specchio turchese costellato di stelle marine. Ancora un po' di navigazione, ed ecco Saona, ribattezzata così da Cristoforo Colombo in omaggio al suo amico navigatore Michele de Cuneo, originario di Savona. Oggi area protetta dal Wwf per la nidificazione delle tartarughe, l'isola accoglie i turisti esclusivamente durante il giorno (solo una manciata di locali ha il permesso di pernottare). A ogni barca è riservata una porzione di spiaggia e relax, oltre ad attrezzature, grigliate di aragoste e area massaggi. Poco prima del tramonto si riparte e l'isola torna alla sua pace silenziosa.
    1, 10, 100 VOLTE CIOCCOLATO - Qui il cacao è una cosa più che seria. La Repubblica Dominicana è tra i primi dieci produttori di fave di cacao al mondo, che utilizza anche per prodotti di bellezza, marmellate, liquori, souvenir. A raccontare la storia del vero cacao dominicano è Chocomuseo all'interno del complesso commerciale Mundo Auténtico. Il laboratorio Chocolate & Cia nel Grand Palladium Hotels & Resorts propone invece un'infinità di prodotti, oltre a degustazioni e cooking class, dove scoprire, ad esempio, che il pregiato Criollo, il Cioccolato dei Maya, era utilizzato come medicina. Ma se è il relax che cercate, da non perdere il massaggio all'olio di cioccolato della Zentropia Palladium Spa & Wellness.
    A RITMO DI SALSA - Non c'è angolo di Punta Cana, dalle spiagge ai bar, dove non riecheggi un po' di musica. Salsa, Merengue e Bachata sono i balli più popolari, di cui alla fine della vacanza tutti hanno imparato qualche passo. Per "prepararsi", una buona idea può essere un Cd di Juan Luis Guerra o di Tonio Rosario. Se invece volete scatenarvi con atmosfere internazionali, spopola lo Chic Cabaret & Restaurant, spettacolo con cena, per un travolgente viaggio in note dagli anni '50 a oggi.
    PER UN PO' DI ARTE - Non mancate Casa di Juan Ponce de León, l'esploratore spagnolo del XVI secolo che visse qui prima di partire alla conquista di Porto Rico. Nella città di Higüey, svetta invece la Basílica Catedral Nuestra Señora de la Altagracia, tra i più importanti siti religiosi della Repubblica Dominicana. Eretta in onore della Vergine di La Altagracia, patrona dei dominicani, si distingue per l'imponente arco di 69 metri e l'ingresso in bronzo e oro. Infine, il Museo de la Altagracia raccoglie un'incredibile collezione di dipinti e gioielli in oro tra il XVII e il XX secolo. (ANSA).
   

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Paola & Chiara saranno le madrine del Roma Pride 2023

La canzone Furore sarà l'inno della manifestazione

Legalità & Scuola Educare alla parità
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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Saranno Paola & Chiara le madrine del Roma Pride 2023 e saranno presenti alla parata di sabato 10 giugno con il loro brano Furore, che sarà l'inno della manifestazione di quest'anno.
    "Già durante il Festival di Sanremo è stato forte il desiderio della comunità lgbtqia+ di avere Paola & Chiara al nostro fianco al Roma Pride. Il loro talento e il loro glamour, abbinato ad un modello femminile di indipendenza, ne fanno le testimonial perfette" ha commentato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride 2023.
    "Siamo certe e certi che il loro apporto e il loro impegno civile per la parità dei diritti - aggiunge Colamarino - contribuirà a far passare il messaggio che il nostro Paese non può più tollerare discriminazioni: l'unica strada è quella della piena uguaglianza e libertà per tutte e tutti".
    "Siamo onorate di poter dare il nostro contributo ad una grande causa - sostengono Paola & Chiara - perché crediamo nell'affermazione dei diritti fondamentali. Ci sentiamo fiere di poter essere alla testa del corteo e di sostenere con convinzione la causa Lgbtqia+. Un mondo con più diritti è un mondo più giusto per tutte e tutti". (ANSA).
   

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Anpi presenta denuncia contro gli atti antisemiti del derby

"Ennesima prova di una condotta dal tenore nazista e fascista"

Legalità & Scuola Sport
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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, ha depositato la denuncia-querela al tribunale penale di Roma "nei confronti di tutti i soggetti che in data 19 marzo 2023 si trovavano nella Curva Nord dello Stadio Olimpico di Roma e che hanno preso parte ai cori antisemiti, dei quali si chiede l'identificazione, per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa di cui all'articolo 604-bis del codice penale e per tutti i reati che l'Autorità Giudiziaria vorrà ravvisare nei fatti esposti".
    Quel giorno, ricorda l'associazione dei partigiani, "si rinnovarono in quattro differenti momenti i cori contro gli ebrei con l'aggiunta di un sedicente tifoso con la maglietta con la scritta Hitlerson. Era l'ennesima prova di una condotta dal chiaro tenore nazista e fascista, oltre che antisemita, essendo stata preceduta da altri episodi di analoga gravità. Spetta ora alla magistratura assumere provvedimenti esemplari". (ANSA).
   

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Aggredito dopo un bacio con un ragazzo, 'ci insultavano'

'Assurdo rischiare di essere picchiati a sangue per questo'

Legalità & Scuola Educare alla parità
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(ANSA) - RIMINI, 27 MAR - "Mi hanno picchiato perché mi baciavo con un altro ragazzo". È quanto denuncia uno studente universitario di 24 anni, originario del Salento, che sabato notte a Rimini si è ritrovato con il naso fratturato. Filippo Marcuccio stava celebrando il compleanno in un locale del centro storico. Attorno all'una, dopo qualche bicchiere ed effusione con un amico, è stato picchiato da due clienti del locale poco più grandi di lui. A raccontare la notizia è stata Teleromagna.
    "Ho iniziato a sentire dei commenti omofobi abbastanza pesanti - descrive il giovane - e quindi sono andato a chiedere spiegazioni, a dire 'scusate, ci conosciamo tutti. Perché dovete fare così? Qual è il vostro problema?'. Poi mi sono sentito chiamare 'finocchio', prendere dalla spalla e picchiare da due ragazzi".
    Il giorno dopo è andato al pronto soccorso. Risultato: 25 giorni di prognosi. I gestori del locale sostengono però un'altra tesi, che non si sia trattato di aggressione a sfondo omofobico, ma di uno scontro fra bande. Tesi che il 24enne respinge al mittente. "Non faccio parte di nessuna banda, né io né il mio amico - dice -, e poi esco pochissimo, soprattutto per il centro di Rimini".
    Filippo, che presenterà oggi denuncia ai carabinieri, ha molto apprezzato la vicinanza manifestata da tante persone.
    "Però è stata una brutta esperienza che auguro che non accada a nessuno, anche se purtroppo so che non sarà così, perché il mondo in cui viviamo è ancora questo - afferma -. Mi sento fortunato che sia successo a me, che riesco a gestire queste cose con una certa forza e ironia. Qualcun altro si sarebbe buttato molto più giù". "Purtroppo - aggiunge - nel 2023 siamo ancora ridotti che due ragazzi non si possono baciare tranquillamente, che rischiano di essere picchiati a sangue".
    (ANSA).
   

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25 anni di Viagra, pillola blu pioniera di altri farmaci

Autorizzata da Fda 27 marzo '98, cambiò approccio a disfunzioni

Salute & Benessere Sanità
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Venticinque anni di pillola blu. Il viagra, farmaco che ha cambiato la terapia della disfunzione erettile, è stato autorizzato per il commercio il 27 marzo 1998 dall'Fda, la Food and Drug Administration americana. Sildenafil, questo il nome della molecola che si classifica come il primo trattamento non chirurgico per l'impotenza, ha cambiato la prospettiva di molti uomini e di molte coppie nel mondo. Dopo il Viagra sono arrivati altri farmaci, come il tadalafil, il vardenafil e l'avanafil, il più 'giovane' della classe di farmaci per la disfunzione erettile, che agisce in 15 minuti.
    Il viagra quando è arrivato sul mercato costava sette dollari a pillola, bastava prenderla secondo le indicazioni un'ora prima del rapporto sessuale per avere una prestazione che "scacciava le ansie" sotto le lenzuola spingendo anche, secondo gli esperti, gli uomini a chiedere maggiormente aiuto contro i disturbi della sfera sessuale.

Non è un afrodisiaco, non influisce sulla libido o il desiderio, è specifico per le disfunzioni sessuali e non va quindi utilizzato da uomini che non hanno questi problemi. Aumenta l'effetto rilassante dell'ossido nitrico, una sostanza chimica rilasciata durante la stimolazione sessuale che aumenta il flusso sanguigno a livello del pene.

L'azienda farmaceutica che realizza il Viagra, Pfizer, originariamente aveva creato la molecola come medicinale per le patologie cardiache: l'idea di un potenziale utilizzo per trattare l'impotenza è arrivata dopo che alcuni pazienti hanno riportato erezioni inaspettate.
    Già 10 anni fa, nel 2013, per i 15 anni di Viagra i dati parlavano per la sola Italia di 86 milioni di compresse vendute, collocando il nostro Paese al secondo posto nell'area europea.
   
   

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Dal balsamo al dentrificio, i cosmetici per bassotti

Due giovani fondano brand italiano Bio Bass

Lifestyle Pets
Chiudi Una donna sorride ad un bassotto foto iStock. (ANSA) Una donna sorride ad un bassotto foto iStock.

Giulia Latino e Dora Zuccarello sono due giovani legate dall’amicizia e dall’amore per i bassotti. Così è nato Bio Bass, un brand di cosmetici naturali, senza agenti chimici aggressivi e irritanti, dedicata alla cura e all’igiene del Bassotto. Tutti i prodotti sono 100% naturali e realizzati con materie prime 100% biologiche a base di ingredienti esclusivamente naturali e Made in Italy.
Una linea a base di componenti derivanti da erbe e piante coltivate con metodo biologico. “Ci poniamo l’obiettivo di diffondere sempre più consapevolezza nei consumatori sull’importanza di una corretta cura e igiene del proprio pet, ma anche di avere un occhio di riguardo per il nostro Pianeta, scegliendo i prodotti di qualità e adatti al proprio amico a quattro zampe, sia per il suo benessere estetico, ma soprattutto psicofisico” , dice Dora Zuccarello, co-founder del brand.
“L’idea di creare una linea di cosmetici per pets nasce dalla nostra insoddisfazione nell’utilizzo dei prodotti presenti sul mercato. Avendoli provati negli anni, nessuno ci ha mai soddisfatte abbastanza. Ed è proprio qui che nasce Bio Bass linea in cui sono banditi agenti chimici, aggressivi e irritanti", commenta Giulia Latino, co-founder del brand. 
Si va dallo shampoo lavanda e camomilla studiato per tutti i tipi di manto al Balsamo nutriente e lucidante a base di estratti di Lavanda, fiori di Calendula, olio di Avocado, dalle spume detergenti e antibatteriche senza risciacquo a base di Estratti e Oli Essenziali di Bergamotto e Timo al dentifricio Spray specifico per l’igiene dentale a base di Estratti di Papaya, Ananas e Salvia.Nella linea poi la lozione per le orecchie, alla lavanda, e il burro lenitivo per polpastrelli e naso a base di estratto di Calendula Bio e Burro di Karité Bio e alla pomata cuscinetti ristrutturante  che  crea una barriera protettiva ed impermeabile e protegge la zona plantare in presenza di condizioni climatiche estreme come neve, ghiaccio e gelo.

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Andrà nello spazio il nanolibro con la Statio Orbis del Papa

Lancio dalla California il 10 giugno, invierà messaggi via radio

Scienza & Tecnica Spazio & Astronomia
Chiudi Papa Francesco mentre pregava in piazza San Pietro in piena pandemia di Covid-19 (ANSA) Papa Francesco mentre pregava in piazza San Pietro in piena pandemia di Covid-19

Andranno presto nello spazio le parole della Statio Orbis, il messaggio di speranza lanciato in piena pandemia da Papa Francesco. Il nanosatellite (cubesat) Spei satelles, nato dalla cooperazione tra Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Dicastero per la Comunicazione e Politecnico di Torino, sarà messo in orbita il 10 giugno dalla base californiana di Vandenberg in California con un razzo Falcon 9 della SpaceX, e trasmetterà a Terra via radio stralci del testo.

"La sera del 27 marzo 2020 in quella drammatica situazione della pandemia, in cui eravamo impauriti da eventi incomprensibili, Papa Francesco è salito da solo per pregare per l'umanità. In quell'occasione - ha detto Mons. Lucio Ruiz, Segretario del Dicastero per le Comunicazione - il mondo intero si è fermato, non c'erano differenze tra credenti e non".

Un momento storico passato alla storia come lo Statio Orbis e raccolto in un libro dato alle stampe con il titolo di 'Perché avete paura? Non avete ancora fede?' che ora è stato trasformato dai ricercatori dell'Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Cnr in un nanolibro, un chip che raccoglie tutte le informazioni trascritte in bit. Il nanolibro sarà messo a bordo di un satellite cubesat di 30 centimetri da un gruppo di 25 ragazze e ragazzi coordinati da Sabrina Corpino, direttrice del laboratorio di Sistemi e Tecnologie per la Ricerca Aerospaziale Politecnico di Torino, e lanciato nello spazio il prossimo 10 giugno dalla base americana di Vandenberg.

"Per noi che lavoriamo nello spazio - ha detto il presidente dell'Asi, Giorgio Saccoccia - questo progetto ha un significato profondo ed è stato naturale dare un contributo perché per noi lo spazio ha sempre avuto un significato di pace". Il piccolo satellite resterà in orbita attorno alla Terra per almeno 6 mesi e trasmetterà in onde radio stralci del testo che potranno essere ascoltati anche da semplici impianti amatoriali.

Presto sarà anche possibile registrarsi online per poter 'salire a bordo' del satellite registrando il proprio nome "ma solo offrendo l'impegno morale di fare una qualche opera di misericordia sulle Terra", ha detto concludendo don Luca Peyron, Direttore Servizio per l'Apostolato Digitale Arcidiocesi di Torino.

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Moto Morini e Agos assieme per soluzioni di finanziamento

Partnership per agevolare acquisto di motoveicoli della casa

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Siglato un accordo tra Motori Morini e Agos, per offrire soluzioni di finanziamento dedicate all'acquisto dei motoveicoli prodotti dall'azienda. La società specializzata nel credito al consumo, partecipata per il 61% dal Gruppo Crédit Agricole attraverso Crédit Agricole Consumer Finance e per il 39% da Banco Bpm, e Moto Morini, hanno siglato una partnership dedicata al mercato italiano.
    Agos supporterà quindi i concessionari ufficiali Moto Morini attraverso importanti programmi promozionali in accordo con la casa madre e campagne di finanziamento che ambiscono ad agevolare l'acquisto dei modelli Moto Morini da parte dei clienti.
    "Agos è convinta che al giorno d'oggi non siano sufficienti semplici accordi commerciali - ha spiegato Valerio Papale, direttore Rete Business to Business di Agos - ma vere e proprie sinergie che possano apportare valore a tutto il comparto, con ricadute positive per il Paese. Questa partnership è stata possibile perché Moto Morini è un esempio di tradizione italiana nel mondo, con cui condividiamo valori fondamentali quali l'attenzione per l'innovazione e la dedizione all'eccellenza, il tutto con l'obiettivo di soddisfare le esigenze dei nostri clienti".
    "Siamo molto felici di questa partnership tra Moto Morini e Agos - ha detto invece Alberto Monni, general manager di Moto Morini - che rappresenta un importante passo in avanti nella nostra strategia di crescita, innovazione e consolidamento della nostra community. Per questo è importante creare relazioni virtuose che possano apportare valore alla filiera e alla nostra rete".
   

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Si allarga la flotta di Riding Experience Alto Adige

Stagione al via. Rinnovata la partnership con Bmw Motorrad

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Si allarga la flotta di moto Bmw di Riding Experience Alto Adige. Il team fornitore di esperienze di guida in Alto Adige, partner esclusivo per gli eventi di Safety Park Alto Adige e protagonista nell'organizzazione di corsi di guida di vario genere, tour in Alto Adige ed eventi, ha ricevuto proprio in questi giorni la nuovissima flotta di Bmw che sarà messa a disposizione di amici e clienti sia per la partecipazione a corsi e tour, sia per chi decide di noleggiare una moto per trascorrere una vacanza all'insegna delle due ruote tra le strade dell'Alto Adige.
    Riding Experience Alto Adige è infatti fornitore di esperienze di guida su due ruote in provincia di Bolzano ed in tutto l'Alto Adige e grazie alla struttura polivalente del Safety Park, è in grado di offrire sia corsi di guida per le moto, che tour tra i passi delle Dolomiti. Per gli amanti dell ́offroad, l'azienda dispone anche di un parco dedicato in Val Pusteria, nei pressi del Lago di Braies, in cui offre corsi di guida dedicati in combinazione con escursioni fino al Friuli.
    L'arrivo della nuova flotta segna per Riding Experience Alto Adige l'inizio della nuova stagione. Tra i vari modelli ci sono Roadster sportive come la S 1000 R, modelli classici come la R nine T, fino ai modelli dedicati all'avventura come la R 1250 Gs. Alcuni modelli sono disponibili anche in versione ribassata e per la patente di guida A2.
    Tra le novità di quest'anno, anche il nuovo nato in casa Bmw, lo scooter Ce04, completamente elettrico e con 130km di autonomia. Ora è anche possibile accedere al sito riding-experience.it e nella sezione 'Noleggio' scegliere la moto desiderata, aggiungere eventuali polizze assicurative o extra come portabagagli e sistemi di navigazione.
    "Siamo felici di aver rinnovato la partnership con Bmw Motorrad anche quest'anno - ha commentato il Ceo Frank Fichtner - e con l'arrivo della nuova flotta ci confermiamo come l ́azienda con il più alto numero di moto a noleggio di tutto l ́Alto Adige".
   

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Green Ncap, il peso delle auto influisce su bilancio CO2

Contenere la massa per migliorare produzione e ciclo vita

Motori Eco Mobilità
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L'attuale e continua tendenza verso auto più grandi e pesanti, indipendentemente dal loro sistema propulsivo, aumenta significativamente l'impatto negativo sul clima e sulla domanda di energia. Lo afferma uno studio dell'ente indipendente Green Ncap.
    Negli ultimi dieci anni il peso medio dei veicoli immatricolati è salito di circa il 9% ovvero circa 100 kg. Ciò determina non solo un aumento del consumo di carburante ed energia elettrica, ma crea anche un'impronta più ampia nella produzione di veicoli e batterie.
    In dettaglio tutti e tre i tipi di propulsori (Bev elettrico, Hev ibrido non ricaricabile e Ice convenzionale) quando la loro massa aumenta, fanno egualmente aumentare il consumo energetico di circa il 2% ogni 100 kg. Lo afferma Green Ncap che ha pubblicato i risultati del Life Cycle Assessment (Lca) delle emissioni di gas serra e della domanda di energia primaria delle auto testate nel 2022. Green Ncap ha testato 34 auto con diversi tipi di motore - elettrico a batteria, elettrico ibrido, benzina convenzionale e diesel - più un modello, la Ford Puma, che funziona con carburante alternativo (E85).
    Per i calcoli Life Cycle Assessment è stato utilizzato lo strumento interattivo di valutazione del ciclo di vita disponibile per i consumatori sul sito web di Green Ncap. Lo studio è stato realizzato sulla base del mix energetico medio dei 27 Stati membri dell'Ue e del Regno Unito tenendo conto di un chilometraggio medio di 240.000 km in 16 anni.
    La diffusione di auto (soprattutto suv) più grandi e pesanti, si legge nel rapporto di Green Ncap, determina non solo un aumento del consumo di carburante ed energia elettrica, ma crea anche un'impronta di CO2 più ampia a carico della produzione di veicoli e batterie.
    In particolare emerge che i veicoli elettrici a batteria sono in vantaggio nella riduzione dei gas serra con il 40-50% di emissioni in meno rispetto alle auto a benzina convenzionali, a seconda del modello preso in considerazione mentre in termini di domanda di energia primaria, le differenze tra auto elettriche e convenzionali sono minori. Dal test dei suv ibridi risulta però che questi hanno un consumo di carburante più elevato e, a causa dell'aumento delle emissioni nella fase di utilizzo, comportano valori del ciclo di vita compresi tra 200 e 240 g di CO2 equivalente/km e una stima di 0,85-1,0 kWh/km. Questi valori si collocano tra quelli di un grande suv elettrico e un modello convenzionale a benzina o diesel.
    Degni di nota sono i risultati ottenuti con la Ford Puma alimentata a bioetanolo (E85), che rispetto allo stesso modello a benzina ha emissioni di gas serra ridotte a un livello più vicino alle auto elettriche.
    In questo caso, però, i processi necessari per la produzione di biocarburanti aumenterebbero del 57% il fabbisogno energetico nel ciclo di vita della Ford Puma. Ma dato che il 60% dell'energia totale necessaria è rinnovabile, in conclusione viene utilizzato molto meno combustibile fossile.
    Una massa maggiore è un fattore importante anche nell'impatto ambientale della produzione di veicoli compresi quelli elettrici. Sulla base delle stime odierne, nella produzione di veicoli (senza batteria ma incluso il riciclaggio fine vita) un aumento della massa netta di 100 kg si traduce potenzialmente in ulteriori 500-650 kg di emissioni di gas serra e 1,9-2,4 MWh di domanda energetica. Questi calcoli mostrano notevoli differenze tra l'impatto di ciascuna vettura sull'ambiente, ma rivelano anche l'influenza significativa della massa sulle emissioni di gas serra e sulla domanda di energia primaria. Il messaggio è chiaro: più pesante è il veicolo, maggiore è il danno all'ambiente e maggiore è l'energia extra necessaria per muovere l'auto.
    In generale, i veicoli elettrici a batteria emettono significativamente meno gas serra nel corso della loro vita, ma alcuni dei guadagni vengono persi a causa della loro maggiore massa. I veicoli elettrici e l'elettrificazione in generale offrono un enorme potenziale nella riduzione dei gas serra, ma l'aumento del peso riduce questa prospettiva.
    Per contrastare questo, Green Ncap invita i produttori a ridurre la massa dei loro modelli futuri e suggerisce ai consumatori a prendere decisioni di acquisto che tengano conto non solo del sistema propulsivo ma anche del loro peso.

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Tumori: esperto Usa, coppia geni blocca risposta immunitaria

Croce,si lavora a disinnescarli per passo avanti in lotta cancro

Salute & Benessere Sanità
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Scoperta una nuova coppia di geni che, quando sono attivati, bloccano la risposta immunitaria contro il cancro che mira appunto a distruggere le cellule cancerose. Il nuovo risultato è stato annunciato all'ansa da Carlo Croce, professore di Medicina interna alla Ohio state university in Usa, a margine del convegno 'il valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia'.
    In Usa, ha spiegato Croce, "lavoro con un team di 20 italiani. La nostra ricerca si focalizza sui geni che, se alterati, determinano il cancro o la sua progressione". Ora, ha sottolineato, "abbiamo trovato una coppia di geni che bloccano la risposta immunitaria al cancro, per cui il tumore avanza.
    Stiamo cercando e sperimentando dei modi per bloccarli e lo studio è in via di pubblicazione". Si tratta, ha detto, di geni che sono presenti sulla superficie delle cellule immunitarie t, deputate ad 'uccidere' le cellule neoplastiche: "la coppia di geni , in pratica, dice alle cellule t di non uccidere le cellule tumorali. Obiettivo - ha concluso- è bloccare la loro azione". 
   

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Gran Bretagna, tsunami di auto elettriche usate +260%

Molti utenti tornano sulla scelta, complice costo elettricità

Motori Sotto la Lente
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Usato elettrico problematico in Gran Bretagna dove molti utenti che erano passati alla mobilità Bev sono tornai indietro su questa decisione e hanno fatto crescere in febbraio (ultimo mese di dati disponibili) la disponibilità di auto elettriche di seconda mano del 260%, con conseguente discesa del loro valore commerciale. "La domanda di veicoli elettrici rimane vivace - Richard Walker, direttore delle ricerche presso lo specialista Auto Trader - ma a differenza delle controparti Ice dove l'offerta scorre lentamente le 'dighe' dei veicoli elettrici sono state aperte, provocando uno tsunami di scorte usate che entrano nel mercato".
    In un rapporto degli analisti di Zeus Capital Uk viene infatti riferito che il numero di veicoli elettrici usati disponibili per l'acquisto a febbraio è aumentato del 260% rispetto allo stesso mese del 2022, mentre le auto con motori termici immesse nel circuito dell'usato sono diminuite del 20%.
    Anche sei i veicoli elettrici sono stati i più richiesti a febbraio, i Bev - secondo lo specialista britannico - impiegano in media 45 giorni per essere venduti.
    "C'è un enorme problema con i veicoli elettrici usati - ha dichiarato a Zeus Capital Robert Forrester, Ceo del gruppo di concessionari Vertu - perché i prezzi dell'energia elettrica sono rimasti ostinatamente alti, mentre i prezzi alla pompa di benzina e gasolio sono scesi, erodendo il vantaggio in termini di costo dei veicoli elettrici. Inoltre non mancano i timori sulla fragilità della rete di ricarica per percorrenze su lunga distanza. "Alcune persone hanno deciso che le auto elettriche non fanno per loro - ha detto Forrester - e questo aggrava quello che sarebbe sempre stato un maggiore livello di offerta".
    Naturalmente, i valori dell'usato dipendono anche da ciò che accade ai prezzi delle auto nuove. La riduzione a gennaio (molto pubblicizzata) dei prezzi di Tesla fino a 8.000 sterline ha influito sulle quotazioni dell'usato, anche se nessun altro ha seguito l'esempio almeno nel Regno Unito.

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Jeep Renegade e Compass sono anche Upland Cross

Nuova serie speciale che unisce capacità off-road e comfort

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La gamma di Jeep Renegade e Compass si arricchisce della serie speciale Upland Cross. La versione punta ad unire l'aspetto da fuoristrada e le capacità off-road, con interni ben accessoriati e contenuti esclusivi. Su Jeep Compass è inoltre disponibile il nuovo allestimento High Altitude e-hybrid.
    L'edizione speciale Renegade e Compass Upland Cross viene proposta nella versione 4xe Plug-In Hybrid da 240 CV. Jeep Compass High Altitude e-hybrid è dotata di motore ibrido e-Hybrid che offre 130 CV e 240 Nm di coppia massima, abbinati a un nuovo cambio automatico a doppia frizione a 7 rapporti. La tecnologia Jeep e-Hybrid è in grado di fornire una propulsione completamente elettrica all'avvio, a basse velocità, in crociera e nelle manovre di parcheggio. Numerose funzioni EV consentono al veicolo di muoversi in modalità elettrica, come Silent Start, Energy Recovery, Boost & Load Point Shift ed Electric Drive.
    "Jeep Renegade e Jeep Compass - ha dichiarato Eric Laforge, Responsible for Jeep Brand Enlarged Europe - sono due dei Suv Jeep che meglio esprimono i valori leggendari del marchio: libertà, avventura, passione e autenticità. Entrambe le versioni Upland Cross e High Altitude sono completamente equipaggiate per offrire un importante vantaggio ai clienti. Sono in grado di offrire la migliore esperienza di guida sia su strada, sia in off-road".
    Basate sull'allestimento Limited, Jeep Renegade e Compass Upland Cross e Compass High Altitude sono dotate di fari fendinebbia angolari, fari full Led con abbaglianti automatici e barre sul tetto. All'interno dell'abitacolo, Renegade dispone di un display Tft da 7 pollici e Uconnect con touchscreen da 8,4 pollici, mentre la Compass Upland Cross e la Compass High Altitude sono dotate di un display Tft a colori da 10,25 pollici e di Uconnect con touchscreen da 10,1 pollici.
    Le edizioni di Jeep Renegade e Compass Upland Cross e Compass High Altitude sono disponibili nei colori Alpine White, Black e Colorado Red, ai quali si aggiungono inoltre gli avventurosi colori Sting Gray e Shade Blue per un totale di cinque opzioni di colore esterno. Tutte le opzioni, tranne il nero pieno, possono essere abbinate a un tetto nero bicolore, per un look ancora più personalizzabile. 
   

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Benzina: il prezzo del self sale a 1,857 euro al litro

Il diesel cala a 1,786 euro al litro

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(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Scende il diesel sulla rete carburanti, in leggera salita la benzina: secondo l'elaborazione di Quotidiano energia dei dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 di ieri 26 marzo, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,857 euro al litro (1,855 nella precedente rilevazione), con i diversi marchi compresi tra 1,848 e 1,870 euro al litro (no logo 1,856). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,786 euro al litro (contro 1,794), con prezzi medi compresi tra 1,777 e 1,792 euro al litro (no logo 1,782).
    Sul servito per la benzina il prezzo medio praticato è 1,996 euro al litro (contro 1,995) con gli impianti colorati con prezzi tra 1,942 e 2,072 euro/litro (no logo 1,908). La media del diesel servito è 1,928 euro al litro (1,937 il dato precedente), con i punti vendita delle compagnie tra 1,867 e 1,992 euro al litro (no logo 1,836).
    I prezzi praticati del Gpl risultano tra 0,797 e 0,817 euro al litro (no logo 0,791). Infine, il metano mostra prezzi medi tra 1,665 e 1,860 euro al litro (no logo 1,732). (ANSA).
   

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Dall'intelligenza artificiale il primo ologramma 3D dell'embrione che cresce

Sviluppo mai visto così in dettaglio

Scienza & Tecnica Biotech
Chiudi L'ologramma di un embrione nell'utero, a 8 settimane (fonte: Carsten Pietersma, Erasmus) (ANSA) L'ologramma di un embrione nell'utero, a 8 settimane (fonte: Carsten Pietersma, Erasmus)

Mai prima d'ora era stato possibile vedere lo sviluppo dell'embrione umano così in dettaglio, osservandone il processo di crescita giorno per giorno durante la gravidanza, fino a ottenerne un ologramma in 3D: è stato possibile combinando fra loro intelligenza artificiale e realtà virtuale, e già i primi risultati indicano che più lo sviluppo embrionale avviene lentamente, più aumenta il rischio di aborto. La ricerca, pubblicata sulla rivista Human Reproduction, è stata condotta all'Erasmus Medical Center dell'Università di Rotterdam, nei Paesi Bassi, dal gruppo della ginecologa Melek Rousian.

"E' la prima volta che siamo in grado di osservare la gravidanza in via di sviluppo", ha detto il primo autore dell'articolo, Carsten Pietersma. "Senza l'aiuto del 3D e della realtà virtuale è molto più difficile esaminare lo sviluppo dell'embrione", Per esempio "la tecnologia della realtà virtuale 3D rende molto più facile vedere lo sviluppo di braccia e gambe", ha aggiunto. "Abbiamo scoperto che, più è lungo il tempo che l'embrione impiega per svilupparsi, più aumenta il rischio di un aborto", ha osservato Rousian riferendosi alle osservazioni relative alle prime dieci settimane di gravidanza, che hanno messo a confronto gravidanze andate a buon fine e quelle che si sono invece interrotte con un aborto spontaneo. "In futuro, la capacità di valutare la forma e lo sviluppo degli embrioni potrebbe essere utilizzata per stimare la probabilità che una gravidanza continui fino al parto di un bambino sano. Questo - ha proseguito la ricercatrice - consentirebbe agli operatori sanitari di fornire consulenza alle donne e ai loro partner sull'esito potenziale della gravidanza e sull'identificazione tempestiva di un aborto spontaneo". Una possibilità, ha rilevato, "particolarmente utile per le coppie che hanno avuto precedenti gravidanze concluse con un aborto spontaneo: potremmo essere in grado di indicare il rischio di un altro aborto spontaneo o forse offrire qualche rassicurazione precoce". Nella ricerca sono state coinvolte 644 donne fra la settima e la decima settimana di gravidanza arruolate fra il 2010 e il 2018 nello studio Predict, condotto nello stesso centro universitario; di queste donne, 33 hanno abortito spontaneamente.

Il gruppo di ricerca ha utilizzato le tecniche più avanzate della diagnosi per immagini e, con l'aiuto di intelligenza artificiale, ha trasformato i dati in immagini tridimensionali, quindi ha ottenuto gli ologrammi utilizzando la realtà virtuale. In questo modo è stato possibile osservare con un dettaglio senza precedenti ogni fase dello sviluppo, compresa la formazione di braccia e gambe e il modo in cui cresce e si modella il cervello. Si è anche riusciti a misurare il volume e la lunghezza complessive dell'embrione. Un risultato importante, considerando che la visione in 3D è fondamentale per riuscire a studiare le caratteristiche degli embrioni e per rilevare le misure interne ed esterne, ossia per ricostruire la morfologia dell'embrione.

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In auto senza patente, revisione e Rca, multa da 6mila euro

Ventisettenne di Sezze fermato a Fondi tenta la fuga all'alt

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(ANSA) - FONDI, 27 MAR - Multa da 6mila euro per un 27enne di Sezze, in provincia di Latina, che è stato fermato ieri dai Carabinieri di Fondi mentre guidava sul litorale del comune del sud pontino privo di patente, revisione del veicolo e assicurazione Rca.
    Il giovane, che prima di fermarsi all'alt dei militari ha anche tentato di darsi alla fuga, era al volante della sua auto, una vecchia Hyundai, sprovvisto della necessaria documentazione richiesta per guidare.
    Pertanto, per il ventisettenne è scattata una multa da ben 6mila euro. (ANSA).
   

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Stonehenge non poteva essere un calendario solare

Era invece un centro religioso, lo dimostra una ricerca

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Chiudi Stonehenge (fonte: Erwin Bosman, public domain da Wikimedia) (ANSA) Stonehenge (fonte: Erwin Bosman, public domain da Wikimedia)

Il complesso di Stonehenge non era un calendario solare, ma una struttura religiosa costruita per celebrare i legami tra vita ultraterrena e solstizio d'inverno: sono le conclusioni dello studio realizzato da Giulio Magli, del Politecnico di Milano, e Juan Antonio Belmonte, dell'Istituto di Astrofisica delle Canarie e Universita' La Laguna di Tenerife, pubblicato sulla rivista Antiquity.

La nuova ricerca boccia la recente teoria secondo la quale il sito era un calendario astronomico. A piu' di 4mila anni dalla sua costruzione, l'enigmatico complesso megalitico di Stonehenge continua a far parlare di se' e sono molti gli studi che tentano di comprenderne i motivi che ne portarono alla realizzazione. Secondo una recente e popolare teoria, il monumento rappresenterebbe un calendario basato su 365 giorni all'anno, suddivisi in 12 mesi di 30 giorni piu' cinque giorni epagomeni (i giorni che vengono aggiunti per avvicinare la durata dell'anno del calendario a quella dell'anno solare), con l'inserimento di un anno bisestile ogni quattro. Un calendario identico a quello Alessandrino, introdotto piu' di due millenni pi' tardi, alla fine del I secolo a.C., come combinazione del Calendario Giuliano, introdotto da Giulio Cesare, e del Calendario Egizio.

In questo nuovo studio, Magli e Belmonte hanno pero' messo sotto stress quest'ipotesi, arrivando alla conclusione che Stonehenge non potesse essere realmente un calendario di questo tipo. Nonostante l'allineamento del solstizio sia accurato, i due ricercatori mostrano che il lento movimento del Sole all'orizzonte nei giorni prossimi ai solstizi rende impossibile controllare il corretto funzionamento del presunto calendario; in secondo luogo, aggiungo, nel monumento non e' riconoscibile alcun numero chiave, tantomeno il 12.

"Tutto sommato, il presunto calendario solare neolitico di Stonehenge si e' dimostrato un costrutto puramente moderno, le cui basi archeoastronomiche e calendariali sono scarse", affermano Magli e Belmonte. "Il monumento - aggiungono - torna al suo ruolo di testimone silenzioso del paesaggio sacro dei suoi costruttori, ruolo che non toglie nulla al suo straordinario fascino".

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Tumori:ogni studio fa risparmiare 1 mln in cure e assistenza

Ma Italia investe solo 1,43% Pil. Schillaci, ora invertire rotta. Oggi guarisce fino al 90% dei bambini

Salute & Benessere Sanità
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Ogni studio clinico sul cancro fa risparmiare al sistema oltre 1 milione in cure e assistenza ma l'Italia è ancora lontana dall'obiettivo di investire in questo settore il 3% del Pil, come raccomandato dall'Europa, e si ferma all'1,43% con solo lo 0,5% di investimento pubblico. A puntare i riflettori sui benedici e le criticità legate all'innovazione è il convegno 'Valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia', organizzato da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), che rileva come nel 2021 nel nostro Paese siano state autorizzate 818 sperimentazioni.

    Un euro investito in uno studio clinico, sottolineano gli esperti, ne genera quasi 3 (2,95) in termini di benefici per il Servizio Sanitario Nazionale. L'effetto leva, determinato dai costi evitati per l'erogazione a titolo gratuito di terapie sperimentali e prestazioni diagnostiche alle persone arruolate nei trial perchè sostenuti dalle aziende sponsor, raggiunge addirittura 3,35 euro nelle sperimentazioni contro il cancro.

    Basti pensare che il costo medio di una ricerca in oncologia è di 512mila euro, ma quelli evitati sono più del doppio, pari a 1,2 milioni di euro. È stato stimato, soltanto nell'area della oncoematologia, un risparmio potenziale di circa 400 mln di euro ogni anno. Cifre che raggiungono alcuni miliardi di euro, se si considerano tutte le sperimentazioni svolte in Italia. La ricerca scientifica è "la chiave di volta per garantire a ogni persona le migliori opportunità di cura e assistenza sanitaria - afferma in un messaggio il ministro della Salute, Orazio Schillaci -. Permettere ai pazienti di accedere a farmaci innovativi in tempi più brevi nonché garantire una maggiore competitività dell'Italia sono due priorità dell'agenda del mio mandato".  

Tumori: Locatelli, oggi guarisce fino al 90% dei bambini 
"Oggi riusciamo a guarire definitivamente circa l'80% dei bambini che si ammalano di tumore in età pediatrica, con percentuali di guarigione per alcune neoplasie che arrivano addirittura a oltre il 90%. Gli investimenti in ricerca e le collaborazioni scientifiche internazionali hanno permesso di ottenere questi importanti traguardi". Lo ha sottolineato Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, in occasione del convegno 'Valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia', organizzato da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi).

Anche il "75% dei pazienti adulti colpiti da tumori ematologici è guarito o ha una lunga sopravvivenza con buona qualità della vita - afferma Paolo Corradini, Presidente SIE (Società Italiana di Ematologia) -. Il nostro Paese ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di molte terapie innovative nei tumori ematologici. Tra le terapie più promettenti vi sono le cellule CAR-T che sono rimborsate nel nostro Paese nei linfomi più aggressivi, nella leucemia linfoblastica acuta e fra poco nel mieloma multiplo, in pazienti già sottoposti a diverse linee di terapia. Ma i vantaggi degli studi clinici non sono solo per i pazienti, infatti il Servizio Sanitario Nazionale ottiene un beneficio grazie ai costi evitati per le terapie, sostenuti dalle aziende sponsor dei trial".

Anche secondo Guido Rasi, Past Executive Director dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA), "il settore della ricerca clinica è un'eccellenza del sistema scientifico ed economico in Italia e, da decenni, è un motore di avanzamento per l'intero Paese, ma questo ruolo, purtroppo, non è sempre percepito nella vastità della sua portata. Vanno garantiti tempi e costi di avvio degli studi clinici compatibili con la competizione internazionale, capitalizzando l'esperienza maturata durante la pandemia, e favorendo la collaborazione tra pubblico e privato".

D'altro canto, "è trainante il ruolo delle imprese del farmaco al finanziamento complessivo delle sperimentazioni - conclude Pasquale Perrone Filardi, Presidente SIC (Società Italiana di Cardiologia) -. Il sostegno pubblico in questo settore infatti è da sempre, sottodimensionato in Italia. Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza del valore della ricerca clinica da parte delle Istituzioni e dei cittadini. Ma servono più risorse pubbliche perchè l'Italia possa aumentare la sua competitività". 

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Circuito Donington ospiterà raduno per i 50 anni Caterham

In mezzo secolo vendute 22.000 Seven, in oltre 100 varianti

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Chiudi Circuito Donington ospiterà raduno per i 50 anni Caterham (ANSA) Circuito Donington ospiterà raduno per i 50 anni Caterham

Un maxi raduno e due giorni di festeggiamenti animeranno il prossimo autunno degli amanti del marchio Caterham, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni del Marchio. Il Costruttore britannico ha programmato per il weekend del 2 e 3 settembre a Donington Park due giorni di festeggiamenti con la sua clientela internazionale.
    Sono attesi al circuito inglese appassionati e vetture da tutto il mondo. In mezzo secolo di attività, la Casa di Dartford ha prodotto 22.000 vetture, proponendo oltre 100 varianti della mitica Seven, la due posti estrema progettata dal grande Colin Chapman e presentata nel 1957 come Lotus Seven.
    La Caterham Cars, che ha acquistato i diritti di produzione del modello nel 1973 dalla Lotus Cars e lo ha riproposto aggiornandolo negli anni, lo ha mantenuto nel tempo fedele alla filosofia originale che puntava sulla leggerezza per esaltare le prestazioni di guida.
    Oggi il Marchio di Kennet road ha proprio nell'iconica leggerissima vettura il suo cavallo di battaglia: viene proposta in due dimensioni e sei versioni, per emozioni di guida che nella variante SV sono adatte anche a piloti di taglia extralarge. Protagoniste annunciate dell'evento di Donington sono le novità del 2023: i modelli Seven 485 e Seven 485 CSR. Entrambi sono equipaggiati con il quattro cilindri Ford Duratec di 2,0 litri, accreditato di 237 Cv, il più potente con omologazione Euro 6 mai adottato su questa vettura.
    La prima, nuova top di gamma per performance, è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 3,4 secondi e di raggiungere la velocità massima di 224 km/h. Per la seconda new entry, realizzata sullo chassis più largo, da annotare l'adozione di sospensioni anteriori stile Formula 1 e posteriori a ruote indipendenti. Le sue prestazioni velocistiche sono di altrettanto rilievo: 225 km/h, 0-100 km/h in 3,9 secondi.
    In relazione all'evento programmato, Bob Laishley, Ceo di Caterham Cars, ha detto: "Siamo molto orgogliosi della nostra tradizione e non vediamo l'ora di celebrare il nostro cinquantesimo anniversario. La Seven di oggi può ancora condividere una forte somiglianza visiva con l'auto del 1973, ma molto si è evoluto sotto la scocca per garantire che questa vettura davvero iconica proponga un'esperienza di guida moderna, pur continuando a offrire divertimento ed emozioni senza rivali.
    Abbiamo piani entusiasmanti per il marchio nei prossimi anni e puntiamo ad aumentare la nostra capacità produttiva e sviluppare nuove versioni". 
   

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Una Golf Gti Clubsport verde 'Hulk' per il preparatore Jms

Una versione speciale per l'ottava generazione della sportiva

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Chiudi Una Golf Gti Clubsport verde 'Hulk' per il preparatore Jms (ANSA) Una Golf Gti Clubsport verde 'Hulk' per il preparatore Jms

La Volkswagen Golf Gti Clubsport è verde Hulk per il preparatore Jms. Se dal lancio dell'ottava edizione di Golf Gti non sono mancate le versioni proposte da sempre più preparatori che hanno iniziato a rilasciare aggiornamenti per la popolare sportiva 'da tutti i giorni', un nuovo esempio, firmato Jms Fahreugteile, si spinge oltre, anche a colpo d'occhio.
   

La prima cosa che spicca su questa Golf Gti Clubsport è il colore verde che aggiunge un elemento unico per la macchina e la rende differente dalle migliaia di altre Gti modificate oggi in circolazione. A completare le novità estetiche ci pensa anche un nuovo set di cerchi Barracuda Racing. Queste ruote sono della serie Dragon Ultralight e misurano 20 pollici.
    Jms ha anche montato una manciata di nuove parti all'esterno della vettura. Queste includono uno splitter anteriore, un diffusore posteriore e un paio di gonne laterali estese. La parte posteriore della Golf Gti Clubsport modificata è dominata da un alettone. Sono nuove anche le sospensioni che hanno abbassato l'auto di 45 mm nella parte anteriore e 40 mm nella parte posteriore. Jms non ha messo mano al motore 2,0 turbocompresso quattro cilindri, ma ha solo montato un nuovo sistema di scarico che potrebbe aggiungere ancora qualcosa in termine di prestazioni ai 296 Cv e 400 Nm di coppia del motore di serie. 
   

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Ford ha presentato il suo 'baby Raptor' per l'Australia

Ranger Wildtrak X è la nuova variante del celebre pick-up

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Chiudi Ford ha presentato il suo 'baby Raptor' per l'Australia (ANSA) Ford ha presentato il suo 'baby Raptor' per l'Australia

Ford Ranger Wildtrak X arriva sul mercato in Australia ed è già soprannominato baby Raptor. La nuova variante del pick-up beneficia, tra le altre cose, di sospensioni rinforzate e numerosi accessori che lo avvicinano, per attitudine, al fratello maggiore Raptor.
  

Wildtrak X punta a colmare il divario tra Wildtrak e il Raptor soprattutto in termini di capacità off-road e comfort su strada. Il nuovo assetto, che era disponibile anche nella precedente generazione del pickup, guadagna in particolare con le sospensioni rinforzate e una maggiore altezza dal suolo, insieme a una lunga lista di caratteristiche standard.
    A partire dall'esterno, il Ranger Wiltrak X ha una griglia leggermente diversa, una piastra in acciaio e un set di fari a Led Matrix nella parte anteriore. Altre caratteristiche includono dettagli laterali in alluminio pressofuso, gli emblemi Ford neri, i badge Wildtrak X e la tonalità Cyber Orange specifica per la versione, con accenti Asphalt Black a contrasto.
    Nuovo anche il set di cerchi in lega da 17 pollici, calzati da pneumatici all-terrain. A differenza delle varianti Wildtrak X della precedente generazione Ranger, che erano per lo più limitate a modifiche estetiche, il nuovo modello viene fornito con alcuni aggiornamenti seri delle sospensioni, con nuovi ammortizzatori Bilstein Position-Sensitive con tecnologia End Stop Control Valve, che migliorano le capacità del pick-up sia dentro che fuori i sentieri battuti, pur mantenendo la stessa capacità di traino.
    Wiltrak X è disponibile in Australia esclusivamente con motore bi-turbo 2.0 quattro cilindri diesel, capace di produrre 201 cv e 500 Nm di coppia. La potenza viene trasmessa a tutte e quattro le ruote attraverso un cambio automatico a 10 marce con l'aiuto del sistema 4WD. La capacità off-road è ulteriormente migliorata dai sistemi Trail Turn Assist e Trail Control, oltre alla modalità Rock Crawl che è presa in prestito dal Raptor.
  
   

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Record visitatori per Giornate Fai di primavera, oltre 500mila

+43%, tunner antiatomico di Affi luogo più visitato

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ROMA - Più di 550.000 visitatori hanno partecipato alla 31ª edizione delle Giornate FAI di Primavera (+43% rispetto all'edizione del 2022) e hanno dedicato il fine settimana a scoprire o riscoprire i tesori di storia, arte e natura del nostro Paese, guidati da quel sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità che da oltre trent'anni fa il successo della manifestazione di punta del Fondo per l'Ambiente Italiano.
    Le Giornate FAI di Primavera si confermano, dunque, il più importante evento di piazza dedicato al nostro ineguagliabile patrimonio culturale e paesaggistico: centinaia di migliaia di persone hanno partecipato alle visite in oltre 750 luoghi in 400 città, molti dei quali spesso inaccessibili o poco conosciuti, proposte da 7.500 appassionati volontari della Fondazione, vera forza motrice di questa iniziativa, affiancati da 15.000 Apprendisti Ciceroni - studenti delle scuole italiane formati per l'occasione.
    Un'eccezionale opportunità di conoscenza e arricchimento culturale, capace di far "innamorare" sempre più cittadini delle sorprendenti bellezze dei propri territori.
    Il luogo più visitato è stato il Tunnel del Bunker antiatomico di Affi (VR), seguito da Villa Schifanoia a Firenze e dal Castello degli Schiavi a Fiumefreddo Sicilia (CT). Quarto posto per Palazzo Clerici a Milano e quinto, a parimerito, per i Palazzi dei 7 Portoni a Fossacesia (CH) e per la Sede Rai di Corso Sempione a Milano. Vengono poi, in sesta posizione, il Parco Villa Gregoriana - Bene del FAI a Tivoli (RM) - al settimo posto il Forte Wohlgemuth a Rivoli Veronese (VR), all'ottavo la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti a Palermo, mentre in nona posizione si trova Palazzo Salerno a Napoli. Chiude la classifica nazionale dei 10 luoghi più visitati Villa Wolkonsky a Roma.
    Anche i Beni del FAI hanno partecipato alla grande festa delle Giornate di Primavera: il più visto è stato Parco Villa Gregoriana a Tivoli (sesto luogo più visitato in tutta Italia), seguito da Villa Necchi Campiglio a Milano, Villa del Balbianello a Tremezzina (CO), Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD) e da Palazzo e Giardini Moroni a Bergamo. (ANSA).
   

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Gen Z e libri, rapporto salvato dai book influencer

Ricerca Ipsos ispira Manifesto dato al ministro Sangiuliano

Lifestyle Teen
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I giovani della Generazione Z faticano a riconoscere la funzione educativa della lettura, e faticano più di altri a comprendere i testi, non amano particolarmente librerie e biblioteche, ma si fanno consigliare dai book influencer. E' uno dei risultati della ricerca condotta da Ipsos per Ivrea Capitale italiana del Libro, che hanno ispirato il Manifesto per il futuro del libro, consegnato oggi, nella città piemontese, al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
    L'occasione è stata la chiusura degli eventi di Ivrea e il passaggio del testimone a Genova, Capitale italiana del libro 2023. Il Manifesto si sviluppa in 22 punti, come la celebre macchina per scrivere creata a Ivrea dall'Olivetti nel 1950, e 99 parole chiave. Il documento è stato curato con il contributo di 150 professionisti del mondo editoriale e culturale; la stesura del testo finale è stata redatta da Paolo Verri, coordinatore di Ivrea 2022 capitale italiana del libro, ed Enzo Risso, direttore scientifico di Ipsos e docente all'Università La Sapienza. L'indagine condotta intervistando mille maggiorenni in Italia ha evidenziato difficoltà di comprensione dei testi letti, con un dato generale del 17% che sale al 24% nella fascia 18-25 anni e addirittura al 30% in quella successiva, 25-34. Oltre la metà delle persone interpellate ammette di leggere lentamente, solo il 32% senza difficoltà. Si dichiara "appassionato" nella lettura di libri il 37%, ma solo il 30% nella generazione Z, mentre per il 24% in generale è poco attratto dai libri, per pigrizia o disinteresse.
    Ma cosa spinge alla lettura? Per il 35% prevale la possibilità di rilassarsi, per il 30% l'evasione, per il 28% la motivazione educativa, quota che in questo caso scende, al 18%, tra i giovani della generazione Z. Dove invece le percentuali è sul ruolo degli influencer: da loro arriva la spinta a leggere per il 38% della generazione Z, contro il 27% del dato totale. I giovani, infine, non sono attratti dalle biblioteche: solo il 45% le ritiene utili.
    In generale, la ricerca conferma il gradimento del libro in carta, preferito dal 70% del campione totale, allo stesso tempo il 60% vede la crescita della popolarità degli e book.
    Il Manifesto per il futuro del libro sarà pubblicato sul sito ufficiale di Ivrea Capitale italiana del libro 2022, https://ivreacapitaledellibro.it/. (ANSA).
   

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La nuova K-Way, cambio generazionale e sponsor Coppa America

Boglione, 'dopo 50 anni piace ai giovani come piaceva allora'

Lifestyle Moda
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"Sono trascorsi 50 anni. Il nostro prodotto è diverso, la moda è diversa e la funzionalità è diversa. Ma il concetto è lo stesso: K-way è un capo funzionale, per tutti i giorni, sia per andare a scuola sia per andare a sciare o in barca a vela. E piace adesso come piaceva allora, noi abbiamo cambiato restando fedeli alla storia del marchio": seduto ad un tavolo del Café de la Paix, in place de l'Opéra, a raccontare il "cambio generazionale", il nuovo volto e i progetti di K-Way, c'è Lorenzo Boglione, vicepresidente di BasicNet, società che oltre a K-Way controlla i marchi Robe di Kappa e Superga.
    La location non è casuale perché lo storico caffè parigino che si affaccia sull'Opéra Garnier fu il luogo in cui, 58 anni fa, l'idea del più celebre impermeabile colorato balenò nella mente del suo creatore, il francese Léon-Claude Duhamel.
    E in occasione del suo 160/o anniversario, il Café de la Paix, che ha fornito a K-Way l'arredo dei suoi celebri tavoli di marmo per la settimana della moda a Milano, ha ospitato un grande party del celebre marchio francese ora sviluppato in Italia.
    Un passaggio generazionale, un ringiovanimento - quello della K-Way - "cominciato 10 anni fa - spiega Boglione all'ANSA - la nostra azienda è cambiata molto, siamo andati avanti in un percorso durante il quale è cambiato chi è alla guida dell'azienda. Ma il ricambio lo abbiamo fatto senza ribaltoni e con tranquillità, dopo aver gestito tutti insieme il periodo difficile della pandemia. Ora io e mio fratello - aggiunge Lorenzo - gestiamo la maggior parte delle realtà dell'azienda.
    Il motto di mio padre è sempre stato 'piano piano senza fretta'.
    Ed è la filosofia con cui portiamo avanti l'azienda e la facciamo crescere".
    In questi giorni, K-Way ha dato una svolta a quella che - nella nuova dinamica - è diventata una priorità dell'azienda: la collaborazione con grandi protagonisti dello sport, sotto forma di sponsorizzazioni. E la più importante si chiama "Orient Express", la barca francese che sarà protagonista della 37/a edizione della Coppa America, che si terrà a Barcellona tra agosto e ottobre del 2024. K-Way realizzerà l'abbigliamento tecnico da regata, la collezione tempo libero e sarà con il suo marchio presente sul fiocco della barca. "Per intensificare la nostra presenza nello sport entriamo nel mondo della vela - annuncia Boglione - sponsorizzando la presenza francese nell'America's Cup, 'Orient Express' due crociere a vela meravigliose. Un progetto ambizioso, tutti i protagonisti saranno vestiti da noi, con tecnicità alle stelle, velocità impossibili. Ma già dall'anno scorso siamo partner della scuderia francese in F1, Alpine, sia con Kappa sia con K-Way. E abbiamo avviato un'altra partnership tecnica alla quale teniamo moltissimo, quella con il più importante surfista italiano, il ventitreenne Leonardo Fioravanti, un ragazzo di Roma che è il miglior europeo ed è stato secondo nella più importante gara del mondo l'anno scorso. K-Way sarà il suo sponsor tecnico fino alle Olimpiadi di Parigi, tifando ovviamente affinche lui sia presente".
    "Negli ultimi anni - racconta Lorenzo - abbiamo sviluppato molto l'aspetto lifestyle, la parte più urbana della collezione, con sfilate, collaborazioni nel mondo della moda. Abbiamo cambiato K-Way e stiamo continuando a farla crescere ma è una K-Way che vuole essere per i giovani di oggi la stessa cosa che fu per i giovani dell'epoca in cui fu creata. Il prodotto è diverso, i negozi in cui si vende sono diversi, ma il concetto è lo stesso.
    E' il prodotto che trasmette una percezione sportiva, giovane, colorata, funzionale, tecnica, tutte cose che all'epoca venivano percepite da chi metteva un K-way: ci andava a sciare, ci andava a correre, in barca a vela, ci andava a scuola. Oggi vorremmo che fosse la stessa cosa in un mondo in cui sono trascorsi 50 anni, il prodotto è diverso, la moda è diversa e la funzionalità è diversa. Ma resta un capo funzionale, per tutti i giorni, sia per andare a scuola sia per andare a sciare e in barca a vela.
    Questa è la nostra voglia di rimanere fedeli alla storia del marchio". (ANSA).
   

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Milano Design Week fa record, tutti gli eventi da non perdere

Cento operatori per 1200 iniziative, riapre riformatorio Marchiondi

Lifestyle Design & Giardino
Chiudi Mooi con il progetto A Life Extraordinary . a Porta Venezia L'Altro Distretto Design District (ANSA) Mooi con il progetto A Life Extraordinary . a Porta Venezia L'Altro Distretto Design District

L'Istituto Marchiondi Spagliardi, ex riformatorio e straordinario esempio di architettura brutalista italiana, progettato dall'architetto Vittoriano Viganò, sarà per la prima volta accessibile al pubblico in occasione della prossima Milano Design Week, dal 17 al 23 aprile.



    Il Comune di Milano non solo ha raccolto progetti e iniziative di interesse pubblico dedicati al design per costruire il palinsesto ufficiale della Milano Design Week, ma ha anche invitato gli operatori a immaginare interventi all'interno di spazi comunali dismessi o in via di recupero. Il risultato della call? Oltre venti quartieri coinvolti, più di 180 progetti tra mostre, esposizioni, eventi e installazioni con oltre 100 operatori, 1.200 appuntamenti, con un incremento del 40% rispetto al 2022. Numeri da boom per la rassegna parallela al Salone del Mobile che, dopo gli anni della pandemia, torna nelle sue solite date primaverili.
    Oltre ad aree consolidate come Brera, Durini, Isola, Statale, Tortona e 5Vie, quest'anno il design animerà nuove zone come quella intorno al Monumentale, che ospiterà un nuovo "distretto" grazie alle attività promosse in sinergia da ADI Design Museum, Locanda Officina Monumentale e Fabbrica del Vapore e quella di Porta Venezia, che vedrà l'esordio del Porta Venezia Design District. Tra le tante proposte anche quella nell'area dell'ex-Macello a Porta Vittoria, quest'anno scelta come teatro per la quinta edizione di Alcova, piattaforma itinerante per il design indipendente con 150 spazi espositivi. La Darsena accoglierà la passerella galleggiante e sostenibile di Azimut Benetti progettata dallo studio De Lucchi, mentre in zona Certosa, nell'edificio progettato da Pininfarina noto come "La Cattedrale", arriverà il progetto Innovation for Living di DesignTech, mostra di designer, brand emergenti, startup sui temi dell'innovazione e dell'economia circolare.
    Il design invaderà anche zone meno centrali della città, con progetti e istallazioni nei quartieri Corvetto, Certosa, Gratosoglio, Barona, Bovisa e Baggio, dove si trova l'Istituto Marchiondi Spagliardi. La manifestazione - dice l'assessora al Lavoro e Sviluppo Economico con delega a Moda e Design Alessia Cappello - "sarà di nuovo una grande festa per tutta la città, e non solo per il centro. Il nostro obiettivo è quello di allargare e diffondere sempre di più la Design Week in diverse zone della città diramandosi dal centro verso i quartieri e immaginare anche quello che accadrà dopo la manifestazione in un'ottica di sostenibilità e circolarità: la nascita di nuove aree del design, di progetti finalizzati al riutilizzo di spazi comunali dismessi come l'ex Marchiondi a Baggio e di tante iniziative focalizzate sul recupero e il riuso di allestimenti vanno in questa direzione".
    Il 72% degli operatori adotterà infatti soluzioni circolari per la creazione, il riuso o il riciclo degli allestimenti. Ed è dedicata al tema ambientale e al recupero anche la grande installazione site-specific 'The Garbage Patch State', commissionata a Maria Cristina Finucci. Uno degli appuntamenti da mettere in agenda, insieme a 'Design Re-Evolution' di Interni nei cortili dell'Università Statale, all'Orto Botanico e in altre zone della città, la tradizionale parata del 'Design Pride', i progetti di Archiproducts e Moncler in zona Tortona, quelli per gli 80 anni di Ikea al Padiglione Visconti dell'ex Ansaldo, la rassegna dedicata alle realtà emergenti 'We Will Design' al Base, che ospiterà anche una grande installazione immersiva dell'artista collettiva e femminista Claire Fontaine. (ANSA).
   

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Giorgini, così nacque la moda italiana

Vita ideatore storica sfilata a Firenze da lettura suo archivio

Lifestyle Moda
Chiudi Una sfilata di moda nella Sala Bianca di Palazzo Pitti (ANSA) Una sfilata di moda nella Sala Bianca di Palazzo Pitti

Tutti sanno che è stato il 'padre della moda italiana', ma in pochi conoscono il lungo percorso che portò Giovanni Battista Giorgini a organizzare la leggendaria sfilata del 12 febbraio 1951 a Villa Torrigiani.
    L'evento con cui la moda italiana mosse i primi passi sulla scena internazionale, per poi trasferirsi, sempre su idea di Giorgini, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti. E quasi nessuno sa che per poco la nascita della moda italiana non avvenne a New York invece che a Firenze.
    'G.B. Giorgini and the origins of Made in Italy' a cura di Neri Fadigati, nipote del marchese e presidente dell'Archivio Giorgini, racconta questa storia straordinaria, che non riguarda solo la nascita della moda italiana ma quella del made in Italy, e lo fa attraverso una profonda rilettura dell'Archivio Giorgini, l'enorme documentazione da lui stesso lasciata, relativa alla sua vita sia privata che lavorativa. Quella di un uomo, come racconta suo nipote che portato davanti al letto di morte di suo nonno novantenne moribondo ma lucidissimo, questi gli disse "Bistra, ti lascio il mio nome, fagli onore". Una frase che segnò il destino dell'uomo a cui si deve la nascita della moda italiana. Il nuovo volume, presentato a Roma, nel Museo Nazionale Romano, Palazzo Altemps, dallo stesso Neri Fadigati con Daniela Calanca (Alma Mater Studiorum, Università di Bologna) e Vittoria Caratozzolo (Sapienza, Università di Roma), in un incontro moderato da Alessio de' Navasques, è un table book di oltre 230 pagine, in inglese e italiano, edito da Gruppo Editoriale in collaborazione con Polimoda.
Dell'archivio si svelano non solo le foto storiche, ma anche lettere, inviti, programmi, articoli e altri materiali dell'epoca. A questo si unisce il racconto corale di grandi firme italiane e internazionali, quali Gian Luca Bauzano, Daniela Calanca, Grazia d'Annunzio, Eva Desiderio e Sonnet Stanfill, le cui penne ripercorrono la vita di Giovanni Battista Giorgini, a partire dai suoi primi viaggi negli anni Venti in America, dove proponeva ai buyer un campionario dei nostri migliori prodotti artigianali. In questi viaggi, nel dopoguerra, Giorgini notò il grande cambiamento sociale e di stile che stavano vivendo gli Stati Uniti. Parigi esercitava un grande fascino oltreoceano, ma la sua moda era elaborata, pomposa e soprattutto cara. I buyer non vedevano l'ora di trovare abiti semplici con cui riempire le vetrine dei loro grandi magazzini, frequentati da giovani donne affaccendate tra lavoro e famiglia. Nasce da qui l'idea di organizzare una grande sfilata di abiti italiani in occasione della mostra Italy at Work. L'idea andò in fumo per il rifiuto del grande magazzino B. Altman & Co. Giorgini però non si arrese e decise di portare il progetto della sfilata nella sua città con firme come Simonetta, Schuberth, Fontana, Marucelli, Veneziani, Fabiani, Galitzine, Emilio Pucci, Roberto Capucci, Valentino e molti altri. Fu quindi per questo diniego americano che la moda italiana è nata a Firenze e non a New York. Aprono il volume i contributi di chi Giorgini l'ha conosciuto, come lo stilista Roberto Capucci, e di grandi personaggi della moda come Ferruccio Ferragamo, Laudomia Pucci, Bruce Pask, Men's Fashion Director di Bergdorf Goodman e Neiman Marcus, e Antonella Mansi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana.
    Nel volume gli apporti di Roberto Capucci: "ho molto apprezzato l'opera svolta da suo nipote Neri Fadigati...". Di Ferruccio Ferragamo: "mi auguro che i giovani possano trovare tanti stimoli e la riprova che in un continuum con il passato, il talento emergente e la creatività daranno nuovo impulso al settore". Ma anche di Laudomia Pucci, Antonella Mansi e molti altri. 
   

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Grandi maniche e lunghi strascichi nei nuovi abiti da sposa

Mood new romantic o look con linee essenziali, i nuovi trend bridal

Lifestyle Moda
Chiudi Rome Bridal  Week Ph Ettore Casaburi (ANSA) Rome Bridal Week Ph Ettore Casaburi

Abiti da sposa con linee essenziali e raffinate con silhouette asciutte e strutture definite grazie a texture che prediligono i tradizionali crêpe e cady per creazioni che non rinunciano ad avvolgere il corpo in maniera gentile. Il dettaglio in più è lasciato al gusto personale, che permette alle spose di firmare i loro abiti con dettagli e accessori da scegliere liberamente.
E poi la tendenza new romantic, in cui c’è il ritorno di uno stile principesco fatto di abiti romantici, per lo più realizzati in tulle, arricchiti da applicazioni floreali, da punti luce preziosi e, soprattutto, dal pizzo, trattato in numerose varianti per un effetto 3d, e dal macramé, per un plus di eleganza.
Il trait d’union tra i due mood è dato dalla grande attenzione riservata alle maniche – sempre importanti, spesso con applicazioni o declinate in manicotti da togliere dopo la cerimonia - e agli strascichi, lunghissimi anche su abiti a sirena e sui modelli più leggeri e scivolati.



Sono le principali tendenze viste nella tre giorni della Rome Bridal Week, la quarta edizione della manifestazione dedicata al mondo della sposa, dello sposo, degli accessori e della cerimonia ideata dal manager olandese Andrew Lookman (a Fiera di Roma fino a lunedì 27 marzo).
Riflettori puntati sulle collezioni per la prossima stagione 2024 dove spiccano i due mood, tendenze che accomunano le proposte degli oltre 40 top player del settore bridal provenienti da ogni latitudine - Italia, Olanda, Spagna, Portogallo, Francia, Belgio, Germania, Ucraina e Corea del sud- che si sono ritrovati alla Rome Bridal Week, tra conferme e nomi di spicco, come Peter Langner, Nicole Milano e Justin Alexander. L’appuntamento romano vede numeri in continua crescita: un + 30% di visitatori registrato anche quest’anno. Questo dato, insieme alla grande varietà di boutique provenienti da ogni parte del mondo, concorre a posizionare Roma tra le capitali del segmento bridal internazionale.

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Auto: Salvini, sui biocarburanti la partita non è finita

Motori Attualità
Chiudi Matteo Salvini (ANSA) Matteo Salvini

(ANSA) - ROMA, 26 MAR - "Anche grazie al contributo decisivo dell'Italia, la Commissione europea ha rivisto lo stop alle auto benzina e diesel dal 2035. Bruxelles ha annunciato di aprire agli e-fuel: noi pensiamo sia ragionevole includere anche i biocarburanti. Il nostro obiettivo è tutelare l'ambiente e salvare migliaia di posti di lavoro e di aziende, in Italia e in Europa, anziché consegnarci alla Cina. La partita non è finita".
    Lo dice in una nota il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. (ANSA).
   

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Il cielo dà spettacolo, con cinque pianeti allineati

Visibili dal 27 marzo, guardando a occidente dopo il tramonto

Scienza & Tecnica Spazio & Astronomia
Chiudi Simulazione dell'allineamento di 5 pianeti visibile dal 27 marzo 2023 (fonte: Gianluca Masi, Safari) (ANSA) Simulazione dell'allineamento di 5 pianeti visibile dal 27 marzo 2023 (fonte: Gianluca Masi, Safari)

Il cielo dà spettacolo con l'allineamento di cinque pianeti, visibile al completo a partire dalla sera del 27 marzo. "A occidente, al calar del Sole, il cielo sta allestendo un'interessante sequenza di pianeti, che coinvolge in particolare Giove, Venere e Marte, già ben visibili, e poi Urano che vede Venere avvicinarsi prospetticamente alla sua posizione, mentre Mercurio che pian piano sta emergendo dal bagliore residuo del Sole, dopo il tramonto", dice all'ANSA l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope.

"Soltanto il 27 marzo - prosegue - Mercurio, affrancato dal bagliore solare, sarà ben visibile" e "angolarmente vicino a Giove". Ad arricchire la parata dei pianeti contribuisce la Luna. Tutti i pianeti sono visibili a occhio nudo tranne Urano, per osservare il quale sarà comunque sufficiente un binocolo.

Lo spettacolo inizia al tramonto, "contro un cielo abbastanza luminoso, in quanto i pianeti si trovano più bassi, e quindi più interni al bagliore residuo del crepuscolo", dice l'astrofisico. La sequenza parte da Giove, seguito da Venere, che prospetticamente è vicino alla zona di cielo nella quale è visibile anche Urano; poi, fra le stelle del Toro, c'è Marte, riconoscibile per il suo colore rossastro, anche se non più brillante come lo era stato nel dicembre 2022, quando si trovava all'opposizione. Mancano all'appello Saturno e Nettuno, entrambi visibili soltanto all'alba.

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Passaggio ravvicinato di un asteroide, ma senza rischi

Il secondo in 2 settimane entro la distanza che separa Terra e Luna

Scienza & Tecnica Spazio & Astronomia
Chiudi Rappresentazione artistica di un asteroide vicino alla Terra (fonte: Sebastian Kaulitzki/Science Photo Library/Corbis, public domain, da Wikipedia) (ANSA) Rappresentazione artistica di un asteroide vicino alla Terra (fonte: Sebastian Kaulitzki/Science Photo Library/Corbis, public domain, da Wikipedia)

A nemmeno due settimane dal passaggio ravvicinato alla Terra dell'asteroide 2023 EY, avvenuto il 17 marzo, un'altra roccia spaziale si prepara a sfiorare il nostro pianeta il 25 marzo, passando ancora una volta all'interno della distanza che separa la Terra dalla Luna: stavolta si tratta dell'asteroide 2023 DZ2, che raggiungerà una distanza minima di circa 168mila chilometri dalla superficie terrestre, cioè meno della metà del tragitto tra il nostro pianeta e il suo satellite, ma comunque di tutta sicurezza.

Il massimo avvicinamento alla Terra è previsto alle 20,52 ora italiana del 25 marzo, ma il nuovo visitatore continuerà ad essere visibile anche nelle ore successive. Per riuscire a osservare l'asteroide, visibile nell'emisfero settentrionale, occorre un telescopio di almeno 15 centimetri di diametro: 2023 DZ2 sembrerà una stella che si muove lentamente sopra l'orizzonte sud-orientale, a Est rispetto alle costellazioni di Orione e del Cane Maggiore e Minore..

Sarà anche possiile osservarlo in diretta, grazie all'evento organizzato dal Virtual Telescope, che sarà trasmesso online anche su ANSA Scienza a partire dalle ore italiane 00,30 della notte tra 25 e 26 marzo.

L'asteroide 2023 DZ2 ha un dimetro stimato tra 40 e 100 metri, almeno tre volte maggiore di quello che esplose nel 2013 sopra Chelyabinsk e viaggia ad una velocità di circa 28mila chilometri orari.

La prima osservazione di questo asteroide è avvenuta a febbraio 2023, grazie all'Osservatorio di La Palma, alle Canarie. Inizialmente, sembrava che 2023 DZ2 avrebbe avuto una possibilità su 430 di colpire la Terra al prossimo passaggio, nel 2026, dal momento che compie un'orbita completa intorno al Sole in poco più di tre anni. Ma i calcoli successivi, basati su dati più accurati, hanno eliminato anche questa remota possibilità, come osserva l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) su Twitter.

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La scelta e-fuel penalizza l'industria italiana

Rischi per occupazione e imprese se le norme non vengono riviste

Motori Sotto la Lente
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 Aumenta la preoccupazione in Italia per le politiche auto in Ue dopo che la Germania sembra abbracciare gli e-fuels. Da noi il settore automotive rappresenta il 13% del pil occupando 250mila posti di lavoro.
    Secondo la ricerca Uilm-Està la transizione ecologica impatterà sull'automotive mettendo "a rischio fino a 120mila lavoratori", perché se un autoveicolo tradizionale con motore endotermico è composto da 7mila componenti, uno elettrico arriva ad un massimo di 3.500/4.000, per cui si prevede che "il 40-45% degli occupati italiani, sarà impattato dal passaggio all'elettrico". E' molto difficile, se non impossibile, sviluppare in così pochi anni soluzioni tecnologiche in grado di dimezzare le emissioni di CO2 degli autocarri", ha spiegato per esempio Acea, l'Associazione europea dei costruttori di autoveicoli, secondo cui già per raggiungere il nuovo target al 2030 sono necessari in Ue almeno 50.000 punti di ricarica pubblici per gli autocarri, di cui 35.000 ad elevate performance e almeno 700 stazioni di rifornimento di idrogeno.
    "I produttori di veicoli europei stanno affrontando una sfida molto asimmetrica - aveva affermato il De Meo al suo debutto - non siamo più in testa alla corsa tecnologica e mentre gli incentivi all'acquisto di veicoli a zero emissioni diminuiscono nell'Ue, notiamo un massiccio sostegno ai nostri concorrenti in Cina e negli Stati Uniti". Secondo Sergio Savaresi, professore ordinario di automazione nei veicoli del Politecnico di Milano, "il passaggio alle auto elettriche mal si concilia con il nostro modello tradizionale di auto privata. In Italia - ricorda - abbiamo 40 milioni di veicoli di proprietà che sono mediamente poco usati. In questo scenario servirebbero auto elettriche con una grande autonomia e quindi batterie molto grosse, che col poco utilizzo rappresenterebbero uno spreco".
    A poco potrebbe servire anche una transizione soft con l'utilizzo di e-fuel su cui potrebbe puntare l'accordo annunciato oggi secondo la ong internazionale Transport&Environment. "L'accordo sulle auto a zero emissioni, le sole che saranno commercializzate dal 2035, deve entrare in vigore senza ulteriori ritardi. Gli e-fuels, in questa prospettiva, risultano un diversivo costoso e inefficiente rispetto alla trasformazione verso l'elettrico, un trend industriale già solido sul quale converge tutta l'industria automotive". "I biocarburanti e i carburanti sintetici (e-fuel) vengono proposti da molti in Italia come uno strumento per decarbonizzare il settore dell'automotive, senza distruggere la filiera dei motori endotermici. Ma la verità è che non c'è una produzione adeguata di biocarburanti ed e-fuel neppure per il settore che ne avrebbe davvero bisogno, cioè il trasporto aereo" dice il segretario di Motus-E, l'associazione delle imprese dell'auto elettrica, Francesco Naso. 

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Aquiloni e unicorni, i 5 festival più curiosi da scoprire in Italia

Dalla Sicilia alla Toscana, eventi folkloristici e culturali

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Chiudi Festa dell'Unicorno di Vinci (Firenze) (ANSA) Festa dell'Unicorno di Vinci (Firenze)

Aquiloni e unicorni, briganti e dame, Re Magi e cavalieri. Anche quest'anno Italive ha premiato i più interessanti, originali, curiosi e riusciti festival ed iniziative culturali italiani, dando vita a una geografia di eventi che da Nord a Sud della penisola racconta un paese - il nostro - che rimane ai primi posti per eccellenze culturali e creatività.
Sono 3.468 gli eventi che nel 2022 sono stati presentati per il riconoscimento di Italive.it – il territorio dal vivo. Le segnalazioni dei viaggiatori attraversano l'Italia intera da nord a sud e spaziano dagli eventi culturali - come la Notte dei Briganti ad Alberobello o i Suoni dell'Anima di Massa - a quelli enogastronomici, dove tra i premiati troviamo la Sagra della Patata di Montagna di Muro Lucano, provincia di Potenza, ma anche i Du Pici sotto le Stelle di Chianciano Terme (Siena) e i Pitei in Cantina di La Spezia. Non mancano gli eventi folkloristici e le rievocazioni storiche, con la Festa dell'Unicorno di Vinci (Firenze) o le grandi feste, medievali e rinascimentali, di Monteriggioni e di Perugia. E ancora le mostre, i mercati e le fiere con i Polentari d'Italia che si radunano ad Arborea, le Note di Gusto di Teremo e i Labirinti di Trastevere, ma anche gli eventi per bambini (come il Festival Internazionale degli Aquiloni di San Vito Lo Capo, il Castello delle Sorprese di Oleggio Castello, a Novara, o il Grado Summer Fun) e i raduni sportivi, dalla Saslong Half Marathon delle Dolomiti allo YAMM Festival di Cervia fino al Palinuro Summer Fit).
Ma ecco i 5 Festival più originali tra quelli premiati da Italive. Una mappatura pronta per chi volesse vivere un’estate di curiosità e colori.
Si parte dalla Sicilia con il Festival Internazionale degli Aquiloni. Dal 23 maggio: un’atmosfera di gioia e creatività tra le vie di San Vito Lo Capo (Sicilia), sette giorni, le vie di festa e colori pre grandi e piccoli con i suoi messaggi di pace, libertà ed eco-sostenibilità. La rassegna, nata nel 2009, è una vera kermesse dove aquilonisti di tutto il mondo si esibiscono con i loro straordinari aquiloni, lasciando tutti col naso all'insù.
Si prosegue in Toscana con Monteriggioni 1213-1554: nei giorni 9 e 10 luglio al Castello di Monteriggioni (SI) - gioiello unico al mondo - la storica Rievocazione Storica 1213-1554 – Attraversando la Storia del grande Castello. Il bellissimo castello diventa protagonista di un viaggio nel tempo: nel 1213 è riprodotto un giorno di festa poco dopo la sua fondazione, mentre nel 1554 vive una giornata sotto assedio, quando il comandante della guarnigione locale Giovannino Zeti consegnò segretamente le chiavi della città ai nemici.
Rimanendo in Toscana, l’estate prosegue con la curiosa e unica Festa dell’Unicorno, il 21, 22 e 23 luglio a Vinci: la manifestazione fantasy più grande d'Italia. Oltre 300 spettacoli, 400 espositori e migliaia di persone in costume per vivere la magia di un evento fantastico. Tanti anche gli eventi e gli spazi in programma dedicati ai più piccoli, con dinosauri, pirati, sirene, laboratori creativi, favole animate, spettacoli di magia,
Da un colore all’altro, e per conoscerli tutti, ci si sposta in Puglia con Sherocco festival in programma dal 23 al 26 giugno a Ostuni all'interno di un villaggio arcobaleno allestito nel Centro Culturale La Luna nel Pozzo. Si tratta di un festival culturale che racconta le infinite sfumature della comunità LGBTQIA+ con un programma ricco di eventi: una Summer School prima esperienzain Italia, ma anche spettacoli, musica, teatro all’aperto, intrattenimento serale, mostre, laboratori e naturalmente incontri e dibattiti.
Si rimane in Puglia con la spettacolare La Notte dei Briganti: uno spettacolo teatrale nei boschi per ricreare, il più fedelmente possibile, l'atmosfera, il contesto paesaggistico e le condizioni di vita a metà '800 nel Sud. Ad Alberobello in Puglia, il 20 e 21 agosto, si racconta uno scorcio della storia del territorio: il Brigantaggio, poco conosciuto o spesso raccontato in maniera superficiale. Lo spettacolo teatrale, composto da 7 scene, si svolge in un percorso boschivo di circa 1.2 km.

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Turismo culturale, 70% flussi stranieri solo su 1% territorio

The Data Appeal Company, questo spiega problemi overtourism

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ROMA - Anche il turismo culturale italiano vive la sua fase di rinascita dopo il periodo buio della pandemia. Emerge dal report speciale sullo stato del turismo culturale in Italia di The Data Appeal Company presentato a tourismA, salone archeologia e turismo culturale di Firenze. Nel 2019 il data provider su dati Banca d'Italia, Istat e altri rilevava una spesa complessiva di 16,1 miliardi di euro nel 2019 che si riducono a 3,3 nel 2021 e 115,2 milioni di pernottamenti contro 23,9 milioni del 2021, con un calo per entrambi gli indicatori del 79% per gli stranieri, mentre le presenze italiane subiscono una contrazione del -29%. La spesa media giornaliera del turista culturale rimane invariata a 139 euro, mentre gli italiani si attestano su una spesa media inferiore, che tuttavia segna un +6% nel 2021 rispetto al 2019. Cinque mercati principali rappresentano il 55% delle presenze culturali, sia nel 2019 sia nel 2021. Il 70% dei flussi internazionali, però, si concentra sull'1% del territorio italiano, un dato che spiega i problemi di overtourism e congestione dei centri urbani che questo comporta per le città d'arte più visitate, a discapito di tutte le altre destinazioni e dei borghi, che rimangono fortemente residuali in termini di presenze.
    Scendendo nel dettaglio, emerge che il 70% dei 115,2 milioni di presenze straniere in vacanza culturale nelle città d'arte italiane nel 2019 si concentra in nove città: Roma 28,3%, Venezia 15,8%, Firenze 10,7%, Milano 6,1%, Napoli 4,5%, Palermo 1,7%, Verona 1,3%, Catania 1,3% e Pisa 1,2%. I numeri cambiano drasticamente nel 2021 con 23,9 milioni di presenze internazionali, ma ripartite sostanzialmente tra le solite destinazioni note: Roma 20,9%, Venezia 16,9%, Firenze 9,8%, Milano 7,3%, Napoli 4,1%, Bari 3,0%, Verona 2,3%, Bologna 2,1%, Torino 1,6% e Pisa 1,3%. Si nota, oltre al drammatico calo di presenze a causa della pandemia da Covid, la sostituzione di turisti provenienti da Usa e Gran Bretagna con visitatori da Paesi europei, soprattutto Germania e Francia.
    Tra il 2022 e il 2023 il comparto del turismo culturale si riassesterà sui livelli pre-pandemici anche grazie al consolidamento della ripresa del turismo internazionale. Per quanto riguarda i mercati e le tipologie di viaggio, emergono il ritorno dei viaggiatori di lungo raggio e il dato sui viaggiatori singoli, che rappresentano il 14%, e che spesso non trova offerte adeguate. Le prospettive 2023 mostrano, in base ai contenuti digitali, un aumento che segue quello del 2022.
    I musei più amati risultano essere Castel Sant'Angelo con un tasso di gradimento di 94,6/100, la Galleria degli Uffizi 92,8, la Reggia di Caserta 92,3, le Gallerie dell'Accademia 91,4, il Museo del Cinema di Torino 90,9. Ma tra gli attrattori analizzati, emergono per gradimento anche il Colosseo di Roma, l'Arena di Verona, la Casa di Giulietta a Verona, il Museo Cappella San Severo di Napoli, il Museo Ferrari di Modena e il Percorso Napoli Sotterranea. L'indice LGBTQ+, che racconta il livello di inclusività dell'offerta, è appena sufficiente con un livello di 60,44/100 per l'Italia, leggermente migliore per le città d'arte e il paesaggio culturale con un 63,81/100. (ANSA).
   

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Un cerotto intelligente monitora e cura le ferite croniche

Utile per ulcere da diabete e ustioni

Scienza & Tecnica Tecnologie
Chiudi Il nuovo cerotto smart sta sulla punta di un dito (fonte: Caltech) (ANSA) Il nuovo cerotto smart sta sulla punta di un dito (fonte: Caltech)

Sviluppato un cerotto intelligente che monitora le ferite croniche e ne accelera la guarigione somministrando in maniera controllata farmaci e deboli campi elettrici: utile soprattutto per le ulcere diabetiche e le ustioni, è già stato testato su modelli animali dai ricercatori del California Institute of Technology (Caltech), che pubblicano i risultati dello studio sulla rivista Science Advances.

Il nuovo cerotto smart è costituito da un polimero flessibile ed elastico che contiene componenti elettroniche e farmaci. L'elettronica consente al sensore di monitorare la ferita valutando molecole come l'acido urico o il lattato e condizioni come il livello di pH o la temperatura, che possono indicare la presenza di infiammazione o di un'infezione. I dati così raccolti possono essere trasmessi in modalità wireless a un computer, tablet o smartphone nelle vicinanze per la revisione da parte del paziente o di un medico. Allo stesso tempo, il cerotto può somministrare un antibiotico o un altro farmaco conservato all'interno della benda direttamente nella ferita per trattare l'infiammazione o l'infezione. Può perfino applicare un debole campo elettrico alla ferita per stimolare la rigenerazione dei tessuti e accelerare la guarigione.

Nei test di laboratorio su modelli animali, il cerotto smart si è dimostrato in grado di fornire in tempo reale aggiornamenti sulla ferita e sulle condizioni metaboliche dell'animale, favorendo la guarigione delle lesioni croniche infette simili a quelle degli umani.
I ricercatori giudicano questi risultati promettenti e intendono portare avanti i loro studi in collaborazione con la Keck School of Medicine all'Università della California del Sud per perfezionare ulteriormente il cerotto, renderlo più stabile e testarlo su pazienti.

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