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Firmato un protocollo antimafia a Perugia

Firmato un protocollo antimafia a Perugia

Lo scopo è rafforzare la cooperazione tra le autorità competenti

PERUGIA, 24 aprile 2024, 13:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

È finalizzato a scongiurare ogni possibile espansione e radicamento mafioso nel distretto di Perugia attraverso l'innalzamento del livello di collaborazione tra le autorità competenti, il protocollo sottoscritto oggi nel capoluogo umbro dal procuratore generale Sergio Sottani, dai procuratori della Repubblica di Perugia, Terni e Spoleto, Raffaele Cantone, Alberto Liguori e Claudio Cicchella e dai questori di Perugia e Terni, Fausto Lamparelli e Bruno Failla.
    Il nuovo accordo di collaborazione rafforza la cooperazione tra le autorità titolari del potere di proposta di prevenzione antimafia e richiama alcuni dei principi stabiliti dal Testo unico sulle misure di prevenzione antimafia che attribuiscono sia ai procuratori della Repubblica che ai questori importanti funzioni di titolarità in tema di prevenzione e proposta di misure personali e patrimoniali con riferimento a determinate categorie di pericolosità indicate dalla norma stessa.
    Prevista l'adozione di strumenti organizzativi condivisi, anche al fine di evitare duplicazioni o sovrapposizioni di iniziative o pregiudizi ad indagini in corso e la volontà di avviare scambi di informazioni, collegare gli sviluppi investigativi, valutare anche l'eventualità di proposte congiunte nel caso siano interessati più ambiti territoriali. In alcuni casi è previsto anche il coinvolgimento dei servizi di polizia giudiziaria di carabinieri, guardia di finanza o altre forze di polizia.
    "Per il contrasto alla criminalità mafiosa - ha detto oggi Sottani - sono particolarmente importanti sia le misure che colpiscono le persone, nel senso di allontanamento o di controllo particolare di quei soggetti che sono pericolosi sotto il profilo mafioso, sia quelle che colpiscono i patrimoni di sospetta provenienza criminosa. Il protocollo di oggi cerca di rafforzare, coinvolgendo tutte le procure, questa attività diretta ad evitare il pericolo di infiltrazioni mafiose. Dove ci sono soldi le associazioni criminali cercano sempre di intervenire e quindi dobbiamo adottare tutti gli strumenti per evitare il pericolo di infiltrazioni, anche con misure di prevenzione".
    "Bisogna avere grande attenzione - ha detto Cantone - perché, se è vero che in questi territori non ci sono fenomeni effettivi, però ci sono segnali di interesse da parte delle cosche criminali. Questa regione, apparentemente estranea a logiche criminali, sia avvia a investimenti significativi che richiedono di tenere particolarmente alta l'attenzione sia sul piano della prevenzione amministrativa, che è quella delle misure interdittive antimafia, sia sul piano delle misure di prevenzione dove si può intervenire anche in assenza di condanne e procedimenti penali".
    "Salutiamo questo protocollo con favore - ha sottolineato Liguori -. Andare alla ricerca dei patrimoni è il presente e il futuro. Quello che firmiamo oggi è uno strumento di coordinamento distrettuale e avremo anche la possibilità di creare una banca dati distrettuale che ci consentirà di tracciare il danaro e, seguendo il danaro, troviamo i responsabili". A sottolineare l'importanza dell'intesa di oggi è stato anche il procuratore Cicchella che ha ricordato come "il circondario del Tribunale di Spoleto su cui opera la procura è stato toccato da importanti eventi sismici e, sicuramente, mettere l'attenzione sulle imprese che si avvicinano al territorio umbro anche in funzione della ricostruzione, è molto importante".
   

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