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Archeologia, in Veneto il più grande bazar della protostoria

Archeologia, in Veneto il più grande bazar della protostoria

Una giornata di studi sui reperti di San Basilio e Villamarzana

VERONA, 15 aprile 2024, 14:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

E' nei siti archeologici di San Basilio, Villamarzana e Frattesina di Fratta, nell'area meridionale del Veneto, che i ricercatori hanno portato alla luce quello che è ritenuto "il più grande bazar della protostoria".
    Se per i non specialisti si tratta di tre località poco conosciute, è invece proprio dagli scavi effettuati in questi anni che questo territorio ha dimostrato la sua importanza dal punto di vista archeologico.
    Miti e leggende dell'antica Grecia narravano di un grande fiume, portatore di merci, ricchezze e risorse di ogni genere dalle terre degli Iperborei, le genti che vivevano a nord del mondo conosciuto. Il fiume celebre fino al cuore del Mediterraneo era il Po, allora chiamato Eridano, e alle foci dei molti bracci di questo corso d'acqua arrivarono i primi navigatori greci alla ricerca di nuovi mercati e di fecondi contatti con le popolazioni etrusche e venete della grande Pianura padana. I nuovi luoghi di incontro trovarono l'ideale collocazione tra le foci del fiume e le dune costiere, dove si incrociavano rotte marine, fluviali e terrestri.
    Proprio agli importanti reperti degli scavi condotti a San Basilio di Ariano nel Polesine, Villamarzana e Frattesina di Fratta è dedicata ora una giornata di studi che si terrà mercoled' 17 aprile in Aula Nievo dell'Università di Padova, durante la quale saranno presentati i recenti risultati delle campagne archeologiche. I lavori saranno aperti da Monica Salvadori, prorettrice con delega al Patrimonio artistico, storico e culturale e al Sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università di Padova, e da Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, cui seguiranno gli interventi, tra gli altri, di Fabrizio Magani, Soprintendente Abap per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, e Daniele Ferrara, direttore Regionale Musei Veneto.
   

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