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Premierato, le opposizioni incalzano sulla legge elettorale

Premierato, le opposizioni incalzano sulla legge elettorale

Casellati replica alle critiche. Pera smonta la riforma ma la vota

ROMA, 27 marzo 2024, 20:51

Giovanni Innamorati

ANSACheck

L 'aula del Senato - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Martedì prossimo la Commissione Affari costituzionali del Senato voterà il cuore del ddl Casellati sul premierato elettivo, vale a dire l'emendamento del governo che riscrive l'articolo sull'elezione diretta del premier. Ad anticipare la propria posizione è stato Marcello Pera che ha annunciato un "voto favorevole ma con mugugno". Il Presidente emerito del Senato infatti ha fatto proprie le critiche delle opposizioni. Queste hanno incalzato il governo chiedendo di indicare subito la legge elettorale, sulla quale anche il presidente della Commissione e relatore, Alberto Balboni, ha ammesso che ci sono difficili questioni da risolvere.

    La Commissione di palazzo Madama ha concluso l'esame e il voto degli otre 600 sub emendamenti delle opposizioni all'emendamento del governo che riscrive l'articolo 3 del ddl Casellati, quello che prevede l'elezione diretta del premier.

    Rispetto al testo originario viene espunta l'indicazione che il premio di maggioranza sia il 55% dei seggi, introduce il limite dei due mandati e aggiunge il potere di revoca dei ministri a quello di nomina per il premier. Dopo una maratona durata decine di sedute si è preferito rinviare il voto a martedì, per dare il tempo per la discussione e le dichiarazioni di voto. Marcello Pera ha tuttavia annunciato un voto favorevole ma "con rilievi critici" che egli ha auspicato vengano considerati nei prossimi passaggi. E si tratta di rilievi pesanti. Innanzitutto ha detto che l'elezione diretta non era necessaria: "Basta dare al premier la cui coalizione vince le elezioni i poteri necessari".

    Argomenti sostenuti dalle opposizioni che sono tornate a chiedere alla ministra Maria Elisabetta Casellati di indicare sin da ora la legge elettorale che il governo intende accoppiare al premierato, richiesta che martedì avevano fatto anche Fi e Lega. Casellati ha ribadito che la legge elettorale arriverà solo dopo la prima lettura delle riforma da parte di Senato e Camera, quando si avrà l'impianto definitivo della riforma costituzionale. Una posizione sostenuta anche da Balboni e dal capogruppo di Fdi Marco Lisei.

    Tuttavia Balboni, rispondendo agli interventi del Pd (con Dario Parrini e Andrea Giorgis), di Avs (Peppe De Cristofaro) e M5s (Alessandra Maiorino), ha ammesso che ci sono problemi da risolvere. Per esempio se ci saranno tre schede (una per il candidato premier e le altre due per Camera e Senato), potrebbe avvenire che ci sia un voto disgiunto tra la scheda del premier e quelle per le due Camere. O che la soglia venga superata da una coalizione solo in una Camera; o, ancora, che ci siano risultati opposti tra Camere e Senato. "Che si fa in quest'ultimo caso?- ha chiesto Parrini - si ripetono le elezioni? Non si assegna il premio e si fa un riparto proporzionale dei seggi?" La ministra Casellati ha poi risposto ad una critica del capogruppo di Iv Enrico Borghi, per l'assenza di una ventina di minuti alla seduta di martedì sera, quando era ancora in corso il Consiglio dei ministri. Borghi ha parlato di "mancanza di rispetto verso il Parlamento" ma Casellati ha replicato parlando di "intollerabili falsità", ricordando la sua "presenza costante" alle sedute. 

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