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In evidenza
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Il Centro studi del Consiglio
nazionale degli ingegneri fa sapere che la platea complessiva di
rappresentanti della categoria tecnica, nel nostro Paese, "ha
superato, ad inizio 2024, la soglia dei 250.000 iscritti
(precisamente sono 250.346), con un incremento dello 0,5%,
rispetto all'anno precedente. Tuttavia, si osserva, "l'Albo
professionale si rivela un'opportunità ancora non del tutto
apprezzata dai giovani" che terminano il percorso di studi
universitario, "dal momento che soltanto un laureato magistrale
in discipline ingegneristiche su 10 formalizza la sua iscrizione
all'Ordine".
Nel dettaglio, il rapporto del Centro studi "attesta, ad inizio
2024, un netto calo del numero di nuove iscrizioni (6.102,
contro le 8.000 del 2022 e del 2023), mentre aumentano le
cancellazioni (4.810 contro le 4.462 del 2023)", perciò, "il
saldo finale, dunque, è sì positivo, ma solo dello +0,5%", si
evidenzia ancora. La distribuzione territoriale degli ingegneri,
anche nell'annualità in corso, resta praticamente immutata:
circa il 41% degli associati, infatti, si legge nel documento,
"appartiene ad un Ordine del Meridione, mentre poco più di un
terzo ad uno provinciale del Nord Italia", mentre "un iscritto
su cinque appartiene ad uno dei tre Ordini più grandi (Roma,
Napoli e Milano)", recita il dossier.
Per il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri Angelo
Domenico Perrini, "il progressivo invecchiamento dell'universo
degli iscritti all'Albo è indice di un insufficiente ricambio
generazionale", e ciò, avanza, "ci obbliga a studiare nuove
politiche e nuovi servizi per la platea, con particolare
attenzione alle esigenze dei giovani colleghi", chiude.
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