Nonostante la sua breve carriera,
Pino Pascali (1935-1968) ha contribuito in modo significativo
agli sviluppi della scena artistica italiana e internazionale
del secondo dopoguerra. E' il punto di partenza dell'ampia
retrospettiva dedicata all'eclettico artista italiano, scultore,
scenografo e performer, curata da Mark Godfrey, che apre domani
alla Fondazione Prada a Milano, dove rimarrà fino al 23
settembre.
L'intento della mostra è approfondire il carattere innovativo
dell'opera di Pascali, ritenuto uno dei più importanti esponenti
dell'arte povera, specialmente in relazione alla produzione
scultorea. Il progetto espositivo si divide in quattro sezioni,
ciascuna delle quali propone una diversa prospettiva sulla
produzione di Pascali, e include quarantanove opere provenienti
da musei italiani e internazionali oltre che da collezioni
private.
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