(ANSA) - PERUGIA, 09 MAR - Le azioni messe in atto dalle
Aziende sanitarie dell'Umbria per contrastare la violenza ai
danni degli operatori sanitari e socio-sanitari, in crescita
soprattutto dopo la pandemia, e gli impegni per il futuro oltre
alla necessità di sensibilizzare la società civile anche grazie
agli organi di informazione sono i temi toccati durante "Abbi
cura di chi ti cura", incontro che si è svolto alla Sala dei
Notari di Perugia.
L'iniziativa organizzata dal Centro unico regionale di
formazione in sanità, voluta dalla Regione e promossa in
occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione
contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e
socio-sanitari, che ricorre il 12 marzo, ha lo scopo di
promuovere e diffondere - è stato sottolineato - una cultura che
si discosti da ogni forma di violenza nei confronti dei
lavoratori del settore sanitario e socio-sanitario, nonché
sensibilizzare gli operatori stessi e i cittadini come il valore
del "bene" salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, sia un
obiettivo comune da raggiungere anche per garantire il benessere
della comunità.
Un tema molto sentito tanto che l'iniziativa ha registrato 250
adesioni da parte di operatori di Usl Umbria 1 e 2, Azienda
ospedaliera Perugia e di Terni.
A essere evidenziati sono stati i dati delle aggressioni e
degli atti di violenza sul lavoro nella sanità e assistenza
sociale, con 141 casi in Umbria (115 con aggressione verbale e
26 fisica) nel 2022 (47 nel 2021, 79 nel 2020).
In 123 segnalazioni non si è registrato nessun danno, in 17 un
danno lieve/moderato e in un caso un danno severo.
Oltre ai classici luoghi dell'emergenza, ora gli atti di
violenza sono poi in crescita in area medica e nelle sale di
attesa.
L'incontro si è aperto con i saluti dell'assessore alla Salute
della Regione Umbria, Luca Coletto, e del direttore regionale
Sanità e Welfare, Massimo D'Angelo. (ANSA).