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“Il bello di essere meridionali”, il riscatto e la rinascita del Sud del terzo millennio

PressRelease

“Il bello di essere meridionali”, il riscatto e la rinascita del Sud del terzo millennio

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Responsabilità editoriale di NEW LIFE BOOK

Il viaggio appassionato di Marcello De Stefano alla riscoperta del Sud Italia, un tesoro inestimabile da valorizzare

30 novembre 2023, 12:46

NEW LIFE BOOK

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Con quali occhi, oggi, guardiamo al Meridione d’Italia? Spesso con la passione ammirata per i panorami mozzafiato e per le località turistiche uniche nel loro genere, altrettanto spesso con una punta di amarezza, per la poca cura e conoscenza che si ha per questa terra. Soprattutto i più giovani rischiano di non vedere la bellezza della regione che abitano, sognando il Nord o l’estero come uniche mete nelle quali sia possibile ambire a una certa realizzazione professionale. Il Sud, tuttavia, possiede una ricchezza inestimabile in termini artistici, paesaggistici e culturali: un tesoro che è importante scoprire e valorizzare, anche attraverso dei progetti specifici. Con la sua brillante produzione saggistica, l’autore Marcello De Stefano racconta con sguardo incantato un Sud da riscoprire, rivolgendosi specialmente alle nuove generazioni: una preziosa testimonianza per i giovani del terzo millennio, affinché imparando a conoscere, amare e apprezzare il Sud trovino in esso nuove opportunità lavorative e di sviluppo sociale.

“Il bello di essere meridionali. Il Meridione per il III millennio”, pubblicato per il Gruppo Albatros il Filo, nasce da una lunga serie di esperienze “sul campo” dell’autore. Marcello De Stefano, giornalista e scrittore, è da oltre dieci anni guida turistica e collabora con le scuole di ogni ordine e grado non soltanto per le uscite didattiche, ma anche per quei progetti utili a trasmettere ai più giovani la conoscenza e l’amore per il patrimonio storico, culturale e artistico del Sud Italia. Il saggio si articola in tre sezioni principali, ciascuna dedicata a tematiche specifiche, che spaziano tra la storia, l’arte e la cultura del Sud alla questione giovanile, dal ruolo internazionale del Meridione alla partecipazione attiva dei lettori attraverso una serie di progetti specifici, che l’autore stesso suggerisce nell’ultima parte.

La prosa di De Stefano è appassionata e suggestiva, ricca di immagini e aneddoti che dipingono il ritratto di un Meridione traboccante di bellezza. La maestria con cui l’autore intreccia la storia dei luoghi con le vicende della sua infanzia, l’arte e la cultura con la meraviglia che lui stesso prova tutt’ora, creano un tessuto narrativo avvolgente, capace di trasportare il lettore nei luoghi descritti in un battito di ciglia. Le pagine del libro diventano un viaggio emozionante attraverso la cosiddetta “Terra dei popoli”, un’avventura che mette in luce la complessità e la ricchezza della storia meridionale.

La prima sezione si apre con il senso di scoperta: attraverso i ricordi della sua infanzia De Stefano evidenzia le peculiarità uniche delle Sette Sorelle – ovvero le sei regioni meridionali alle quali si aggiunge la Sicilia – e il loro comune percorso storico-culturale, iniziato migliaia di anni fa. Un Meridione che l’autore ha conosciuto viaggiando, nel tentativo di sciogliere i propri interrogativi, di comprendere la natura degli stereotipi che stringono su queste regioni, di ravvivare il senso di appartenenza nei confronti di un Sud in cui si stratificano storie, capolavori artistici, tradizioni e culture uniche nel loro genere. Da Lampedusa a Taranto, l’autore traccia il perimetro di quella che definisce la “nazione” meridionale, nella quale ciascuna regione brilla con le proprie caratteristiche più facilmente riconoscibili.

Potremmo definire Marcello De Stefano un sognatore realista: se da una parte il grande punto di forza del suo narrare è la capacità di trasmettere al lettore la meraviglia, dall’altra vede chiaramente le difficoltà e i grandi incompiuti che affliggono il Sud Italia. Nella seconda parte, intitolata per l’appunto “Questioni da risolvere”, affronta le sfide educative e sociali che i meridionali, soprattutto i più giovani, sono chiamati ad affrontare. L’autore si sofferma su quelli che ritiene essere i fattori chiave sui quali insistere per poter rivalutare sul serio le regioni del Sud. Tra le maggiori criticità risultano infatti le scarse prospettive lavorative, la criminalità organizzata, la penuria di infrastrutture d’avanguardia e la gestione traballante delle risorse del territorio.

De Stefano descrive la “questione meridionale”, ma non solo: si sofferma in maniera più specifica sulla “questione giovanile”, quella che negli anni ha visto lo spopolamento del Sud in favore delle più ambite città del Nord o dei Paesi esteri. È la “fuga dei cervelli”, a causa della quale ogni anno si formano al Sud studenti e professionisti eccellenti, costretti a lasciare la propria terra per seguire altrove la propria ambizione e i propri desideri. Questi, insieme al problema della mancanza di rappresentazione della cultura meridionale nei libri di testo scolastici, rappresentano i punti cardine da risolvere per rendere il Meridione non più un luogo dal quale partire, ma da cui ripartire.

L’occhio attento dell’autore si rivolge con la stessa fervente attenzione anche ai rappresentanti politici: citando una brillante analisi dello scrittore Carlo Levi, De Stefano propone un modo di ripensare il ruolo del Sud nel più ampio scenario nazionale, affinché non venga cancellata l’identità delle sette regioni meridionali, ma che venga valorizzata per coordinarsi e offrire il proprio valore aggiunto alle altre regioni italiane, senza esserne inglobata. La sua proposta più ardita è quella della nascita di un “G7 delle sette sorelle meridionali”, affinché possano ritrovare la loro voce, con la quale parlare all’Italia e al mondo.

Nella terza parte del saggio, De Stefano racconta quanto alcuni settori, primo tra tutti il turismo, abbiano visto negli ultimi anni una crescita esponenziale, capace di portare risultati prima inimmaginabili. In questo capitolo vengono raccontate alcune iniziative intraprese in questo ambito per farsi parte del cambiamento, senza attendere che questo arrivi dall’alto: le Giornate del Meridione, la Settimana della Dieta Mediterranea, il Corso di cultura meridionale sono soltanto alcuni dei progetti portati a termine con successo dall’autore e dal team di Meridional People. Questi progetti si accostano ad altre illustri iniziative, tra cui la più nota è “Resto al Sud”, le quali offrono la possibilità concreta di fare la differenza, premiando chi sceglie di dar vita e sviluppare attività imprenditoriali in seno alle Sette Sorelle.

Questa sezione è ulteriormente arricchita da “Voci dal Meridione”, uno spazio aperto ai giovani studenti delle scuole superiori, ai loro insegnanti e alla gente comune che, dopo aver letto il saggio, hanno voluto raccontare il proprio punto di vista, le esperienze vissute sia sul piano didattico che su quello lavorativo, il rinato desiderio di agire in maniera concreta per rivalutare la propria terra. Questa sezione rappresenta un'opportunità unica per contribuire alla costruzione di un dialogo inclusivo e partecipativo sulle regioni del Sud.

“La bellezza di essere meridionali” è una fucina di idee in continuo fermento, l’evidenza di un popolo desideroso di non arrendersi e di ritrovare un’identità ricca che rischia di sbiadire, se non adeguatamente tramandata e valorizzata. Con il suo libro, Marcello De Stefano offre un contributo importante alla propria terra, perché mostra che esiste una strada diversa rispetto a quella finora percorsa, in cui il Sud non è più visto come vittima di sé stesso, ma come risorsa da cui ripartire.

 

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