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Così vedremo il cuore delle esplosioni stellari

Così vedremo il cuore delle esplosioni stellari

Branchesi, 'pronti a studiare che cosa avviene dentro una supernova'

14 gennaio 2023, 10:12

Redazione ANSA

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La supernova RCW 86, distante circa 8.000 anni luce ( fonti: immagini a raggi X di NASA/CXC/SAO & ESA, nell 'infraosso di NASA/JPL-Caltech/B. Williams/NCSU) - RIPRODUZIONE RISERVATA

La supernova RCW 86, distante circa 8.000 anni luce ( fonti: immagini a raggi X di NASA/CXC/SAO & ESA, nell 'infraosso di NASA/JPL-Caltech/B. Williams/NCSU) - RIPRODUZIONE RISERVATA
La supernova RCW 86, distante circa 8.000 anni luce ( fonti: immagini a raggi X di NASA/CXC/SAO & ESA, nell 'infraosso di NASA/JPL-Caltech/B. Williams/NCSU) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Arrivare a vedere addirittura dentro le stelle, studiando per la prima volta i fenomeni che avvengono durante l’esplosione di una supernova: è questa la speranza dell’astrofisica italiana Marica Branchesi e di tutta la comunità scientifica, in vista della ripresa delle osservazioni – in programma per marzo di quest’anno – con i rivelatori di onde gravitazionali, rimasti fermi negli ultimi due anni per aggiornamenti. L’attesa e l’eccitazione sono grandi in tutto il mondo: “Non si tratta solo di onde gravitazionali: la speranza – dice Branchesi all’ANSA –  è ìriuscire a osservare anche le particelle come i neutrini. Grazie allo studio di entrambe, infatti, sarà possibile vedere la microfisica in atto quando collassa una stella, fenomeni che finora non siamo mai riusciti ad osservare direttamente e che possiamo studiare solo se avvengono nella nostra galassia”.

Marica Branchesi è stata una delle protagoniste nella scoperta delle onde gravitazionali all’interno del progetto internazionale Ligo/Virgo, annunciata nel 2016, ed è docente al Gran Sasso Science Institute (Gssi). L’astrofisica, che è stata inserita tra le dieci persone più influenti del 2017 dalla rivista Nature e fra le cento più influenti del 2018 secondo la rivista americana Time, ha parlat dei risultati raggiunti in questo campo in una conferenza all’Accademia dei Lincei.

“Ma l’attesa è grande anche per i rivelatori di terza generazione che saranno costruiti nei prossimi anni, come l’Einstein Telescope, che permetteranno di osservare la fusione di buchi neri e stelle di neutroni lungo tutta la storia cosmica dell’universo, arrivando fino ai suoi albori”, aggiunge Branchesi. L’Einstein Telescope sarà infatti il nuovo grande osservatorio europeo per le onde gravitazionali, che potrebbe essere ospitato proprio dall’Italia, nella miniera dismessa di Sos Enattos in Sardegna. “Grazie a questi nuovi strumenti ci aspettiamo di riuscire a individuare un numero molto maggiore di eventi” conclude la ricercatrice italiana: “L’astronomia multi-messaggera (che studia i fenomeni cosmici sfruttando segnali di diverso tipo) è un campo così nuovo che ogni rilevazione avrà un impatto enorme”.

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