(ANSA) - PERUGIA, 31 MAR - "Negli ultimi tempi lei viveva con
la paura addosso e si vedeva. Quando abbiamo parlato della sua
situazione, è anche scoppiata in lacrime un paio di volte. Mi ha
detto 'meno sto a casa e meglio è che lì è una litigata
continua'. Ma il marito era geloso e non voleva neppure che
andasse a lavorare, anche se per lei quello era anche uno sfogo,
uno spazio di tranquillità che la aiutava a staccare": a parlare
è un'amica di famiglia di Zenepe Uruci, la cinquantaseienne di
origini albanesi uccisa a coltellate nel primo pomeriggio di
giovedì a Terni, nell'abitazione familiare di via del Crociere.
Colpita con più coltellate, nella parte alta del corpo, tra
collo, torace, schiena.
Il marito, Xhafer Uruci, suo connazionale di 62 anni, nella
serata di giovedì è stato sottoposto a fermo di polizia
giudiziaria per omicidio e rinchiuso in carcere con l'accusa di
omicidio volontario aggravato.
"Circa un anno fa - racconta ancora l'amica della vittima -
c'è stato un periodo in cui l'abbiamo vista in giro con un
occhio nero per diversi giorni. Con me non ha mai ammesso né
confessato nulla, ma già allora il sospetto che quei segni non
fossero accidentali, era forte".
Nel tempo risultano anche interventi delle forze dell'ordine
presso l'abitazione di via del Crociere per liti e tensioni, mai
seguite - da quanto appreso - da denunce alle autorità.
"La situazione - prosegue la donna - era precipitata da un
anno a questa parte. La tensione c'era e Zenepe era spesso
nervosa. Solo con il lavoro, i figli e soprattutto i nipoti
riusciva a trovare un po' di serenità. Il marito ha problemi di
varia natura. Una situazione molto triste e l'epilogo purtroppo
è stato il peggiore possibile. Lei era buona, dolce, di cuore.
Pronta ad aiutare tutti, ma forse era proprio lei ad averne più
bisogno di chiunque altro". (ANSA).
Amica donna uccisa, disse "a casa è una litigata continua"
"Viveva con paura e si vedeva". Il delitto a Terni
