Sono oltre 589mila le famiglie
beneficiarie dell'assegno di inclusione per oltre 1,2 milioni di
persone coinvolte: l'Inps dà i nuovi dati sui nuclei che
ricevono la misura contro la povertà che ha sostituito da
gennaio il reddito di cittadinanza ricordando che i numeri sono
in continuo aggiornamento e che a regime il beneficio dovrebbe
raggiungere 737mila nuclei.
Da domani sarà in pagamento l'assegno di marzo per i nuclei
familiari che hanno già il beneficio in corso e per quelli che
hanno inoltrato domanda nei mesi precedenti, la cui istruttoria
si è, nel frattempo, conclusa positivamente e che risultano
avere il patto di attivazione digitale sottoscritto entro
febbraio. Per le famiglie che a marzo ricevono il primo
pagamento l'accredito è arrivato il 15 marzo.
L'Inps ha ricordato che il 27 marzo, verranno anche disposte
le decadenze per le domande per le quali, in sede di rinnovo,
non risulti confermato il possesso dei requisiti e la necessità
per la mensilità di marzo dell'Isee aggiornato. Nel caso in cui
manchi l'Isee 2024 le prestazioni già in corso di erogazione
basate su un Isee 2023, verranno sospese fino alla presentazione
della nuova Dichiarazione sostitutiva unica. L'erogazione verrà
ripresa dopo che, sulla base dell'Isee in corso di validità,
venga confermato il possesso dei requisiti per l'accesso alla
prestazione.
L'Inps ricorda che, oltre all'Assegno di inclusione che
prevede un totale stimato di 737.000 nuclei a regime, a
settembre ha preso avvio l'altra misura di inclusione e
lavorativa prevista dal decreto "lavoro", il Supporto formazione
e lavoro (Sfl), che mira a raggiungere a regime, come da stime,
altri 250.000 beneficiari. A dicembre 2023, ultimo mese di
erogazione del Reddito e la pensione di cittadinanza, dopo la
stretta sugli occupabili le famiglie con il beneficio erano
722mila ma la misura aveva raggiunto durante la pandemia oltre
1,4 milioni di famiglie.
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