"E' emblematico e davvero non
comprensibile, tra gli altri, il recente "fenomeno" delle
cosiddette vampe di San Giuseppe. Festività religiosa che si è
connotata, anche quest'anno, di azioni e condotte aggressive nei
confronti delle forze dell'ordine impiegate sul campo per
"limitare" i danni causati dagli incendi di queste grandi
cataste di legno. La quasi totalità degli aggressori
identificati e segnalati alle autorità competenti sono
minorenni. Del tutto deprecabili ed allarmanti anche le azioni
di "branco" che si sono registrate in determinati casi come la
grave aggressione con sfondo omofobo perpetrata da un gruppo di
giovani nei pressi del Teatro Massimo, lo scorso 20 gennaio.
Anche in questo caso la risposta investigativa non si è fatta
attendere tuttavia, il dato che registriamo, ci deve spingere ad
una riflessione anche sul ruolo della famiglia e sull'efficacia
degli sforzi che stiamo facendo. Una valutazione positiva
sembra, purtroppo, ben lontana, se diversi giovani continuano a
rendersi protagonisti di azioni violente, soprattutto in momenti
che dovrebbero essere di divertimento e aggregazione, come
quelli connessi alla cosiddetta Movida". Lo ha detto il questore
di Palermo Maurizio Calvino nel corso della Festa della polizia
che si è tenuta oggi al teatro Politeama alla presenza di
scolaresche e personalità civili e militari. "Proprio in un
contesto di quella che è poi diventata, di fatto, mala-movida -
ha ricordato Calvino -, lo scorso anno due giovani hanno perso
la vita. Al di là delle, immediate, positive risultanze
investigative, dello sforzo ingentissimo profuso da tutte le
forze di polizia nel doppio versante dei controlli preventivi e
delle azioni repressive, la perdita di due vite umane è qualcosa
di abnorme, inaccettabile. Gli interventi successivi rischiano
di essere solamente un anestetico per un male la cui soluzione
deve essere ricercata in ben altre azioni. Non è possibile
delegare alle sole forze di polizia il compito di "risolvere" la
degenerazione di questo fenomeno. Anche in questo caso è
necessario pretendere un coinvolgimento collettivo di tutte le
componenti della società civile: Istituzioni pubbliche e privati
cittadini, esercenti e associazioni di categoria".
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