Un appello ai sindaci e ai
segretari comunali, a Regione Umbria e direttori delle Usl "per
adeguare tempestivamente" i contratti degli enti locali con le
cooperative sociali e le tariffe dei servizi socio-sanitari
accreditati da parte della Regione. In alternativa, senza
risposte da organi politici e tecnici dopo che è stata chiesta
una stagione di confronto, ad aprile sarà avviato un percorso di
mobilitazione regionale: cooperative e sindacati, riuniti in un
Comitato paritetico regionale umbro della cooperazione sociale,
hanno così lanciato "l'allarme cooperazione sociale", chiedendo
quindi di essere ascoltati, a circa due mesi dal rinnovo del
contratto dei lavoratori delle cooperative sociali.
Il contratto, in vigore dal 1 febbraio, secondo quanto
spiegato durante la conferenza stampa, "ha migliorato le
retribuzioni dei lavoratori del settore, facendo recuperare il
potere di acquisto ai lavoratori e qualificando il lavoro
sociale". Adesso però, come annunciato già lo scorso 16
febbraio dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni
cooperative, "senza un tempestivo adeguamento dei contratti in
essere con le amministrazioni pubbliche e senza la revisione
delle rette dei servizi accreditati la cooperazione sociale
della regione andrà in seria difficoltà e non avrà più
sostenibilità economica".
Un nuovo contratto che, come è stato spiegato, genera un
significativo incremento del costo del lavoro e ha un importante
impatto sui bilanci delle cooperative: "Questo significa che le
cooperative sociali dell'Umbria registreranno un incremento dei
costi nel solo 2024 di 10 milioni di euro che a regime, a fine
2025, salirà a 25 milioni di euro".
"Senza risorse quindi andrà in crisi, con effetti negativi su
continuità e qualità dei servizi, un intero settore" hanno
affermato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (Fp
Cgil, Fisascat Cisl, FpCisl, UilFpl, Uiltucs) e centrali
cooperative (Federsolidarietà, Legacoopsociali, AgcI Imprese
sociali).
Settore, quello della cooperazione sociale in Umbria, che è
composto da 280 cooperative sociali attive dove lavorano 9.500
persone, in larga parte soci delle cooperative sociali, di cui
l'80% rappresentato da donne. Le cooperative sociali sono
impegnate nel welfare e nella produzione di altri servizi
pubblici ed erogano servizi a 80mila cittadini dell'Umbria ed
hanno il 90% dei ricavi proveniente da Comuni e Usl.
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