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Unindustria Reggio Emilia: 50 nuovi associati nel 2021

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Unindustria Reggio Emilia: 50 nuovi associati nel 2021

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Responsabilità editoriale di FROOGS

L’associazione degli imprenditori reggiani fa il bilancio dell’economia locale e delle aziende associate

23 dicembre 2021, 17:00

FROOGS

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Unindustria Reggio Emilia a fine anno fa il bilancio dei nuovi ingressi in associazione contando 50 nuove imprese, tra cui le ultime iscrizioni di aziende significative come Ma.Bo., A&M e Atlantic Man. Tra i settori maggiormente rappresentati dai nuovi associati spiccano il metalmeccanico e il terziario.

“Siamo molto soddisfatti dell’ingresso di nuove imprese che hanno scelto Unindustria per supportarle nella loro crescita. Nel corso degli ultimi anni abbiamo avviato importanti progetti come il Distretto Digitale e lanciato nuovi servizi pensati sia per le grandi che per le PMI, sostenendo e in molti casi anticipando i bisogni delle aziende in relazione al mutato contesto economico. La fiducia ricevuta dalle nuove aziende associate è uno stimolo per continuare a lavorare al meglio, fianco a fianco con gli imprenditori e i portatori di interesse del territorio per costruire un sistema sempre più competitivo e attrattivo” – commenta il presidente Fabio Storchi.

Un segnale positivo che fa seguito ai dati elaborati da Prometeia, CCIAA e Unindustria Reggio Emilia e che danno segnali più che confortanti.

Dopo il negativo risultato del 2020 che aveva registrato un -10,3%, la crescita dell’economia reggiana, a fine 2021, sarà largamente superiore a quella italiana ed europea.

Per il nostro territorio, infatti, si prevede un tasso di variazione del Pil pari al +8% rispetto al 2020, dato che supera di un punto e mezzo percentuale la previsione sul PIL regionale e di due punti quello nazionale.

Entrando nel dettaglio degli indicatori provinciali, si osserva che le costruzioni registrano una variazione positiva del 29,4% – contro il 20,9% a livello regionale – stimolata dagli incentivi sulle ristrutturazioni.

Cresce anche l’industria, per la quale si prevede un incremento del 10,4% e il recupero di buona parte di quanto perso con la pandemia.

Andamento analogo anche per i servizi, previsti in crescita del 5,4%, dopo la flessione del 9,9% del 2020.

La crescita della domanda, soprattutto estera, si conferma come il principale motore di questa ripresa dell’economia locale.

Le esportazioni, a fine settembre 2021, registrano una crescita del 23,1% sullo stesso periodo del 2020.

L’aumento atteso per il reddito disponibile delle famiglie appare rilevante, con un +5,4% che dovrebbe ridare maggiore slancio anche ai consumi.

Positivi, infine, anche i segnali del mercato del lavoro.

Le stime sul numero degli occupati parlano, infatti, di un +1,5%, grazie, soprattutto, al traino di costruzioni e industria il cui andamento ha più che raddoppiato le previsioni sull’occupazione del luglio scorso.

Tutto ciò si traduce in una percentuale di disoccupati che a Reggio Emilia è pari al 4,6%, mentre nella regione Emilia-Romagna è al 5,7 e in Italia al 9,2 per cento.

 

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