Il ricorso presentato dal Comune di
Milano al Tar contro il parere della sovrintendenza di porre un
vincolo sul secondo anello dello stadio di San Siro a partire
dal 2025, quando compirà 70 anni, "è inammissibile". Lo scrive
il Tar nella sentenza diffusa stamani spiegando che è
inammissibile "in parte per difetto di interesse, laddove
contesta i pareri espressi dalla soprintendenza e dal
Segretariato Regionale, in parte per difetto di giurisdizione,
laddove censura la configurabilità di un archivio esposto in
ragione della non riconducibilità dei beni interessati al
patrimonio comunale".
Il Tribunale infatti osserva che, come si legge nella
sentenza, "il Comune ha chiesto un esame anticipato della
sussistenza dell'interesse culturale, nella consapevolezza che
il secondo anello dello Stadio non ha ancora raggiunto il
requisito di vetustà previsto dalla legge". Inoltre poi "tanto
la Soprintendenza, quanto il Segretariato Regionale hanno
esaminato l'istanza tenendo fermo quest'ultimo dato ed
esprimendo solo un parere in ordine alla configurabilità
dell'interesse culturale, ribadendo la necessità di una futura
verifica". Quindi le "amministrazioni interessate si sono
limitate a riscontrare una richiesta del Comune, esprimendo un
orientamento preventivo, sulla base di un'istruttoria del tutto
limitata, di natura documentale accompagnata da un solo
sopralluogo".
Questo parere della sovrintendenza che il Comune avrebbe
voluto impugnare "é appunto solo un parere che fa riferimento
ad una futura verifica dal 2025 quando il secondo anello sarà
vincolato - spiega l'avvocata Veronica Dini, che assiste i
cittadini del coordinamento che ha indetto il referendum per
salvaguardare lo stadio all'ANSA -. Questa procedura può essere
fatta solo dopo 70 anni, perché prima il vincolo non c'è quindi
questa è solo una indicazione preventiva della soprintendenza,
come cortesia e su richiesta del Comune".
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