Si intitola 'Impronte. Noi e le
piante' ed è un'esposizione unica nel suo genere che ripercorre
in oltre 200 oggetti figurativi (erbari storici, illustrazioni
botaniche, stampe in nature printing e xiloteche, ma anche
fotografie moderne e immagini ad alta tecnologia) il rapporto
inesauribile che lega umanità e natura, botanica e immagini,
scienza e arte. Realizzata dall'Università di Parma in
collaborazione con il Comune e il sostegno di Fondazione
Cariparma, Gruppo Chiesi e Gruppo Davines, sarà visitabile dal
13 gennaio all'1 aprile al Palazzo del Governatore, nel cuore
della città emiliana.
La mostra dipana nelle sue dieci sezioni il filo della
memoria naturale che da sempre l'uomo cerca di cogliere e
fissare, dalla carta degli erbari alle odierne immagini
satellitari dei censimenti arborei, passando per illustrazioni,
taccuini, modellini e persino risonanze magnetiche e sguardi ai
raggi X. "Da secoli - spiegano i promotori - l'occhio di
studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori ha
cristallizzato in immagini quel che possiamo e vogliamo vedere
dei vegetali, dapprima disegnando a mano libera, poi usando
erbari illustrati e sistemi di stampa sempre più sofisticati.
Infine, con tecnologie sempre più sorprendenti, abbiamo
stravolto in pochi decenni l'immaginario della botanica".
'Impronte' è un album scientifico fatto di disegni rigorosi,
di stampe esotiche e precise, di immagini pirotecniche e
inattese, di erbari che parlano di luoghi e persone. Permette di
navigare tra scoperte, cambiamenti, biodiversità, ecologia e
dati sperimentali che si fanno bellezza.
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