Le esportazioni venete nel 2023
valgono circa 82 miliardi di euro, in lieve flessione (-0,3%)
sull'anno precedente. Lo rende noto Unioncamere Veneto sulla
base dei dati Istat, osservando che i valori "fanno dimenticare
di colpo la crescita a due cifre degli anni passati, in
particolare della ripartenza post-Covid".
Per gli osservatori camerali i fattori alla base del fenomeno
sonno due, il rallentamento della domanda internazionale e lo
sgonfiamento dei prezzi alla produzione, collegato alla
normalizzazione delle quotazioni delle materie prime più volte
richiamato dai vari analisti.
Nel secondo semestre del 2023 la contrazione in valore
(-3,4%) risulta più accentuata rispetto al -0,8% della prima
metà dell'anno.
Relativamente ai settori, i macchinari industriali hanno
visto nell'arco dell'anno crescere le proprie vendite all'estero
del 7,8% e così anche l'occhialeria (+6,2%). In progressione
pure prodotti alimentari (+8,2%), agricoltura (+14,9%) e, in
misura minore, le bevande (+1,5%), che includono il vino. Le
esportazioni con curve più negative sono invece carta e stampa
(-22,9%), metallurgia (-14,2%), mezzi di trasporto e
componentistica (-9,5%), prodotti in gomma e plastica (-9,2%),
concia e lavorazione pelli (-7,8%), filati e tessuti (-6,1%).
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