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Guenzi, da genitori finti giovani un servizio pessimo ai figli

Guenzi, da genitori finti giovani un servizio pessimo ai figli

A Il libro possibile per 'Vite in tempesta' di Matranga

POLIGNANO A MARE, 06 luglio 2023, 15:52

Redazione ANSA

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Un ritorno agli anni '80 attraverso la storia di Mara,18enne sensibile e irrequieta nella Bari del 1984, dove si confronta con la perdita di certezze, dalla sua famiglia alla militanza politica.. E' il tema di Vite in tempesta (Castelvecchi), l'esordio nella narrativa della giornalista Antonella Matranga, protagonista di un incontro sul romanzo insieme a Lodo Guenzi a Il libro possibile, il festival letterario, sostenuto da Pirelli, a Polignano a mare dal 5 all'8 luglio e a Vieste dal 18 al 22.
    "Racconto un'epoca contraddistinta da una libertà assoluta, anche quella di sbagliare o fare cose che oggi sarebbero impensabili, come girare di notte da soli per ore, senza dar conto a nessuno - spiega l'autrice all'ANSA - Gli adulti erano sempre molto lontani dalla nostra vita quotidiana. Magari dopo c'entravano in maniera più pesante, perché la società costringeva a delle scelte". Il libro è bello - aggiunge il frontman de Lo Stato sociale e attore - Penso che ci sia qualcosa di interessante anche nel leggere al contrario quello che lei ha appena detto Antonella. I genitori che fanno di tutto per compiacere i figli, per essere falsamente giovani fanno un servizio pessimo, perché non forniscono un contraddittorio di valori. Finché i genitori ti dicono di no, anche nelle istanze più retrograde e passive danno forza alle tue idee per contrasto. Quando invece ti dicono che va tutto bene, le tue idee diventano deboli". Cosa pensa delle rivolte in Francia che hanno per protagonisti molti ragazzi? "La rabbia sociale è un segnale positivo, però la direzione di quella rabbia è un tema complesso". Un "grande rischio "che ha una società estremamente polarizzata e vittima del fatto che ognuno di noi percepisce i 5000 contatti che ha su internet come il mondo, è mettersi al centro". Tuttavia esistono "ancora dei momenti, non per ultimo le rivolte che ci sono in Francia in cui il discorso si concentra sui rapporti di forza e non sulla percezione di un torto subito. Se noi torniamo a parlare dei rapporti di forza, siamo più giovani di chi ci comanda, abbiamo una coda più lunga di loro e forse cambiamo qualcosa".
   

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