(di Alessandra Baldini)
Con la candidatura del
governatore Ron De Santis che incombe sulla corsa alla Casa
Bianca e le guerre culturali sui libri proibiti, lo scrittore di
Versetti Satanici Salman Rushdie ha usato la sua prima
apparizione pubblica in persona dopo l'agguato dello scorso
agosto per attaccare la Florida e le campagne per mettere al
bando libri dalle scuole.
"Gli attacchi ai libri, gli attacchi all'insegnamento, gli
attacchi alle biblioteche in Florida non sono mai stati più
pericolosi, e mai è più importante che ci impegniamo per
combatterli ", ha detto Rushdie, apparso a sorpresa al gala del
Pen America, l'organizzazione degli scrittori che si batte per
la libertà di espressione e i diritti degli autori in tutto il
mondo.
Lo scrittore anglo-indiano, che nel 1989 è stato condannato a
morte dal regime del leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah
Ruhollah Khomeini, ha elogiato l'azione del Pen e della Penguin,
la casa editrice che pubblica i suoi libri, che mercoledì si
sono rivolte alla magistratura per bloccare, in quanto
anticostituzionale, la decisione del distretto scolastico della
Contea di Escambia in Florida di rimuovere dagli scaffali delle
biblioteche scolastiche libri su temi della razza e Lgbtq: "Sono
orgoglioso di questo passo. È enormemente importante e speriamo
di vincere. Abbiamo bisogno di vincere".
75 anni, smagrito dai tempi dell'attacco di agosto, quando fu
ripetutamente accoltellato sul palco di un festival letterario a
Chautauqua nello stato di New York, Rushdie aveva parlato in
video tre giorni fa ai British Book Awards, ma l'apparizione al
Pen ha sorpreso la platea del gala sotto la gigantesca balena
imbalsamata all'American Museum of Natural History: non era
previsto che l'autore di Figli della Mezzanotte parlasse dal
podio. "Mi sono detto - ha spiegato poi lui stesso al New York
Times - che, se c'era un modo giusto per rientrare, era qui.
Essere parte del mondo dei libri, della lotta contro la censura
e per i diritti umani".
L'occasione offerta dal Pen era un premio al coraggio che
Salman ha accettato in fine serata. "È bello essere di nuovo
qui, rispetto a non essere qui, che era anche una possibilità",
ha ironizzato, l'occhio di cui non ha recuperato la vista
coperto da una lente oscurata: "Sono contento che il dado sia
rotolato da questa parte".
Rushdie, che è stato a lungo presidente del Pen, ha dedicato
il premio a quanti nove mesi fa lo hanno soccorso: "Ero il
bersaglio quel giorno, ma loro sono gli eroi. Il coraggio, quel
giorno, è stato il loro e li ringrazio per avermi salvato la
vita. Il terrore non deve terrorizzarci. La violenza non ci deve
fermare". E ha ha chiuso aggiungendo in tre lingue: "La lutte
continue. La lotta continua. The struggle goes on".
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