Ha chiuso con un bilancio da
record di 99 mila visitatori la mostra 'I creatori dell'Egitto
eterno Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone'
allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza dal 22 dicembre
scorso. La rassegna, curata dal Museo Egizio di Torino sotto il
coordinamento del direttore Christian Greco, ha permesso al
pubblico di ammirare statue colossali, tombe e sarcofagi
decorati, bassorilievi e stele dipinti, rotoli di papiro e
reperti millenari: complessivamente circa 200 reperti
provenienti il larga parte dal Museo Egizio di Torino ma anche
da un prestito del Museo del Louvre di Parigi, che hanno
raccontato la comunità di Deir el-Medina, l'antico villaggio
che ospitava gli artefici delle monumentali tombe dei faraoni
nella Valle dei Re e delle Regine.
Ricchissimo di foto e di contributi informativi il ricco
catalogo, edito da Marsilio, e curato da Greco, oltre che da
Corinna Rossi, Cedric Gobeil e Paolo Marini. "La mostra ha avuto
un grande successo di pubblico e di critica - conferma
l'assessora comunale alla cultura Simona Siotto, in carica sino
a lunedì scorso - soprattutto per una città come Vicenza". I
numeri avrebbero potuto essere ancora maggiori ma a dettare
legge è stata proprio la scelta, felicissima peraltro, della
monumentale Basilica Palladiana. "Non abbiamo potuto accogliere
più di 300 persone contemporaneamente - racconta Siotto - e non
è stato possibile neppure prolungare il periodo di apertura,
nonostante le numerosissime richieste, proprio per ragioni
legati alla parte tecnologica della struttura e ai rischi
connessi al caldo".
"Abbiamo visto in Basilica il turismo 'bello' - aggiunge
l'assessora - e la mostra è stata a tutti gli effetti una vera
esperienza, così come io stessa l'ho concepita". Una
esposizione, accompagnata da un sottofondo musicale, in grado di
farsi leggere da un pubblico diversificato, di livelli culturali
e di età eterogenei. "Sono riuscita a portare in mostra -
racconta Siotto - anche i bambini del nido". Lo spazio sotto la
volta della Basilica voluta dal Palladio è stato così diviso in
due ampie sezioni: una prima parte che ha illustrato la vita
terrena e la creazione di questi capolavori millenari, e un
secondo momento dedicato alla vita dopo la morte.
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