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Rugby: azzurri Muzzo, Zanon e Nicotera lo insegnano in carcere

Rugby: azzurri Muzzo, Zanon e Nicotera lo insegnano in carcere

Esercizi e prove fasi di gioco con detenuti che formeranno un XV

FERRARA, 29 gennaio 2024, 13:51

Redazione ANSA

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Sabato comincia il Sei Nazioni dell'Italia maschile con la sfida, a Roma, all'Inghilterra terza classificata agli ultimi Mondiali, ma c'è spazio anche per pensare ad altro. Così i due azzurri Marco Zanon(17 presenze) e Giacomo Nicotera (15 'caps'), assieme alla collega della nazionale femminile Aura Muzzo, hanno preso parte a una visita nella Casa Circondariale di Ferrara, struttura in cui è attivo il progetto "Rugby Oltre le Sbarre", attualmente presente in sedici istituti penitenziari in tutta Italia.
    Grazie a questa progettualità, i detenuti hanno la possibilità di allenarsi e di conoscere il mondo del rugby nonostante la misura restrittiva cui sono sottoposti. Inoltre, nell'ambito dello stesso progetto, i detenuti possono partecipare ai corsi per ottenere la qualifica di arbitro. Il 2023 ha visto, a ottobre, il debutto al di fuori della struttura per un arbitro che aveva ottenuto il diploma durante la detenzione e che era ancora soggetto a questo regime di limitazione della libertà personale.
    All'interno della struttura di Ferrara, Muzzo, Zanon e Nicotera hanno conosciuto i detenuti della struttura e li hanno guidati, assieme ai tecnici che solitamente tengono gli allenamenti che si svolgono due volte a settimana, attraverso esercizi atletici, tecnici e vere e proprie fasi di gioco Dal principio dell'attività sociale che mira alla rieducazione, sancito dall'articolo 27 della Costituzione, prende ispirazione il nome della squadra della Casa Circondariale, chiamata per l'appunto "Rugby 27 Ferrara", in onore del relativo articolo costituzionale. Squadra che per ora si allena, ma che sogna di replicare l'esperienza dei corregionali del "Giallo Dozza", formazione della Casa Circondariale di Bologna che è iscritta al campionato di Serie C regionale dell'Emilia Romagna.
    La richiesta di poter entrare in una struttura in cui è attivo il progetto "Rugby Oltre le Sbarre" e di poter seguire una sessione di allenamento era arrivata direttamente dai tre azzurri, che hanno espresso la volontà di restituire in un ambito sociale di rilevanza ciò che hanno imparato sui campi a livello di club, di franchigie e di nazionale.
   

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