Tanti volti di donne e uomini,
esteticamente perfetti, ripresi dal web e realizzati
sovrapponendo vari strati di rete metallica tagliata a mano. Una
profonda riflessione, quindi, sull'utilizzo dell'intelligenza
artificiale e sulla bellezza ideale, che fonda le radici nella
scultura greca e si trasforma alla conquista di una perfezione
raggiungibile solo con l'utilizzo delle nuove tecnologie.
Martedì 9 gennaio, alle 11, nella sede dell'Assemblea
legislativa dell'Emilia-Romagna, a Bologna, si inaugura 'In Too
Deep. Dalla rete all'intelligenza artificiale', mostra personale
di Giorgio Tentolini, artista affermato nel panorama italiano e
internazionale, curata da Silvia Bonomini. La mostra viene
inaugurata da Emma Petitti, presidente dell'Assemblea
legislativa, e può essere visitata fino al 26 gennaio, nei
giorni feriali (dal lunedì al venerdì) dalle 9 alle 18.
"Se l'intelligenza artificiale può reinventare il nostro
approccio con la realtà, l'intento di questa mostra è
interrogarne il portato culturale, artistico e umanistico
riconducendolo a un'osservazione più ampia che ha a che fare con
la filosofia, l'etica e l'arte", sottolinea Petitti presentando
la mostra. Le fa eco la curatrice Silvia Bonomini: "Se
consideriamo la funzione dell'arte come sintesi di un collettivo
storico, il lavoro di Giorgio Tentolini ne coglie il divenire
con la riappropriazione di un senso plastico della forma, intesa
come struttura iconografica di antica memoria, riattualizzandola
e rielaborandola grazie all'intelligenza artificiale. Il titolo
della mostra, In Too Deep, non è casuale: si riferisce, da un
lato, al senso di sospensione che si può avere nel ricercare
immagini e/o informazioni nel web mentre dall'altro rimanda al
deep fake, una tecnica utilizzata per la sintesi di immagini
umane che utilizza l'intelligenza artificiale per sovrapporre il
volto di una persona a un'altra tramite software text-to-image".
"In questo modo - conclude Bonomini - materiali come la rete
metallica e il tulle, utilizzati da Tentolini per creare le sue
opere d'arte, diventano mezzi esplorativi e metafore di concetti
attuali, quali, ad esempio, il deep learning o il deep fake".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA