(ANSA) - PERUGIA, 13 MAR - "Gli esiti delle indagini, pur
confermando che nei confronti della più volte citata Marini
vennero fatte pressioni motivate solo da argomenti politici, non
hanno, invece, fornito alcun elemento di riscontro, anzi hanno
smentito, che la predetta avesse subito minacce esplicite o
larvate". Lo ritiene la Procura di Perugia che ha chiesto
l'archiviazione dell'indagine avviata sulla scorta di una
notizia apparsa su un quotidiano nazionale che, occupandosi
della vicenda della "fuga di notizie" relativa all'archiviazione
del processo sulla cosiddetta Loggia Ungheria, aveva in qualche
modo ricollegato quell'episodio alle dimissioni presentate nel
2019 dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
Marini era indagata nell'ambito delle indagini sulla sanità note
come "Sanitopoli".
In particolare, nell'articolo in questione, che dimostrava di
avere avuto notizie da persone a diretta conoscenza dei fatti,
si ipotizzava - ricorda oggi la Procura in una sua nota - che le
dimissioni della Marini fossero conseguenti a "minacce" dalla
stessa subite da parte di esponenti di vertice del suo partito
politico di appartenenza (Pd, ndr.).
Costoro, secondo quanto riportava il quotidiano, per ottenere il
suo 'passo indietro' le avrebbero paventato il rischio di un
possibile arresto, lasciandole intendere, fra l'altro, che erano
in possesso di notizie riservate sull'indagine in corso,
provenienti proprio dagli inquirenti.
"Marini nel corso delle sue dichiarazioni rese all'Ufficio,
aveva confermato sostanzialmente - prosegue la Procura - quanto
riportato dal quotidiano nazionale e quindi che la scelta di
dimettersi non sarebbe stata volontaria, ma indotta da pressioni
provenienti da esponenti di primo piano del suo partito che le
avevano espressamente rappresentato il rischio di una evoluzione
negativa della sua situazione processuale, evidenziando, in modo
sia larvato sia diretto che sul punto avevano notizie di 'prima
mano', provenienti direttamente da chi stava svolgendo le
indagini".
Erano stati quindi delegati riscontri su quanto dichiarato e
all'esito delle indagini "è stato ritenuto insussistente
l'ipotizzato delitto di violenza privata". (ANSA).