Gli animalisti dell'Associazione
italiana difesa animali ed ambiente presentano un esposto alla
magistratura ordinaria ed alla corte dei conti siciliana sulle
600 capre inselvatichite di Alicudi che la Regione donerà agli
allevatori che ne hanno fatto richiesta dopo la loro cattura e
dopo i controlli sanitari.
Secondo Aidaa il costo della cattura, detenzione e cura delle
capre non potrebbe essere sostenuta dalla Regione o dal comune
di Lipari da cui dipende amministrativamente l'isola di Alicudi.
Secondo gli animalisti poi si sono i rischi per la salute degli
animali che rischiano di essere uccisi durante le operazioni di
cattura e di subire traumi durante la detenzione ed il
trasporto. L' operazione nel suo complesso - dicono gli
animalisti - favorisce solo alcuni allevatori a discapito di
altri e non tiene minimamente in conto del futuro riservato agli
animali.
Le domande arrivate dagli allevatori, ma non solo, in risposta
all'avviso sono state 25 per un numero totale di 1900 capi.
Molti di piu' dei 600 disponibili.
"Il sindaco di Lipari si è mostrato sicuro di sè ed in alcune
interviste anche piuttosto strafottente nei confronti degli
animalisti che contestano la sua decisione di spostare le capre
che noi riteniamo illegale e che crea un danno all'erario
siciliano e del comune di Lipari - scrivono in un comunicato gli
animalisti - e siccome dopo i controlli dei documenti
disponibili abbiamo trovato quelle che per noi sono irregolarità
abbiamo deciso di rivolgersi alla magistratura ordinaria e alla
corte dei conti siciliana". Gli animalisti consegneranno il
piano alternativo per il salvataggio delle 600 capre che prevede
di spostare solo una parte di erbivori in strutture protette
mentre un'altra parte sarebbe lasciata ad Alicudi dopo aver
sterilizzato i caproni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA