La Cgil di Roma e Lazio boccia il
piano industriale di Ama: "Non è adeguato", e tra le proposte
chiede il superamento di Ama costruendo una multi utility
dell'economia circolare. "A febbraio presenteremo una nostra
analisi sul piano, le nostre proposte, a partire dalla necessità
di superare Ama e costruire la multi utility dell'economia
circolare". Lo scrive su Facebook il segretario della Cgil di
Roma e Lazio Natale di Cola. Il Piano industriale di Ama "non è
adeguato - prosegue Di Cola - non risponde a pieno agli impegni
elettorali del Sindaco e del Piano dei Rifiuti dello stesso
Comune di Roma. Un piano che non inciderà in maniera
significativa sul decoro e la pulizia della città, non chiude il
ciclo dei rifiuti, che prevede assunzioni insufficienti per
raggiungere gli obiettivi e che disegna una piccola Ama che
dovrà continuare a dipendere dai privati". "Servono scelte
coraggiose e idee forti perché con questo piano poco ambizioso
non migliorerà il servizio e non si ridurranno i costi della
Tari - denuncia il sindacalista - per le cittadine e i
cittadini di Roma. Speriamo che almeno su questo tema ci potrà
essere un confronto con l'Amministrazione".
"Il Piano di Ama si ferma al 47% di raccolta differenziata
dopo i primi due anni di consiliatura e al 56% a fine
legislatura, target che disattendono gli obiettivi del programma
elettorale del 50% di differenziata dopo i primi due anni e tra
il 65 e il 70% entro la fine del mandato", prosegue il
segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, bocciando
il piano industriale della partecipata capitolina. "Sulla
pulizia della Capitale non si registrano passi avanti - ricorda
Di Cola -. Come denunciamo da settimane la città vive l'ennesima
crisi che vede peggiorare la qualità del servizio e del lavoro,
con le operatrici e gli operatori di Ama che sotto la pioggia e
con il freddo raccolgono a mano i cumuli di rifiuti".
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