"Dopo ormai otto giorni tutto è
perso e, lo ammettiamo, quello che rimane sono amarezza e
sconforto. Per il verde delle nostre piante, cresciute con
passione e impegno, ormai trasformato in un putrido marrone. Per
il nostro lavoro, il nostro piccolo mondo, ancora sommerso sotto
un'infinità di acque scure". Sono le parole toccanti pubblicate
sul profilo Facebook dall'Azienda Agricola La Saracca di
Conselice, colpita dall'alluvione.
Un'azienda familiare portata avanti da tre generazioni: 15
ettari tra frutta, verdura, colture da seme. Sotto il post un
video che racconta gli effetti degli allagamenti nelle serre e
nei campi. "Le piante sono completamente morte - spiega all'ANSA
il titolare Davide Passardi - tutto sta marcendo, fermentando,
si formano le mucillagini". Solo pochi giorni prima
dell'alluvione avevano trapiantato settemila piante di melone,
nessuna si è salvata. L'acqua si ritira lentamente, solo pochi
centimetri al giorno. Se nelle serre ora arriva alla caviglia,
nei campi invece è ancora alta un metro e mezzo. "Tra una
settimana avrei dovuto piantare 11mila zucche, sono ancora al
vivaio, non potrò metterle ma le dovrò pagare lo stesso.
Cercherò qualcuno a cui svenderle", racconta Passardi.
Il 100% della produzione è andato perduto, ma l'azienda vuole
ripartire: "Non posso permettermi di perdere la speranza -
confida il titolare - non si può mollare, abbiamo conti e mutui
da pagare". L'auspicio è che entro un mese, dopo che il terreno
sarà stato asciugato e pulito, si possa provare a seminare
qualcosa. "Siamo pronti a risollevarci - conclude - a
rimboccarci una volta ancora le maniche, ma al momento il futuro
sembra sospeso in posto lontano, inaccessibile, dove l'acqua è
azzurra".
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