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La poesia improvvisata sarda rivive in 3.600 musicassette

La poesia improvvisata sarda rivive in 3.600 musicassette

Un immenso patrimonio recuperato dall'Accademia di musica sarda

MOGORO, 09 aprile 2024, 14:08

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Accademia di Musica Sarda scopre e recupera oltre 3.600 musicassette di poesia improvvisata sarda. Un immenso patrimonio di etnomusicologia, testimonianza della cultura sarda, salvato dall'oblio e riconsegnato alla storia. Il materiale, proveniente da un archivio privato, è composto da registrazioni amatoriali, semi professionali di canzoni sarde, versadas a tema, mutetus, arrepentinas e principalmente gare poetiche dove gli improvvisatori si confrontano su un argomento libero o scelto dal comitato organizzatore o dal pubblico.

Il fondo è stato acquisito da Sa Domu Sarda e ribattezzato Fondo Pino Lai da Simone Grussu, presidente dell'Accademia di Musica Sarda e scopritore di questo materiale, recuperato dagli eredi dello stesso Lai. "Da grande appassionato di poesia estemporanea tradizionale sarda Lai ha registrato e conservato nel corso degli anni questo tesoro dall'immenso valore culturale, musicale, storico e antropologico", spiega Grussu. Le registrazioni spaziano dagli anni '50 al 2010 e sono state registrate in numerosi paesi della Sardegna.

La maggior parte delle musicassette risultano compilate a mano da Pino Lai e sono ricche di informazioni: vengono indicati data, nome degli autori, paese di provenienza, tipologia della gara poetica e talvolta anche i temi trattati. In alcune cassette sono presenti anche note aggiuntive, quali il rinvio dell'evento a causa di condizioni meteorologiche avverse o l'uscita di scena di qualche cantante per indisposizione.

L'Accademia di Musica Sarda procederà a inventariare e classificare il materiale recuperato e a digitalizzare le registrazioni per salvaguardare il contenuto. Si darà poi vita a una bibliomediateca fruibile al pubblico per rendere accessibile oltre a questo fondo anche il restante materiale che l'Accademia ha recuperato e digitalizzato nel corso degli ultimi anni.
    
   

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