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Tartaglia, storia del giornalismo italiano in foto

Tartaglia, storia del giornalismo italiano in foto

Il libro realizzato grazie all'archivio di immagini dell'ANSA

ROMA, 21 febbraio 2024, 19:57

di Michele Cassano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Dalle donne che sventolano i quotidiani che annunciano la proclamazione della Repubblica nel 1946 all'attentato a Togliatti, dagli anni del boom economico alla stagione buia del terrorismo a Tangentopoli e alle ultime fasi della Prima Repubblica. Ci sono gli ultimi decenni di storia del nostro paese nel libro 'Storia illustrata del giornalismo italiano: il ruolo del giornalismo nell'Italia repubblicana a 60 anni dall'istituzione dell'Ordine dei Giornalisti', ultima fatica letteraria di Giancarlo Tartaglia, storico del giornalismo italiano e autore di saggi e monografie.
Realizzato grazie al contributo del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, in occasione del 60/o anniversario della sua istituzione, il volume, presentato nella sede dell'istituto, è stato pubblicato da Pacini Editore nella collana 'Storie illustrate' e contiene l'introduzione di Carlo Bartoli, presidente del Cnog, e la prefazione di Luigi Contu, direttore dell'ANSA, che ha anche permesso l'accesso al suo patrimonio iconografico, composto da circa 13 milioni di immagini. Il libro intende infatti offrire anche una lettura visiva attraverso le foto tratte dall'archivio ANSA che, affiancando il testo, ricostruiscono la recente storia italiana.
"E' un libro pensato con l'obiettivo di ripercorre il dopoguerra - ha spiegato l'autore -, un periodo nel quale nasce una nuova generazione di giornalisti. E' un libro di sintesi che riguarda il passato, per il futuro ci stiamo attrezzando".
"Quello di Tartaglia è un racconto intelligente, accurato e minuzioso in cui si ripercorrono fatti che sono impressi nella nostra memoria", ha commentato il presidente dell'ANSA, Giulio Anselmi, sottolineando che "il ruolo del giornalismo è quello di raccontare i fatti, restando il più vicino possibile alla realtà. Molti giornalisti, però, pensando che avvicinarsi all'obiettività sia un percorso troppo difficile, hanno deciso di non puntarci nemmeno". Anselmi ha quindi puntato il dito contro "l'eccessiva vicinanza al potere, che non ha fatto certo bene al giornalismo". "L'archivio fotografico dell'ANSA è un patrimonio che non delude mai - ha affermato Contu -. Questo volume non è solo un grande contributo alla memoria, ma apre anche lo sguardo al futuro. Oggi siamo in un fiume, dalle acque a volte avvelenate, ed è questo in questo ambiente che l'ANSA può svolgere un ruolo centrale, cercando di fornire gli strumenti per comprendere il mondo".
Alla presentazione anche il sottosegretario all'Editoria, Alberto Barachini, che ha sottolineato il lavoro svolto dal governo nel sostegno alle agenzie di stampa e al mondo della carta stampata. "Stiamo lavorando sull'intelligenza artificiale per governala e metterla a sistema - ha proseguito -, per fare in modo che rappresenti una sfida e non un rischio".
Bartoli, dal canto suo, ha spiegato di essere impegnato, con tutti gli altri istituti di categoria, "in un dialogo serrato e faticoso con le istituzioni, perché questa professione può sopravvivere solo se le regole che la presidiano vengono aggiornate". Poi, parlando del volume, il presidente dell'Ordine ha affermato che "non si tratta di un libro sul giornalismo, ma un'opera che traccia la storia dell'Italia del dopoguerra vista attraverso i giornali, concentrandosi sul rapporto tra cronaca e storia". "Conservare la storia del giornalismo ci può aiutare a non dichiararne la sconfitta. Forse morirà quello di carta, ma comunque non devono morire i giornalisti e la loro professionalità", ha commentato Marina Macelloni, presidente della Fondazione Murialdi. 

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