(ANSA) - PERUGIA, 02 FEB - A cinque anni dalla legge sul
testamento biologico, in Umbria un abitante su 279 ha depositato
le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento), 2.411 in tutta
la regione. Sono 1.595 quelle depositate nell'intera provincia
di Perugia e 816 in quella di Terni, 396 nel solo capoluogo
umbro e 546 nel comune di Terni.
L'Umbria è al 17/o posto nella graduatoria delle regioni
italiane.
Grazie a un accesso agli atti generalizzato, l'Associazione Luca
Coscioni ha avviato nei mesi scorsi un'indagine, condotta da
Matteo Mainardi e Alessandro De Luca, in collaborazione con le
"Cellule Coscioni" di tutta Italia, per richiedere a 6.500
comuni quante Dat sono state ricevute dall'entrata in vigore
della legge (il 31 gennaio 2018) a oggi e quante di queste sono
state trasferite alla Banca dati nazionale.
"Solo lo 0,4% degli italiani (185.500) - riferisce
l'associazione - ha depositato le Disposizioni anticipate di
trattamento. Un vuoto determinato innanzitutto dalla mancanza di
conoscenza dello strumento. Da parte del ministero della Salute
infatti non è mai stata condotta alcuna campagna informativa a
beneficio delle persone, come invece dovrebbe avvenire e
indicato nella legge stessa".
E proprio a cinque anni dalla entrata in vigore delle legge 219
del 2017, l'associazione lancia una campagna informativa
attraverso i propri strumenti di comunicazione. (ANSA).
In Umbria un biotestamento ogni 279 abitanti, 2.411 in tutto
Indagine dell'associazione Luca Coscioni
