/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Regie ferriere, le acciaierie dei Borboni

Regie ferriere, le acciaierie dei Borboni

Attive a Mongiana fino al 1881. Occuparono fino a 1.500 operai

CATANZARO, 14 marzo 2024

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Ezio De Domenico) ELIA FIORENZA, "LE REGIE FERRIERE DI MONGIANA" (RUBBETTINO EDITORE, pp. 186, 18 euro) Una storia economica importante, un polo industriale di notevoli dimensioni, considerata anche l'epoca in cui fu realizzato, che nel periodo di più intensa attività arrivò ad occupare fino a 1.500 operai. É quella delle "Regie ferriere" di Mongiana, in provincia di Vibo Valentia, lo stabilimento in cui si produceva in una parte acciaio, che veniva commercializzato in tutto il Regno ed anche oltre, e in un'altra materiale bellico, come fucili e palle di cannone, .
    L'industria fu fondata dai Borboni nel 1770 e chiusa nel 1881 dopo l'avvento del Regno d'Italia. Una decisione con la quale fu cancellato, con una decisione alquanto discutibile, un patrimonio industriale che, se salvaguardato, avrebbe creato ancora benessere ed occupazione.
    L'epopea delle "Regie ferriere" viene raccontata adesso nel libro "Le Regie ferriere di Mongiana", di Elia Fiorenza, storico e ricercatore dell'Università della Calabria. Il volume contiene una prefazione di Pasquale Giustiniani, ordinario di Filosofia teoretica della Pontificia facoltà di Teologia per l'Italia Meridionale di Napoli. "Non siamo soltanto - scrive Giustiniani - di fronte ad un'attenta ricostruzione della micro-storia industriale calabrese di età moderna e contemporanea, in particolare di fine Settecento e dell'Ottocento, ma anche di una messa a punto più ampia in grado di tratteggiare, con dovizia di fonti e notizie, un rilevante tassello della storia economica dell'Italia pre e post-unitaria".
    Il libro dà lo spunto a Fiorenza per illustrare l'evoluzione industriale dell'epoca attraverso uno dei suoi esempi più emblematici. Grazie all'adozione di tecniche provenienti dall'Europa centrale, le "Regie ferriere" vissero un periodo di grande efficienza produttiva. Dopo l'avvento del Regno d'Italia, il complesso iniziò a mostrare i segni di un progressivo declino, culminato con la chiusura definitiva. La storia delle "Regie ferriere" di Mongiana s'intreccia con le vicissitudini politiche e sociali italiane, raccontando con efficacia un capitolo significativo nella storia industriale del Paese.
    Attualmente la parte delle "Regie ferriere" in cui si producevano armi é stata trasformata in un museo, gestito dal Comune e dalla Pro Loco di Mongiana, che é aperto tutti i giorni e sta riscuotendo un notevole interesse.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza