Al Colosseo ci sono "120 famiglie che
rischiano di perdere il lavoro". E' l'appello dei lavoratori del
servizio biglietteria dell'Anfiteatro Flavio, che questa mattina
hanno inscenato una protesta davanti all'entrata del monumento,
chiedendo che venga sospesa la gara Consip per il rinnovo dei
servizi di biglietteria, il cui bando scade domani, 3 novembre,
"o perlomeno una rivisitazione in modo che possa essere
garantito il nostro lavoro".
"La gara al risparmio del sito più importante d'Italia
rappresenta un fallimento del binomio cultura e lavoro e un
pessimo esempio per tutte le altre istituzioni culturali -
denunciano i lavoratori -. Anziché moltiplicare pluralità e
opportunità di lavoro esclude i professionisti più qualificati
ridimensionando l'oggetto e l'ambito di gara e riconducendola ad
una mera fornitura al massimo ribasso. Anziché tutelare i
lavoratori alimenta la discrezionalità nelle garanzie del cambio
appalto".
In un video che li ritrae schierati dietro a due striscioni
sui quali si legge "Dignità, esperienza non precarietà" e poi
"Il lavoro è un diritto non un'opportunità" gli addetti alle
biglietterie del Colosseo spiegano il loro punto di vista:
"Siamo qui da 20 anni a garantire l'apertura del Colosseo -
spiega per tutti uno degli addetti - la permanenza così
prolungata è dovuta a fatti politici e burocratici di cui noi
non vogliamo e non possiamo assumerci la responsabilità. Abbiamo
atteso fiduciosi che arrivasse la gara d'appalto perché
crediamo nella democrazia e nell'alternanza del lavoro, ma
adesso qualcuno ha scritto che non c'è nessun obbligo, per chi
subentra, di assorbirci, ed ecco che 120 famiglie si trovano con
il rischio di perdere il lavoro".
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