(ANSA) - PERUGIA, 08 MAR - "L'Umbria è sempre meno una
regione per donne, nonostante le donne siano in realtà la
maggioranza della popolazione (circa 35mila in più degli uomini)
e vivano mediamente più a lungo. Il problema è che vivono
peggio", afferma Maria Rita Paggio, segretaria generale della
Cgil dell'Umbria, prima donna a ricoprire questo incarico.
Secondo la leader sindacale, le disuguaglianze di genere pesano
sempre di più e sono state acuite dalla pandemia, a partire
dalla questione del reddito. "Il reddito da lavoro medio delle
donne in Umbria - sottolinea - si aggira intorno ai 16.500 euro
ed è inferiore di quasi il 30% rispetto a quello degli uomini.
Una situazione inaccettabile, che è determinata prima di tutto
dagli altissimi livelli di precarietà ai quali le donne sono
costrette e da fenomeni come il part-time involontario o la
perdita del lavoro alla prima maternità".
L'altro elemento fortemente critico chiamato in causa da Paggio
è il diritto alla salute delle donne: "Le enormi difficoltà di
accesso al sistema sanitario pubblico nella nostra regione
esistono per tutti i cittadini, ma alcuni servizi fondamentali,
in particolare per le donne, penso agli screening mammografici e
a tutta la medicina di genere, a partire dal sistema dei
consultori, per arrivare all'interruzione volontaria di
gravidanza, sono letteralmente negati in moltissimi casi alla
popolazione femminile umbra".
A questo si aggiunge, secondo Paggio, una disattenzione delle
istituzioni rispetto alla rete dei servizi contro la violenza
sulle donne, a partire dai centri antiviolenza, che sono
"sottofinanziati e spesso abbandonati a se stessi".
"La Cgil, non l'8 marzo, ma ogni giorno dell'anno è impegnata in
una lotta costante per i diritti e l'uguaglianza. La nostra
organizzazione a livello nazionale ha elaborato una piattaforma
di genere, 'BelleCiao', che avanza una serie di proposte
concrete su occupazione e qualità del lavoro, politiche
previdenziali, qualità della vita, salute e sicurezza, contrasto
alle molestie e alla violenza". (ANSA).
Paggio (Cgil), l'Umbria è sempre meno una regione per donne
"Il problema è che vivono peggio"
