"Esprimiamo forte preoccupazione
per la situazione aziendale della Vibac nel suo complesso, a
partire dalla mancanza di un piano industriale, elemento
essenziale per comprendere le reali intenzioni della proprietà
rispetto al rilancio dell'azienda e alla tutela dei livelli
occupazionali". Così le segreterie nazionali di Filctem Cgil,
Femca Cisl e Uiltec Uil, con proprie strutture regionali,
territoriali e le Rsu/Rsa degli stabilimenti del gruppo in
Italia, a Termoli, L'Aquila, Vinci e Viggiano. Oggi i sindacati
molisani sono in presidio in via Genova a Campobasso, davanti al
Palazzo della Regione Molise, per manifestare contro l'avvio
della procedura di licenziamento per 90 operai dell'impianto
termolese, produttore di nastro adesivo.
La Vibac in Italia conta 534 addetti di cui 139 sono alle
dipendenze dello stabilimento della città molisana. Il
Coordinamento nazionale delle Rsu Vibac, costituitosi ieri,
annuncia l'apertura dello stato di agitazione con blocco degli
straordinari e la convocazione di assemblee in tutti i luoghi di
lavoro per avviare un percorso unitario di mobilitazione".
"È fondamentale in questa fase - dichiarano da Filctem Cgil,
Femca Cisl e Uiltec Uil - comprendere se esistono e, se sì,
quali siano le strategie del Gruppo rispetto al futuro delle
attività produttive e quale il piano di investimenti necessario
per cogliere obiettivi duraturi. Per queste ragioni abbiamo
inviato una richiesta urgente di incontro al ministero delle
Imprese e del Made in Italy (Mimit) allo scopo di ragionare
insieme sulle prospettive di rilancio delle attività, in
un'ottica più ampia possibile".
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